Anche un altro sondaggio si è concluso, vedendo la schiacciante vittoria degli autori stranieri contro quelli italiani... il 77% a favore dei primi si commenta da solo. Il sondaggio di questo mese mi è stato invece "suggerito" da una discussione avvenuta poco tempo fa con un'altra blogger.
Partiamo da una domanda: a cosa servono le recensioni?
Anche in questo caso ci sono diverse possibilità:
- A stimolare la discussione intorno a un libro;
- Ad esprimere un'opinione e, di conseguenza, influenzare l'impressione che avrà il lettore della recensione sul libro in questione.
E perché si legge una recensione? Per ascoltare il parere di un'altra persona -una del cui spirito critico, possibilmente, ci fidiamo- ed in base a questa decidere o meno se acquistare un libro. Da ciò deduciamo che le recensioni sono importanti, se non fondamentali. Come fa il lettore medio ad orientarsi nella giungla delle "trappole" disseminate dalle case editrici (copertine stratosferiche, titoli fulminanti, cartelloni pubblicitari che spacciano il libro per l'ammasso di carta e inchiostro più fico e meraviglioso pubblicato dai tempi della Bibbia in poi...), risparmiando tempo e denaro e acquistando a colpo sicuro un prodotto soddisfacente e di qualità? Semplice, ascolta cosa ne pensa chi lo ha già letto. Cerca consiglio. Ed è a questo che serviamo noi blog letterari, no? A darvi un punto di riferimento per gli acquisti. Io per prima, per esempio, prima di acquistare un libro vado sempre a leggere le opinioni su Anobii. Se la maggior parte di queste sono negative e mi fanno un quadro di quelli che sono i difetti del romanzo, quasi sicuramente non lo compro.
E adesso passiamo ad un'altra domanda: Perché si esprimono e diffondono opinioni sui libri? Perché noi blogger facciamo il lavoro che facciamo?
A questa domanda rispondo io: per solidarietà. Per passione e solidarietà. Per spirito di ribellione. Sì, perché creare un circolo di idee dove non solo si parla di libri, ma dove questi vengono anche criticati e messi sotto processo, significa ribellarsi ad un circolo vizioso che coinvolge noi poveri lettori italiani, funestati da prezzi esagerati e libri che per vari motivi (cattive traduzioni, trame insignificanti o tutte uguali, modus scrivendi pari a quello dei bambini di quinta elementare ecc.) sono scadenti. Parlare male di un libro vuol dire lanciare un messaggio alle case editrici, protestare e avvertire gli altri lettori che quel libro non va acquistato. E perché non va acquistato? Perché siamo consumatori, e se spendiamo 20 euro per un'esordiente vogliamo di più. Vogliamo qualità, non soltanto belle copertine. Vogliamo libri privi di refusi, vogliamo belle traduzioni, vogliamo romanzi che non appartengano tutti allo stesso genere! E poi perché selezionare i libri vuol dire lasciare spazio ad altri che possibilmente sono stati scartati nonostante siano più meritevoli (sulle dinamiche di come ciò possa accadere dovremmo chiedere delucidazioni alle case editrici). Da ciò deriva l'utilità delle recensioni negative.
C'è però un'altra campana che sostiene non sia giusto stroncare un libro, perché dietro ognuno di essi si nasconde comunque tanto lavoro e denaro (che però potrebbero essere entrambi spesi, mi verrebbe da dire, per prodotti migliori). Bisognerebbe semplicemente ignorare perché, parlare di libri di cui non vale la pena parlare, significa comunque dare adito a qualcosa che non se lo merita. Insomma, non c'è motivo di scrivere recensioni negative e si può parlare invece di libri più piacevoli senza sprecare tempo sui peggiori. Inoltre i gusti sono soggettivi, ed un libro che non può piacere al recensore potrebbe invece piacere ad un plausibile lettore.
Ed è qui che, anche per questo mese, arriviamo alla domanda del sondaggio: è giusto o no scrivere recensioni negative?
P.s.: volevo precisare che l'inglese maccheronico del titolo non è frutto della mia ignoranza ma della mia divertita cialtroneria XD
Sai perfettamente come la penso.
RispondiEliminaOsservazioni random:
1. "Non sei nessuno per produrre una recensione negativa".
