domenica 24 aprile 2011

Distopia portami via... il nuovo genere che invaderà presto tutte le librerie!


Prevedere quali saranno nuove pubblicazioni delle case editrici italiane sta diventando sempre più semplice. Basta dare un’occhiata alle uscite straniere, verificare che il candidato appartenga al genere più in voga del momento e fare due più due. A discapito della “biodiversità”, della varietà, dell’originalità, abbiamo ormai capito che la letteratura è entrata in una sorta di sistema ciclico: esaurito un genere in tutte le sue possibili varianti e sfumature, questo viene sostituito da un altro su cui si concentreranno decine e decine di autori spesso e volentieri emergenti, fino al sopraggiungere di uno nuovo (il cui primato sarà decretato da un libro di particolare successo) che prolifererà romanzi-fotocopie monodimensionali e quasi sicuramente destinati ad un pubblico giovanile. Quando anche questo ciclo si concluderà, verrà sostituito da un altro. Nascita, vita, morte.
Dopo il “fenomeno Harry Potter”, che ha causato il boom del fantasy magico e il “fenomeno Twilight”, ancora in corso, che ha dato vita a decine (ma che dico? Centinaia!) di romanzi dallo sfondo paranormal romance più o meno accentuato (ed ha, inoltre, lanciato la moda del “triangolo amoroso”), adesso, molto probabilmente, il nuovo genere (ne sono già usciti diversi esempi) sarà quello distopico. Già, ma qual è stato il libro cult che ha dato vita a quello che, sappiamo, sarà il nuovo fenomeno invasore delle librerie?
Bella domanda!
Se possiamo sospettare che a riesumare questo tipo di romanzi sia stato Westerfeld  con la sua saga “Brutti”, il genere distopico, per lo meno limitatamente alle forme attuali che sta assumendo, ha espressamente origine da uno dei romanzi più geniali e terribili che siano mai stati scritti e che, pur non essendo stato il primo, è sicuramente quello che ha maggiormente colpito l’immaginario collettivo : 1984.
Pubblicato negli anni cinquanta e ambientato in un immaginario futuro, George Orwell descrive un mondo ridotto a tre soli continenti e controllato da una misteriosa entità: il Grande Fratello. Tutte le attività sono programmate, la procreazione è controllata, persino le persone e il loro modus pensandi sono condizionati. I sentimenti sono banditi, il Grande Fratello garantisce vita e prosperità, gli errori, se esistono, sono dovuti ai nemici dello stato. Gli insubordinati spariscono nel nulla.
Badate, 1984 è un romanzo che non ha eguali (gli dedicheremo la prossima puntata di By the keyhole). Prendere soltanto spunto da questo e creare un genere diverso sarebbe stato interessante.
Ma copiarlo no.
Copiare 1984 non è originale! Anzi, risulta desolante quando si cerca di imitare Orwell (figlio di un’epoca che portava ancora i segni e la memoria dei regimi totalitaristi) introducendolo in un contesto young-adult. Contesto dal quale derivano i soliti elementi di cui siamo ormai saturi: primo tra tutti, le ragazzine al primo amore che si ucciderebbero per il proprio boyfriend (pur essendo indecise se scegliere lui o un altro che cade ai loro  piedi… ma sono entrambi dei gran fighi, come si fa a decidere?!?).
Cosa è cambiato dai romanzi stile Twilight, Il Diario del Vampiro, Marked e così via?
L’ambientazione. Stop.  
Banalizzare Orwell è il prossimo passo del genere letterario che sempre più spesso vedremo apparire sugli scaffali delle librerie. Romanzi che avranno tutti le stesse caratteristiche: società manipolatrici e assolutiste con tutto quello che ne consegue, protagoniste che, illuminate dalla potenza del vero ammmore, decideranno coraggiosamente di ribellarsi al potere… e inoltre il triangolo amoroso, che ci sta sempre bene! (Forse avevo già focalizzato l’attenzione su questo aspetto…)
Rimpiangeremo i vampiri?
(No, suvvia, speriamo di non diventarne stufi a tal punto!)
I  gggiovani si ribelleranno allo scempio di uno dei più grandi autori del Novecento?
(E’ molto più probabile che insorgano contro il Grande fratello… televisivo!)
Giungerà il 21 dicembre 2012 a porre fine a tutte le nostre domande?
No, niente di tutto questo. Aspetteremo solo che passi, azzardando il prossimo anello del ciclo.
Io, nel frattempo, mi tengo stretta il mio 1984.

9 commenti:

  1. Mi trovi totalmente in sintonia con te, Malitia.
    Ecco perchè ho accuratamente evitato di comperare tutte queste uscite a valanga dopo Twilight o Harry Potter. Sapevo già qual'era la storia, il modus operandi, e non mi andava di rileggere una storia che avevo già letto e apprezzato in quanto per prima originale.

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  2. Sono d'accordo con te! Peccato solo che la saga "Brutti" di Westerfeld sia stata troncata dalla Mondadori perché forse nel periodo che l'ha pubblicata non era ancora abbastanza tornata di moda la tematica distopica?

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  3. "1984" è uno dei miei libri preferiti in assoluto; spero proprio quindi che gli autori che vogliono cimentarsi nel distopico lo prendano come modello, come riferimento, ma che non lo copino (perché la copia per la copia è sempre un male). Al massimo, spero che lo prendano come esempio per poter progettare qualcosa di diverso ed originale.
    Sono d'accordo sul tuo pensiero riguardo allo sviluppo di un particolare filone in campo editoriale (d'altronde, è quel che accade, per esempio, anche nella moda); io, personalmente, tento di non farmi influenzare e provo a comprare un libro non a seconda dell'argomento del momento, ma dall'interesse e dalla "chimica" che una trama o un estratto mi suscitano.
    E' ovvio che molti libri, più che per la qualità letteraria, sono stati pubblicati perché ricordavano un romanzo che ha venduto molto e perché certi lettori, più che ottime letture, vogliono la stessa storia, per sognare le stesse cose che la lettura precedente aveva fatto sognare. L'importante è riuscire a distinguere questo tipo di pubblicazione da quelle che valgono la pena di essere lette :)

    (ho scritto un papiro, scusa XD comunque, fai bene, anzi molto bene, a tirare in ballo anche questioni di questo tipo! :D)

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  4. Lieta di vedere che le nostre discussioni portano spesso a sondaggi o articolo :D

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  5. a me basterebbe anche che venisse tolto nel YA "le ragazzine al primo amore che si ucciderebbero per il proprio boyfriend" con il tipico "triangolo amoroso"... è per questo che io a volte diffido degli young adult

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  6. Ottimo articolo Malitia, davvero.

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  7. Articolo bellissimo e serio.
    Dell'ultimo filone che hai citato ricordo The Giver, Delirium, Hunger Games e via dicendo... sospetto che ti riferissi esplicitamente ad almeno due dei libri che ho citato (The Giver non l'ho letto).
    Mi trovo pienamente d'accordo.
    Anch'io amo 1984...

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  8. Ho letto qualche mese fa "the giver" e mi è piaciuto molto.
    1984 è in wishlist da mesi ma sono curiosa di leggere un romanzo distopico più antico: Il mondo nuovo di Aldous Huxley scritto nel 1932 (me l'hanno consigliato).

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  9. Come te, prevedo che questo sia il nuovo filone ma non credo avrà un grande successo. Molto dipenderà dalla vendita dei primi titoli in Italia. Anche la DeAgostini pubblicherà qualcosa: DIVERGENT di Veronica Roth. ^_^

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