"Teaser Tuesdays"
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Ovvero, per i non-angloleggenti:
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- STAI ATTENTO A NON SCRIVERE SPOILERS! (assicurati di non condividere troppe cose! Non si deve rovinare il libro agli altri!)
- Indica il titolo e l'autore, in modo che gli altri Teaser Tuesday partecipanti possano aggiungerlo alla loro lista dei desideri se il libro è piaciuto.
E' una settimana o più che cerco di concludere Ti giro intorno ma è da martedì che non lo tocco nemmeno. E sapete perché? Perché mi "tocca" leggere il seguente libro, che, credetemi è una vera tortura. Il protagonista è così antipatico e monotono da far desiderare di prenderlo a pugni. La narrazione e lo stile raggiungono qualche volta vette apprezzabili, ma sono momenti rari. Tutto il resto è noia.
Qualche settimana dopo Filippo ottenne di passare fra gli alpini e fu mandato in prima linea in Cadore. Anche Berti, ormai tenente colonnello, ebbe un comando di gruppo davanti a Gorizia, ed Eugenia andò infermiera a Udine. "Siamo tutti mobilitati" scrisse Eugenia all'amico, e nella stessa lettera aggiunse di traverso che Federico era capitano medico a Bologna, e Mary lo precedeva, infermiera anch'essa a Udine. "Si sono sposati" proseguiva, scrivendo sempre di traverso in seconda e terza pagina, "come sapevamo, senza festa, La sposa è serena e dice che ora sono dentro la corrente e non patiscono più il capogiro come quando si sta a guardarla dalla riva". Irritato anche per la fatica che aveva durata nel decifrare le righe impigliate entro la lettera già zeppa, Filippo cianciò il foglietto, ne fece una pallottola e fu quasi per scaraventarla a valle. (Rubè, di Giuseppe Antonio Borgese, pag 91)
<< Sai mi pare che quel tuo Rubè sia un uomo torbido, un po' cupo.>>
<<Oh papà>> rispondeva Eugenia <<nemmeno io sono gaia come un fringuello>>
Ovvero le chiedeva
<< Almeno ti vuol bene?>>
<<E sì, sì che mi vuol bene. Quante volte te l'ho già detto? Perché mi sposerebbe se non mi volesse bene? Per le mie ricchezze?>>
<< Ma non è un partito brillante. Dio sa quanto stenterà prima di farsi una posizione davvero>>
<< Ma no, ma no, vedrai che andrà tutto bene>>
<< Contenta tu... ma ti meritavi di meglio. Sei tanto buono e tanto bella, che Dio ti benedica, figlia mia.>>
<< Oh papà, ma non sono mica una bambina. Ho quasi 28 anni, sai>>. (Rubè, di Giuseppe Antonio Borgese, pag 195)
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