Sbagliato. Una recensione positiva richiede lo stesso grado di competenza di una recensione negativa. Se Tizio ha letto tre libri in tutta la sua vita è supponente sia che affermi che il libro X è brutto, sia che affermi che è bello, perché non ha le basi per poter esprimere un giudizio, né positivo, né negativo.
Non esiste pensare che una recensione positiva sia alla portata di tutti, mentre una recensione negativa possano scriverla solo i critici.
2. "Una critica negativa è un'offesa".
Sbagliato. La critica negativa aiuta l'autore a crescere, e (utopisticamente) la casa editrice a smetterla di acquistare porcherie da dare in pasto ai lettori come se fossero maiali omnifagi. Affinare lo spirito critico aiuterebbe il mercato a migliorare in qualità. E complimentarsi estaticamente per un libro mediocre, tacendo invece quando il libro fa schifo (o, peggio, recensirlo ipocritamente bene nella speranza di essere ben visti dalle case editrici) affossa il mercato italiano già di per sé penoso.
Nota: una critica negativa non è 'che schifo, non l'ho capito' (quello è un commento superficiale), ma un'analisi più o meno dettagliata di tutti gli aspetti del romanzo (stile, trama, personaggi).
3. "Una critica negativa disincentiva all'acquisto".
Non è detto. Spesso i lettori leggono con curiosità ciò che è stato stroncato. E lo stroncano a loro volta se il loro parere è concorde. Se la paura è quella di mettere in cattiva luce l'autore... sono i rischi del mestiere: chi pubblica si espone ai pareri altrui. Altrimenti, che si tenga il romanzo dentro il computer.
4. I siti di letteratura, anche amatoriali, dovrebbero avere un minimo di correttezza e segnalare ai lettori quando i romanzi sono pessimi. Punto. Altrimenti fanno DISinformazione.
Ma tu lo sai che ti amo <3
RispondiEliminaNota: sono discretamente in grado di usare la punteggiatura. Ergo, se il post precedente non contiene virgole, non è colpa mia, blogger le ha ingoiate.
RispondiEliminaIo parto dal presupposto che una recensione è sempre soggettiva. Leggo recensioni ma alla fine se la trama m'intriga devo provarlo. Effettivamente a volte capita di essere d'accordo con le recensioni lette in precedenza, altre volte no. Io cerco di argomentare le stroncature ed è giusto farle. Io dico quello che penso e non mi lascio influenzare da nessuno. ^_^
RispondiEliminaAltra osservazione random di carattere più personale, relativa al 'Perché facciamo quel che facciamo?'
RispondiEliminaIl blog è nato (non da me, ma da molto tempo ormai ce ne occupiamo io e l'altra amministratrice) per raccogliere recensioni, poi si è evoluto come vera e propria oasi letteraria priva di pubblicità. Autori e case editrici ci inviano libri (alcuni pensano di no, visto che facciamo anche critica negativa) e noi, senza il minimo scrupolo, diciamo pane al pane e vino al vino. In alcuni casi ci ringraziano più per le critiche negative che per quelle positive, perché sono sempre scritte senza livore, solo con il sincero proposito di essere d'aiuto al lettore (per capire cosa si troverà davanti acquistando il libro) e all'autore (per crescere). Per questo motivo non accettiamo segnalazioni di autori e rifiutiamo sempre quando ci scrivono 'Ho appena pubblicato il mio primo libro, lo pubblicizzeresti sul blog?'.
Assolutamente NO. Noi non facciamo pubblicità. Facciamo informazione. Non possiamo segnalare al lettore un libro che non abbiamo letto, non è corretto: ecco perché non facciamo anteprime, a meno che non seguirà presto una recensione del libro in questione.
Se i gestori dei blog letterari si considerassero un po' meno i lacché delle case editrici e degli autori e considerassero di iniziare a fare un lavoro un po' meno politically correct (e, se non ne sono in grado perché non hanno gli strumenti critici di stabilire quando e perché un libro è un cattivo libro, che lascino perdere), la blogosfera letteraria sarebbe un posto migliore.
Premetto che sottoscrivo tutto ciò che ha scritto Sakura87!
RispondiEliminaTenterò di aggiungere qualcosa in più ^^
Le recensioni sono sempre soggettive, quindi appartengono a un preciso punto di vista, però, per me, bisogna distinguere una recensione negativa da una distruttiva: la prima per me è giusto farla e, soprattutto, è utile!
