Rimase per un po’ con la schiena appoggiata alla porta e asciugandosi il sudore freddo che gli colava dalla fronte, ripetendo a sé stesso che era solo stanco e che forse, dopo una bella dormita, quelle manifestazioni del suo inconscio sarebbero svanite.
Dopo aver posato il cappotto si diresse verso la cucina dove mise sul fuoco il latte con l’intento di potersi gustare una bella cioccolata bollente.
-E’ straordinario come voi umani non crediate neanche a quel che si manifesta sotto i vostri occhi -.
Alan sobbalzò e si rovesciò il latte caldo addosso scottandosi la pancia.
- Ma che diavolo … come avete fatto a entrare? – Chiese Alan prendendo un panno pulito per asciugare il maglione.
Boe era seduto sul piano di lavoro dietro Alan mentre Moe stava ritto in piedi accanto a lui.
-Alan ascoltaci – lo supplicò Moe – siamo reali quanto il dolore che provi adesso. Se non ci ascolti … -
-Cosa? Il Natale potrebbe sparire per sempre? Non mi interessa granchè … -.
- Se è così allora fallo per i tuoi nipoti. Lo sai quanta speranza ripongono loro in questo giorno? Così come tutti gli altri bambini -.
- Solo perché fra poche ore potranno scartare i loro regali -.
- E anche se fosse? Vuoi distruggere così le loro speranze? Sbaglio o eri proprio tu che dentro di te volevi tornare bambino per non curarti più di ciò che ti circonda e godere delle piccole cose? Sarebbe un po’ ipocrita, non pensi? –
In quel momento si sentì il rumore di una finestra rotta provenire di sopra. Tutti e tre alzarono lo sguardo verso il soffitto della cucina e aguzzarono le orecchie per cogliere qualche altro rumore, ma non ne udirono alcuno. Nella casa era calato un silenzio innaturale.
- Ma che diavolo … - disse Alan andando verso il corridoio.
Il suo cuore batteva forte e la paura gli aveva fatto rizzare i peli del collo. Nelle ombre poteva vedere ghigni di creature malefiche ovunque che sparivano nel momento in cui aguzzava un po’ di più la vista.
- Vado a controllare – sussurrò Moe.
- E’ assurdo – disse Alan – mi sto facendo prendere da ciò che avete detto e adesso eccomi qui a tremare di paura senza un valido motivo … -.
- Pensa ciò che vuoi Alan, ma adesso io salirò di sopra e tu resterai qui con Boe -.
Alan non obiettò e rimase nel corridoio con Boe mentre Moe si dirigeva al piano superiore con passo velato. Una volta che fu scomparso dalla loro vista Alan si sentì inquieto. Non voleva restare solo con Boe, aveva paura.
Passarono i minuti ma Moe non tornava e Alan cominciò a temere che di sopra fosse veramente successo qualcosa.
- Io vado a vedere – disse dopo un po’.
Moe ha detto di restare qui! – Disse Boe mettendosi davanti a lui per impedirgli di passare.
- Non ho intenzione di stare qui con le mani in mano. Sarà stato il rumore di una finestra che si rompeva a causa del vetro – disse Alan più a sé stesso che allo spirito.
Salirono entrambi le scale cercando di fare meno rumore possibile. Quando furono al piano superiore Alan cercò con lo sguardo la presenza dell’altro spirito, ma non ve ne era traccia.
-Secondo te da dove proveniva il rumore? – Chiese Alan a Boe.
- Di qua – e lo spirito lo guidò verso la sua camera da letto.
Quando aprirono la porta un vento gelido li investì in pieno e Alan fu percorso ancora di più dai brividi.
Le tende veleggiavano al vento che entrava attraverso la finestra rotta. La stanza era completamente buia e vuota tranne che per …
- Moe! – Esclamò lo spirito correndo verso l’altro.
Lo spirito era disteso a terra con una mano adagiata sulla pancia. L’altro gli sollevò la testa e lo scosse lentamente per farlo svegliare.
- Che ti succede? – Gli chiese.
