Sette polizieschi, un saggio e un romanzo: Per Vendetta. Alessandro Perissinotto continua il suo "obiettivo di denuncia" con Semina il vento, il nuovo libro edito da Piemme che uscirà martedì 19 aprile al prezzo di 16.50 euro. Attraverso gli occhi di Giacomo, maestro trentacinquenne accusato di omicidio, Perissinotto racconta la storia di Shirin, donna iraniana vittima di discriminazione.
Semina il vento - Alessandro Perissinotto
Forse è stato il caso o forse l’amore a condurre Giacomo Musso, maestro di trentacinque anni, al Braccio 6, nel reparto di massima sicurezza di un carcere del Nord Italia. Sulle labbra, la dichiarazione di innocenza; tra le mani, il giornale che ritrae in prima pagina il corpo senza vita di sua moglie. Su consiglio del proprio avvocato, Giacomo decide di raccontare la propria vicenda, l’inevitabile serie di eventi che lo ha condotto in quella cella. E così torna all’epoca in cui, per riuscire a sopravvivere a Parigi, alternava il lavoro di curatore di mostre per bambini, a quello di cameriere. Era in quel periodo che aveva conosciuto Shirin. Non l’aveva trovata subito bella, almeno non nel senso consueto del termine; era stato attratto piuttosto dalla storia che i suoi occhi sembravano celare, da quel profondo distacco verso chi le stava accanto, come se per lei la vita vera fosse altrove. Ci sono amori che iniziano all’improvviso, con notti memorabili, il loro invece era nato con la lentezza inesorabile delle cose fatte per durare. L’innamoramento, il matrimonio e poi la decisione che avrebbe cambiato le loro vite per sempre: lasciare Parigi per trasferirsi a Molini, sulle montagne piemontesi, nel paese dove lui era nato.
Lontano dalla frenesia della Capitale, tra le vecchie case di pietra e i rituali semplici di un posto che pareva essere rimasto indenne al trascorrere del tempo, Giacomo aveva rinsaldato il legame con la propria tradizione e Shirin aveva trovato una terra in cui far crescere quelle radici che le erano sempre mancate, quelle radici che i suoi genitori avevano reciso fuggendo dall’Iran e dalla rivoluzione islamica.
Ma nessun luogo è al riparo dal vento dell’odio, dal fanatismo delle religioni, dall’arroganza del potere,dall’intolleranza strisciante. Così il paradiso aveva cominciato a scivolare verso l’inferno, prima piano, poi sempre più rapidamente, fino ad arrestarsi lì, in quella cella, con il tormento del ricordo d’un amore reso perfetto dalla morte.
Alessandro Perissinotto
Docente presso l'Università di Torino e autore di diversi saggi, approda alla narrativa nel 1997 con il romanzo poliziesco L’anno che uccisero Rosetta (Sellerio), al quale fanno seguito La canzone di Colombano e Treno 8017 (Sellerio 2000 e 2003). Nel 2004 pubblica per Rizzoli il noir epistolare Al mio giudice (Premio Grinzane Cavour 2005 per la Narrativa Italiana), seguito nel 2006 da Una piccola storia ignobile (Rizzoli), un'indagine della psicologa Anna Pavesi, che torna anche in L'ultima notte bianca e L’orchestra del Titanic (la cosiddetta trilogia di Anna Pavesi). Nel 2008 la riflessione sul poliziesco si sviluppa anche in forma saggistica con La società dell’indagine (Bompiani), mentre la sua produzione narrativa evolve con Per vendetta (Rizzoli 2009). I suoi romanzi sono stati tradotti in numerosi paesi europei e in Giappone. Collabora inoltre con il quotidiano La Stampa, e il suo supplemento TorinoSette.
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