BARBARA consiglia:
Molti di voi avranno ormai visto l'ultima fatica di Wes Anderson: Grand Budapest Hotel. Un bellissimo film che come tipico del regista si presenta bizzarro e scanzonato eppure racchiude in sé riflessioni importanti e accurate. Sulla trama del film si legge come questo sia un omaggio a un grande scrittore del XX secolo: Stefan Zweig.
Stranamente Zweig è un autore di cui non si parla spesso, nonostante le sue opere siano tanto e meritevoli.
La novella degli scacchi è l'ultimo racconto da lui scritto a Petropolis, luogo culmine del suo vagabondare dopo che i nazisti bruciarono le sue opere e lo costrinsero a fuggire dall'Austria.
La storia si svolge a bordo di una nave su cui si trova imbarcato Mirko Czentovič, celebre tanto per la sua bravura negli scacchi quanto per la sua ignoranza in qualsiasi altro campo. Mirko è un campione imbattuto, almeno fino a quando, a bordo, non incontra un anonimo dottor B. Nonostante l'evidente talento, quest'ultimo è, però, particolarmente restio a sedere alla scacchiera e solo le più insistenti preghiere degli altri passeggeri lo convinceranno infine a sfidare Mirko.
È lo stesso narratore della vicenda, uno degli uomini imbarcati, che si premura di scoprire da dove derivi la reticenza del dottor B., arrivando a svelare una storia che ha dell'incredibile.
La novella degli scacchi è all'apparenza un racconto privo di avvenimenti, ma sono le vite dei personaggi che lo popolano a essere affascinanti, essendo costruite in modo da portare a un'esasperazione delle caratteristiche più particolari - cosa che permette all'autore di evidenziare il suo pensiero e di analizzare la società in cui vive. Mirko è arrogante e fiero della sua grande conoscenza in un solo campo quanto dell'ignoranza negli altri, è un uomo che vive per guadagnare e che non esita a sfruttare tutte le occasioni per lucrare, perfetto esempio di come Zweig vedeva quanti popolavano la allora decadente Europa preda del nazismo. Il dottor B. al contrario è un uomo elegante ed educato, che trova nella cultura e nella compagnia dei suoi simili il suo godimento, è colui in cui sopravvivono i vecchi valori aristocratici, l'esatto opposto di Mirko. La partita a scacchi fra i due diventa forse un braccio di ferro fra il vecchio e il nuovo mondo, fra la figura dell'uomo che va in cerca del piacere della cultura e di quello che cerca invece di massimizzarne il ricavo che ne può trarre, specializzandosi il più possibile.
Attraverso questi due personaggi Zweig compie un'attenta analisi dell'umanità, eppure lo fa in un modo che, lungi dall'annoiare, affascina dalla prima all'ultima pagina. A questo si aggiunge una scrittura curata e acuta, che gioca perfettamente a suo agio fra il grottesco Mirko e il distinto dottor B. Leggendo questo racconto, si ha l'impressione che Zweig potrebbe rendere affascinante perfino la lista della spesa, tanto è forte il suo talento descrittivo e narrativo.
La novella degli scacchi, complice anche la riedizione in versione economica della Newton & Compton, è un ottimo modo per riscoprire questo autore e per passare un paio di giornate in modo piacevole.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver condiviso la tua opinione!