Trama:
C'era un tempo in cui le creature del mito popolavano le Stanze del Mondo, finché il Tempo stesso non le sommerse, addormentandole. Ma il tintinnio di un campanello le ha risvegliate e il Signore del Caduceo ha sollevato il capo. Quattro ragazzi si scontrano con un altrove di cui il mondo è solo un riflesso. Nel susseguirsi delle voci narranti, il viaggio tra mito e sogno li porterà a varcare la soglia della loro stessa comprensione, a scoprire di non essere mai stati quelli che credevano. E sullo sfondo un uomo silenzioso guarda tutto e attende, lasciando oscillare il suo campanello d'oro.
Recensione:
Sono molto indecisa su questo libro, e anche molto sorpresa. Di certo è parecchio inconsueto, ho qualche difficoltà persino a riassumerne la trama: quattro ragazzi (Cassandra, Verdiana, Leandro e sua sorella Cloe) si ritrovano al centro di un quadrivio, da cui ognuno di loro è arrivato, e vengono condotti da un misterioso giovane, Nereo, all'interno di un castello. E' qui che nella notte succede qualcosa di misterioso ed incredibile, ed è questo episodio la forza motrice del racconto. Scopriranno che il Tempo ha addormentato i personaggi del mito -realmente esistenti- e che questi sono sopiti in alcuni di loro. Il campanello d'oro, impugnato da un personaggio misterioso, li desta e quando ciò accade niente è più come prima.
Un romanzo che risuona delle voci dei suoi protagonisti, dei loro pensieri, delle riflessioni e delle loro emozioni: l'amore di Leandro, la paura di Cloe, il coraggio di Verdiana e la speranza di Cassandra. Un fantasy particolare, nuovo, fresco e antico allo stesso tempo. Antico per i contenuti mitologici, che non trovano spazio negli odierni fantasy, antico per lo stile, arcano e maestoso, perifrastico, sontuoso, ma non per questo meno bello.
Un linguaggio che mi ricorda il frastuono dei flutti marini contro la riva... Come se rimbombasse nel silenzio e ti riempisse le orecchie di un suono grave ma attutito. La storia è narrata come se le vicende fossero immerse in un sogno, sulla soglia che discerne il reale e il razionale dal mondo onirico e fantastico, tant'è che il libro si conclude appunto con questa parola, "sogno".
La Scolari ha padronanza di questo mondo e sa bene come muoversi all'interno di esso, riesce a mantenere il controllo di una situazione che potrebbe sfuggire facilmente di mano e sfociare nell'inverosimile o, peggio ancora, nel ridicolo. Eppure questo non succede nonostante la scrittrice sia un'esordiente molto giovane e dunque, in teoria, inesperta. Il risultato non è un confusionario, perché l'autrice dipana ogni dubbio, ma lascia ugualmente storditi.
Non è un libro che consiglio a tutti: non è una lettura leggera -anche se affascinante- e ad una certa categoria di lettori potrebbe annoiare o risultare ostico.
Io conferisco tre stelline di voto per il clima di sospensione che mi ha lasciato... Per il prurito e la soggezione che, quando mi turbano, non riesco a vedere di buon occhio.
Voto:
Mi sono iscritta alla catena di lettura per leggerlo. Sono incuriosita dal titolo e anche dalla trama a dire il vero, poi confronteremo le nostre recensioni e i nostri pareri. Un abbraccio e spero sia stato un Buon Natale!
RispondiEliminasn indecisa se leggerlo o meno...il titolo mi incuriosisce ..vedrò!!
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