giovedì 16 dicembre 2010

Interview with... Margaret Gaiottina

Vi avevo annunciato un'intervista a Margaret Gaiottina, autrice de L'alba della chimera, il romanzo uscito lo scorso ottobre che fa parte della collana A cena col vampiro di Mamma editore.  Trovate tutte le informazioni in questo post, e questa, invece è l'intervista che vi avevo promesso:


Interview with...

Margaret Gaiottina



Malitia: Ciao Margaret e grazie mille per aver accettato la mia intervista! Potresti parlare un po' di te ai nostri lettori?


Margaret Gaiottina :Certamente! Ho trentasei anni (compiuti da poco, per cui a volte dico ancora erroneamente trentacinque) e ho una formazione giuridica abbastanza solida. Di sicuro un presupposto un po’ curioso per scrivere di vampiri, eppure eccomi qui. Vivo a Roma dove mi destreggio come meglio posso fra lavoro, famiglia libri, scrittura e lettura che è una delle mie più grandi passioni.



M: Fai parte del gruppo Bloody Roses Secret Society insieme a Violet Folgorata, Fanny Goldrose, Gothika, Michaela, Nereide, Marty, Arya, Lotti, Tyreen : come è nato questo progetto? come siete riuscite, tu e le altre, ad ottenere la pubblicazione?


MG: Alcune di quelle che hai citato si sono perse per strada purtroppo ed altre ragazze in gamba invece, per fortuna si sono aggiunte. Non c’è da stupirsi che sia così, è normale d’altra parte.
La collana “A cena col vampiro” nasce in modo piuttosto fortuito, come tutte le cose spontanee che poi però prendono forma piano piano. Ho conosciuto il mioeditore on line, pubblicavo una storia piuttosto erotica sul sito EFP e su un altro forum dove anche lei scriveva un racconto, che al contrario era molto morigerato e bacchettone, almeno io lo giudicavo tale. E’ nato tutto dalle mie critiche, ovviamente al vetriolo perché sono una che non risparmia niente a nessuno! Da qui la conoscenza, la stima reciproca e poi il lavoro.


M: Perché avete deciso di parlare di vampiri?


MG: Il vampiro è senza dubbio un personaggio affascinante e misterioso. Noi, ma non solo, direi tutti gli autori dei romanzi che sono usciti nell’ultimo periodo, lo abbiamo reso anche romantico, visto che di per sé questa creatura oscura dovrebbe essere solo che terrificante. Quale persona sana di mente non scapperebbe urlando di fronte ad uno di questi esseri se lo dovesse scoprire appostato ai piedi del proprio letto? Eppure eccoci a sognarlo. Chi dei nostri lettori non ha fantasticato almeno una volta di essere rapito da una creatura pericolosa e irresistibile come Edwrad Cullen e affini?


M: E non hai mai sentito la necessità di discostarti da questa figura per scrivere altro?


MG: Adesso onestamente avverto quest’esigenza. Dopo due romanzi in cui i vampiri la fanno da padrone vorrei davvero scrivere altro. Non è detto che questo “altro” non sia sempre soprannaturale…Di sicuro nelle mie storie non mancheranno mai personaggi maschili affascinanti, di quelli che fanno battere il cuore, prima di tutto a chi li descrive.


M: Chi sono Matthew e Christabel Rochester?


MG: Sono due adolescenti che vivono i tormenti propri della di tutti i giovani, del tutto simili tra loro, se non fosse che Matthew è un vampiro per di più mutaforma e Christabel una ragazzina malata. Insomma, un destino difficile da affrontare per due ragazzi cresciuti come fratelli in seno alla stessa famiglia. Solo che i sentimenti cambiano e restare come fratelli per entrambi sembra essere davvero molto molto difficile.


M: - Perché avete deciso di conferire ai vostri vampiri la peculiarità degli occhi viola?


MG: Quando io e Violet Folgorata abbiamo creato insieme i nostri personaggi, cercavamo ovviamente delle caratteristiche fisiche e dei poteri soprannaturali che connotassero i nostri eroi e che non fossero già stati utilizzati da altri. Sui poteri c’era poco da fare, nell’immaginario collettivo, le prerogative dei vampiri sono oramai arcinote. Quindi direi che non c’è un motivo particolare, solo lo sforzo di avere immaginazione!


M: E' sbagliato supporre che il nome Rochester sia un omaggio a Charlotte Bronte?


MG: No, non è affatto sbagliato. Anche se consultando i cognomi scozzesi più diffusi, c’è anche Rochester!


M: Se potessi incontrare fisicamente uno dei personaggi da te creati, chi vorresti che fosse e per quale motivo?