Primo per avvertire chi sta per leggere che 'non è tutto oro quello che luccica' e poi perchè lasciare semplicemente correre qualcosa che non è piaciuto è una censura immotivata: soltanto perchè si collabora con una casa editrice non significa che sia tutto stupendo, non sarebbe giusto per chi segue un blog che recensisce libri avere solo un punto di vista filtrato in questo modo.
Quando recensisco un libro cerco sempre di motivare il perchè non mi sia piaciuto analizzandolo nelle varie parti.
Per quanto riguarda gli autori esordienti una recensione negativa motivata, analitica, che vada oltre il 'non mi è piaciuto' e che ti dice cosa non va può far crescere e maturare il proprio stile e il proprio modo di affrontare la stesura di una storia.
Sono difficili da affrontare, è vero, ci vuole comunque maturità per dire 'ho sbagliato, forse potevo far meglio e accrogermene prima' però s'impara sbagliando :)
Questo non vale per le critiche Disctruttive che sono fatte da alcuni blog: analizzano ogni singolo dettaglio (anche minimo e insignificante) solo per dire che fa schifo, okkei, alcune sono stupende da leggere perchè poi molto spesso sono scritte in modo molto ironico e parodistico ma che alla fine non lasciano nulla e sono inutili. Io per prima non le considero neanche ai fini della mia lettura, quelle sono le prime che dimentico per leggere un libro perchè si vede che vanno a cercare la polemica.
Io trovo i commenti negativi molto utili, tanto quanto quelli positivi...e secondo me bisogna essere anche bravi a a saper cogliere i difetti e questo vuol dire che la lettura non è stata superficiale..certo questo non significa essere liberi di insultare o dire cattiverie e malignità tanto per...basta essere obiettivi e dire perchè tal libro non è piaciuto...dalle recensioni negative a volte sono nate discussioni molto interessanti...insomma w le recensioni negative! ^^
RispondiEliminaC'è un premio per te sul mio blog...passa a trovarmi! ^^
Sono assolutamente favorevole alle recensioni negative! E lo dico da lettrice, perché siccome spendo la stragrande maggioranza dei miei (pochi) soldi in libri non mi piace affatto buttarli via.
RispondiEliminaE' vero che le recensioni danno dei giudizi soggettivi e non oggettivi, è vero che un libro che a qualcuno non è piaciuto io potrei trovarlo bellissimo, però io trovo utilissimo confrontare le vare opinioni (anche contrastanti) per decidere se l'acquisto potrebbe valerne la pena o è meglio lasciar perdere (non dico che se un libro che mi ispira viene stroncato non lo leggerò mai, ma magari riesco a evitare un acquisto impulsivo sulla scia dell'entusiasmo del momento e aspetto l'edizione economica, oppure aspetto di trovarlo usato a metà prezzo)
A volte leggendo alcune recensioni su alcuni blog ho come l'impressione che la tendenza sia quella di dare più pareri positivi che negativi, forse per non suscitare l'ostilità delle case editrici che tali libri li regalano ai recensori al fine di farsi pubblicità.
Io spererei davvero che ciò non accadesse, perché penso che dare giudizi negativi aiuterebbe anche le stesse case editrici a migliorare i loro prodotti editoriali. Le critiche FANNO BENE perché spronano e fanno crescere. Se le case editrici non capiscono dov'è che sbagliano (magari vedendo calare di colpo le vendite per certi libri che sono stati giudicati non idonei dai recensori) non saranno mai incentivate a cambiare e non faranno altro che dormire sugli allori e crogiolarsi al sole delle loro vendite...!
Quoto Sakura87!
RispondiEliminaE io che mi stavo preparando a ricevere gli ortaggi! :D dove sono quelli dell'altro fronte?
RispondiEliminaCondivido il pensiero di Flavia, apprezzo le recensioni “costruttive” dove con toni pacati vengono argomentati i difetti o le mancanze di un romanzo ma non sopporto le recensioni distruttive (anche se mi fanno ridere) perché non è giusto offendere con cattiverie gratuite un autore.
RispondiEliminap.s.
comunque i gusti sono soggettivi e una recensione negativa non ferma il lettore dall’acquisto di un libro se è curioso di leggerlo.
È così
Vi faccio un esempio:
Ho letto recensioni negative di Twilight eppure vende moltissimo, come mai?
Perché i lettori vogliono leggerlo...
Ovviamente questo è solo il mio pensiero.