domenica 24 aprile 2011

Recensione Matched



(leggi trama ed informazioni qui)

Voto: 

La sera del suo Banchetto d’Abbinamento Cassia indossa un bellissimo abito verde. Avvolta nella stoffa leggera, circondata dall’amore dei genitori e dell’amico Xander, la ragazza si sente emozionata ma pronta al grande passo: finalmente vedrà il volto di colui a cui è stata assegnata, il suo Promesso, l’uomo che, all’età di ventun’anni, sposerà. Un ragazzo che le è stato destinato dalla Società, il “miglior campione” compatibile con il suo codice genetico, che garantirà a lei e alla comunità figli perfettamente sani.
Dopo che li avrà procreati (entro i trentun’anni di età) vivrà una vita felice e a norma con i canoni della Società, il giorno del suo ottantesimo compleanno (non un minuto di più) morirà e avrà persino la possibilità di essere resuscitata quando le tecnologie lo permetteranno.
Incredibilmente, Cassia viene abbinata al suo bellissimo e simpaticissimo amico Xander. Legati sin da bambini, i due da adesso sono anche promessi sposi: non hanno certo bisogno di consultare le proprie microschede (dove sono inseriti i dati dei pretendenti) per sapere tutto l’uno dell’altro.
Se non fosse che la fine del  Nonno sta per giungere, la vita di Cassia sarebbe perfetta. Una gabbia dorata custodita dalla Società.
Invece Cassia guarda la microscheda, e, per una frazione di secondo, appare sullo schermo il volto di un altro ragazzo: Ky. Un tipo taciturno e solitario, con cui non ha mai avuto a che fare più di tanto.
Ok. Non voglio farla più lunga di così.
Cassia si innamora improvvisamente di Ky, contemporaneamente ad un evento che lascia la ragazza sconvolta: il Nonno, prima di morire, le affida delle poesie. Poesie che non rientrano tra le Cento considerate legali dalla Società, poesie che spronano a combattere.
Sullo sfondo di Non andartene docile in quella buona notte di Dylan Thomas, in Cassia scatta qualcosa.
Lei ama Ky, e farà di tutto per restare con lui.

Matched è un romanzo su cui sono molto, molto indecisa. E’ il tipico romanzo distopico + young adult che ci stiamo abituando a leggere, ma guardando attentamente possiamo osservare alcuni aspetti originali: per esempio il fatto che la protagonista non si innamori di un ragazzo perfetto, come sarebbe ovvio, ma di uno “normale”, forse carino ma non bellissimo.
Tuttavia la storia sa molto di sentito. I riferimenti a 1984 sono innegabili, impossibili da non notare: gli incontri di Cassia e Ky nel bosco (dove nessuno può vederli né sentirli), la presenza di ribelli al di fuori della Società, la guerra contro un nemico x (che, in questo caso, la Società vuole soltanto nascondere), l’esistenza di “manufatti” (oggetti appartenenti alla nostra epoca come portacipria e bussole) e ovviamente il controllo su ogni singola attività personale.
In Matched però, la resistenza a questo tipo di regime è evidente quasi sin da subito (nel secondo capitolo, dopo l’assegnazione di Cassia a Xander, un uomo esclama: che famiglia fortunata la vostra. Non dovete affidare vostra figlia ad un perfetto sconosciuto!) . Non vi è un controllo totale delle menti da parte della Società, tutti coloro che sono vicini alla protagonista nutrono dei dubbi nei suoi confronti. La stessa Cassia si lascia convincere facilmente dalle parole del Nonno e l’amore per Ky sembra quasi un pretesto per ribellarsi.
Ecco, poi, parliamo di questo amore. Cassia comincia ad interessarsi veramente a Ky soltanto dopo che vede la sua foto al posto di quella di Xander, e dopo che viene a sapere da una Funzionaria che è un Aberrazione (un esiliato che, a causa delle colpe del padre, non ha diritti).
Un amore che si sviluppa così velocemente da far pensare davvero soltanto ad una cotta. Il finale è un po’ artificioso, un po’ assurdo, un po’ improbabile. Quello che ci voleva per far continuare la saga, in un modo o nell’altro, nell’episodio successivo.
La narrazione della Condie è altalenante: inizialmente scorrevole, diventa molto più lenta nella parte centrale (dopo la morte del Nonno) e si riprende leggermente verso la fine, quando l’attenzione del lettore viene nuovamente catturata.
Lo stile, invece, assume tratti talvolta poetici e ho apprezzato molto le descrizioni dei disegni che Ky manda a Cassia, nonché la sua storia personale.
Matched presenta insomma alcune piccoli aspetti gradevoli, ma la storia tipicamente young adult, le idee scontate, l’inconsistenza di alcuni personaggi e/o situazioni gli impediscono di uscire fuori dal coro e rimanere impresso nella mente del lettore.

Speriamo in un seguito che esuli da ambientazioni già viste e cliché ormai abbondantemente superati... (in particolare il triangolo amoroso!). Che la Condie riesca a spiccare un bel volo di originalità e fantasia? 

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