MG: Lo so che hai detto una ma io ne vorrei incontrarne due: Ethan e Matthew Rochester. Ethan è il protagonista del mio primo libro “La sedicesima notte”, è stato una grande passione, un personaggio sentito veramente fin dentro le viscere. E’ colui che ha popolato le mie fantasie, una specie di grande amore insomma!Credo che sarà molto difficile rimuoverlo dalla pole position delle mie figure di riferimento. E poi ovviamente il mio Matthew, adolescente vigoroso, imponente, sfacciatamente bello e innamorato, pronto a tutto per la sua Christabel, anche se lui stesso sembra non rendersene neanche conto. Anzi direi che i suoi sentimenti lui stesso li scopre inesorabilmente insieme al lettore.


M: Hai una particolare predilezione per i libri classici? Quali sono i tuoi scrittori preferiti?


MG: In realtà il mio libro del cuore è “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez: atmosfera magica, personaggi quasi da sogno, generazioni che si succedono. Per anni ho pensato addirittura di chiamare mio figlio, se mai ne avessi avuto uno, Aureliano Buendia! Ai tempi del liceo mi obbligavano a leggere i classici e un po' allora lo subivo e ne soffrivo, a dire il vero. Ricordo, e mi viene da sorridere, che la lettura di Cesare Pavese "La luna e i falò" mi regalò un voto molto alto al tema della maturità e non sapevo chi ringraziare per quell'inaspettato miracolo generato dall' aver letto (a forza) quel libro. Per il resto ho gusti molto nazional popolari. Recentemente mi ha stupito molto "Uto" di Andrea De Carlo(che tra l’altro non è un autore che prediligo) che ha saputo davvero commuovermi.

M: Qual è il momento della giornata che preferisci per scrivere?

MG: Veramente non è che abbia molta scelta, perché la vita quotidiana è un turbine di impegni da rispettare e appuntamenti, per cui non sempre si può scegliere. Comunque scrivo prevalentemente di sera o di notte, mentre tutti dormono e in casa c’è silenzio. Quando tutto tace attorno a me posso concentrarmi sui miei personaggi e dare forma alle loro vicende.

M: Ultima domanda: cosa consiglieresti agli aspiranti scrittori che hanno deciso di intraprendere questa strada?

MG: Mi verrebbe da direi che bisogna insistere sempre e non scoraggiarsi mai. Ma in realtà questa sarebbe solo una frase fatta sulla mia bocca, dal momento che io non ho mai cercato la pubblicazione, mi è capitata e basta, forse senza neanche meritarla poi tanto. Sono invece sicura del fatto che occorra avere fiducia in se stessi e nel proprio lavoro, ma nello stesso tempo comprendere che se incontriamo qualcuno disposto a darci una mano criticandoci, dobbiamo cogliere al volo questa occasione. Purtroppo, infatti, una debolezza che riscontro spesso negli scrittori alle prime armi è la difficoltà ad accettare le critiche. Se una persona che neanche ci conosce perde quei cinque minuti della sua vita a fare un commento al nostro scritto (anche se si tratta di una critica negativa) dobbiamo sfruttare questa ricchezza. Io per prima ho imparato a pensarla così da poco, e non so più cosa voglia dire essere permalosa. 

Vorrei aggiungere un ringraziamento a te, per l'attenzione che mi hai dedicato e per la pazienza. Per chi come me pubblica con case editrici non ancora molto famose, il passaparola dei lettori è di fondamentale importanza. Sarò davvero grata a tutti coloro che, avendo letto "L'alba della chimera vorranno lasciare un commento di qualsiasi genere, imprecazioni comprese, su Anobii o dove desiderano, poichè come accennavo anche prima, le opinioni sono una parte fodamentale del nostro lavoro e una risorsa per migliorare sempre.

5 commenti:

  1. Grandissima Margaret!
    Gran bella intarvista.

    RispondiElimina
  2. Evviva i gusti nazional-popolari!
    Molto brava :)

    RispondiElimina
  3. Davvero una bella intervista. L'autrice dell'Alba della Chimera si rivela all'altezza del suo libro. Cosa che accade assai di rado. Di solito le interviste con le autrici mi deludono sempre. Difficilmente sono al livello dei loro stessi personaggi. Invece questa Gaiottina pare davvero molto rilassata e per nulla preoccupata che l'intervista possa rischiare di farla precipitare dal "piedistallo dello scrittore". Dà l'idea di essere una persona "calda e cordiale".

    RispondiElimina
  4. Ho avuto il piacere di leggermi tutta la saga, e ho lasciato il cuore tra le pagine de "L'alba della chimera", letteralmente. E' pazzesco, meraviglioso e magico. Adoro Gaiottina e avete fatto una bellissima intervista!! Complimenti a entrambe!!
    alice

    RispondiElimina
  5. non conoscevo la Gaiottina, fortuna che esistono i blog come il tuo che pubblicizzano queste autrici/autori nuovi che meritano sicuramente... dall'intervista mi sembra davvero in gamba e mi ha fatto venire voglia di leggere qualcosa di suo!

    RispondiElimina

Grazie per aver condiviso la tua opinione!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...