La recensione del terzo libro della saga House of Night di madre&figlia Cast... un libro che consiglio solo se vi piacciono le letture leggere e molto frivole!
Recensione.
Le Cast non si smentiscono, e non necessariamente in senso positivo. C'è un riconoscimento che non posso però negare: quando la storia ti prende non riesci proprio a staccare gli occhi dalle pagine e i colpi di scena che si susseguono in questo terzo episodio aggravano la condizione di dipendenza dal libro -nel mio caso veramente dannosa, considerato che l'ho letto in pdf e i miei occhi ne hanno risentito-. Purtroppo, al di là della storia che scivola via che è un piacere, i difetti rimangono quelli tipici di questa serie. Lo stile? Non voglio aggiungere altri aggettivi oltre a penoso, mi sembra che questo dia già l'idea.
Sarò forse un poco snob? Sì, lo sono. Amo i libri ben scritti e questo non lo è affatto.
Persino alcuni dei colpi di scena menzionati prima sono molto prevedibili, altri non me li sarei aspettati.
I personaggi, soprattutto quelli minori, sono troppo stereotipati. L'inizio del primo capitolo, per l'ostentazione che si fa della omosessualità di Damien e di quando sia fico avere un amico gay, sempre un manifesto inneggiante Will & Grace -serie che adoro, tra l'altro, ma scommetto ne verrebbe fuori un pessimo libro-. Inutile dire quanto belli e perfetti e fighi -termine stra abusato- siano i fidanzati di Zoey.
(Tesoro, non ti crucciare, hai pienamente ragione: stai diventando una zoccola a tutti gli effetti).
L'unico personaggio che mi è piaciuto davvero è Afrodite: non è una santa e non è nemmeno convinta di esserlo, non è ipocrita e cerca di riparare ai suoi errori, è s***nza e fiera di esserlo.
Sarà forse l'unico personaggio positivo del romanzo?
Sarò forse un poco snob? Sì, lo sono. Amo i libri ben scritti e questo non lo è affatto.
Persino alcuni dei colpi di scena menzionati prima sono molto prevedibili, altri non me li sarei aspettati.
I personaggi, soprattutto quelli minori, sono troppo stereotipati. L'inizio del primo capitolo, per l'ostentazione che si fa della omosessualità di Damien e di quando sia fico avere un amico gay, sempre un manifesto inneggiante Will & Grace -serie che adoro, tra l'altro, ma scommetto ne verrebbe fuori un pessimo libro-. Inutile dire quanto belli e perfetti e fighi -termine stra abusato- siano i fidanzati di Zoey.
(Tesoro, non ti crucciare, hai pienamente ragione: stai diventando una zoccola a tutti gli effetti).
L'unico personaggio che mi è piaciuto davvero è Afrodite: non è una santa e non è nemmeno convinta di esserlo, non è ipocrita e cerca di riparare ai suoi errori, è s***nza e fiera di esserlo.
Sarà forse l'unico personaggio positivo del romanzo?
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