- E’ qui … -.
- Chi è qui? – Chiese Alan chinandosi su di lui.
Ma Moe non ebbe il tempo di rispondere perché svenne nuovamente fra le braccia di Boe.
-Ti ho trovato! – Disse una voce glaciale dietro di loro.
Alan si voltò di scatto e si ritrovò davanti l’orrenda creatura che lo aveva aggredito qualche minuti prima nel suo vialetto.
Alan non fece in tempo a dire niente che Boe gli fu subito addosso. Entrambi ruzzolarono sul pavimento in un vortice di pugni e calci.
-Scappa! –Gridò Boe lanciandogli uno sguardo fulminante.
Confuso Alan prese Moe e uscì dalla stanza precipitandosi al piano di sotto. Si diresse verso la porta di ingresso ma quando la aprì sentii qualcosa piombargli sulla schiena.
-
-
Lascialo! – Disse il Graham aggrappandosi con forza al collo dell’uomo.
-Lasciami tu! – Disse Alan che riuscì ad afferrare la creatura per la testa e a scagliarla dall’altra parte del corridoio.
Rimase ansante a guardare il Graham che lentamente si rialzava da terra e quello ricambiò il suo sguardo.
- Tu odi il Natale Alan – disse il Graham – insieme possiamo cancellare il Natale -.
-Alan non dargli ascolto … - disse Boe fra le sue braccia – vuole solo confonderti … -.
- Cos’è il Natale in fondo? Tu sai meglio di tutti noi che forse è il giorno peggiore di tutto l’anno, quindi perché ostinarsi ancora a festeggiarlo? – Chiese la creatura.
- Cos’è il Natale? – Chiese Alan guardando lo spirito fra le sue braccia.
- Già, cos’è il Natale? – Ripetè la creatura – nessuno meglio di me può comprendere il tuo dolore e io voglio aiutarti a cancellarlo. Insieme al Natale andrà via anche il dolore per la morte di tua nonna, stai sicuro. Io posso aiutarti -.
- Tua nonna ti aveva promesso che sarebbe stata sempre accanto a te Alan e se solo lo vorrai potrai darle modo di mantenere la tua promessa – disse Boe alzando appena la testa – basterà ripescare i suoi ricordi per averla accanto a te ogni volta che vorrai. Lei è riuscita tempo fa a cancellare il suo dolore, noi l’abbiamo aiutata. Se solo lo vorrai, possiamo aiutare anche te Alan. Non lasciare che i tuoi nipoti crescano senza una spalla alla quale appoggiarsi durante la vita. Hanno bisogno di te, come tu avevi bisogno di tua nonna -.
- Voi avete conosciuto la nonna? – Chiese Alan fra le lacrime.
- Sì. Tanto tempo fa. Anche lei odiava il Natale ma poi ha visto una luce in te ed è riuscita a vincere il suo odio con l’amore. Vederti felice cancellava dal suo cuore ogni risentimento … -.
- Non dargli ascolto! – Urlò il Graham – mente! –
Io … - disse Alan.
- So che c’è una parte di te che vuole tornare a credere nel Natale Alan. Fino a un’ora fa desideravi tanto poter tornare a festeggiare il Natale come tutti gli altri. Anzi, invidiavi gli altri! Una piccola parte dentro di te … -.
- Basta! – Urlò il Graham correndo verso Alan pronto all’attacco.
Alan schivò la creatura che andò a sbattere contro la porta di legno alle sue spalle.
- Avete ragione – disse Alan alla fine – io voglio tornare a credere nel Natale. Me ne sto accorgendo solo adesso. Forse è l’orgoglio che mi ha fatto perseverare nella mia testardaggine ma avete ragione. Io voglio credere nel Natale! –
- E allora morirai con loro! –Gridò il Graham ma un attimo dopo cadde di colpo a terra e Moe sorrise ad Alan.
- Qualche minuto dopo aver legato il Graham alla sedia della cucina, Alan si ritrovò a discutere con i due spiriti comodamente seduto sul divano del suo salotto.
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