Ho avuto il piacere di conoscere virtualmente una lettrice del blog che, grazie al suo, di blog, ha avuto l'opportunità di diventare scrittrice. La sua storia è singolare: alcuni editori, notando lo stile accattivante, le hanno offerto un contratto editoriale ancora prima che nascesse il libro. Ed il romanzo è così stato scritto, ma discostandosi di molto dal blog. E' un diario divertente che affronta un argomento delicato: la difficoltà di diventare madri. Sì, perché Mamma NON si nasce. Serena Sabella ce ne parla in questa intervista, lanciando un messaggio a tutte le neo-madri che non si sentono ancora tali.
(Per leggere le informazioni sul libro di Serena Sabella, Mamma NON si nasce, clicca qui)
Interview with...
Serena Sabella
M: Benvenutissima Serena e grazie per essere qui con noi!
S: Grazie a te per l'ospitalità! :D
M: Domanda d'obbligo: ti presenti ai nostri lettori?
S: Mi chiamo Serena e sono l'autrice del blog bismama.com. Ho 29 anni....ah no, mi dicono dalla regia centrale che ne ho compiuti 30 il 14 aprile, proprio il giorno in cui è uscito il mio libro Mamma Non si nasce.
M: Come è nato Mamma non si nasce e che ruolo ha avuto il tuo blog nella sua stesura?
S: Mamma NON si nasce è il diario delle mie due gravidanze. Viene fuori grazie al blog, nel senso che tramite i post scritti su bismama.com, un'editor ha avuto modo di valutare il mio stile e mi ha proposto un contratto editoriale per un libro, appunto. Il blog, quindi, ha il "merito" di aver fatto da vetrina, ma per quanto riguarda la stesura, nel libro non c'è nulla che sia stato già raccontato online. Il libro è un prequel che racconta la metamorfosi da donna a mamma con un punto di vista, in alcune situazioni, anche del mio lui.
M: In che cosa consiste questa fantomatica metamorfosi? Perché diventare mamma risulta così difficile?
S: La metamorfosi non è fantomatica nel senso che per alcune donne è automatico, per altre no. A me, grazie a un equivoco, è venuta fuori la voglia di maternità; ho cercato e voluto una gravidanza. Quando poi, invece, s'è trattato di andare sul pratico, con un bambino in casa, cercavo il libretto di istruzioni. Non solo per le questioni pratiche. Ho avuto una depressione post partum durata mesi e in quel periodo ero tutto fuorché una che può essere definita "mamma". Non mi sarei affidata nemmeno un cucciolo di canarino vista da fuori. Ecco, per dire, il passaggio, spesso non è proprio immediato e molte donne dovrebbero saperlo. Non perchè così evitano di diventare mamme e estirpano il problema alla radice, ma semplicemente per non colpevolizzarsi se quando vedono la prima volta il bimbo non pensano sia scattato il colpo di fulmine. D'altronde, anche se hai avuto un bimbo in pancia 9 mesi, è pur sempre un estraneo che bisogna imparare ad amare.
M: Come sei riuscita tu ad uscire dalla depressione post partum...? Cosa è scattato in te che ti ha spinto a reagire?
S: Un po' di cose. Ero stanca di sentirmi in colpa per dei sentimenti che volevo smettere di provare, volevo essere felice per quella maternità desiderata. Volevo fare la mamma di mio figlio! Una richiesta di aiuto a uno psicologo e un pò di forza di volontà, sono state il mix vincente!
M: Quanto impegno e quanto tempo ti ci è voluto per "guarire"?
S: Questa è una domanda difficile. Impegno tanto. Tempo, non lo so. Quando ho cercato la seconda gravidanza, alcune sensazioni si sono riaffacciate. Penso di essere guarita, forse, grazie al secondo cesareo che ha girato l'interuttore su OFF. Sono complicata, I know!
M: Qual è, invece, e quel è stato durante l'infanzia il rapporto con tua madre?
S: Io e mia madre avevamo e abbiamo un rapporto bellissimo: tanta complicità e dialogo.
M: Quale pensi sia stata la causa scatenante della tua depressione dal punto di vista psicologico?
S: Senz'altro il taglio cesareo inaspettato, improvviso e in anestesia generale. Mi è sembrato come se fossi stata risucchiata in una specie di buco nero. Sono entrata in sala operatoria con la pancia, ne sono uscita senza. Dopo, molto dopo, mi hanno presentato "l'abitante della pancia".
M: E la reazione alla vista di tuo figlio qual è stata?
S: Sembra strano dirti che non me la ricordo benissimo?? Certo se scendo ancora nei dettagli, però, ti racconto il libro!! :D
M: Ahah, va bene, ero molto interessata all'argomento :D Parliamo di te: quando è nata la tua passione per la scrittura?
S: L'ho sempre avuta. Da piccolissima. In quinta elementare scrivevo le sceneggiature per le recite scolastiche :D
M: Se dovessi dare adesso un colore alla tua vita, quale sarebbe e perché?
S: Mah. Forse il rosa. Il rosa perchè checchessenedica il rosa è il colore delle donne e io, in questo periodo della mia vita, mi sento una donna completa a 360°.
M: Ultima domanda: questa completezza deriva anche dal tuo essere madre? E' una cosa così fondamentale, secondo te, nella vita di una donna?
S: Deriva anche da quello, ma soprattutto dal fatto che ho capito qual è il modo di fare la mamma più congeniale a me e ai miei bimbi. Generalizzando, non credo che essere madre sia necessariamente una condizione che completa una donna. E' semplicemente un tassello di un puzzle che può essere messo al suo posto oppure no e vivere bene con se stessi comunque.
M: Grazie mille per essere stata ospite su Dusty pages in Wonderland e per aver condiviso con noi la tua esperienza ^^ Buona fortuna per il libro!
S: Grazie a te per l'ospitalità, per gli auguri e per le continue e aggiornate info sui libri!
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