mercoledì 3 dicembre 2014

Calendario dell'avvento: 3 dicembre






"Natale non sarà più Natale, senza regali".
Chi è che non conosce uno degli incipit più famosi della storia della letteratura? 
Buonista, smaccato e inverosimilmente americano, Piccole donne è il meraviglioso ritratto di una famiglia di sole donne - quattro sorelle e la loro madre -  in perenne lotta con le difficoltà economiche, che riescono a superare con il sorriso sulle labbra e la forza dell'amore e dell'amicizia. Meg, Jo, Beth e Amy March sono le diversissime protagoniste di questa storia senza tempo, che deve essere assolutamente letta durante l'età dell'incanto: diversamente, vi sorprenderete della leziosità di queste ragazze già pronte a diventare delle perfette mogli e madri di famiglia, il cui imperativo è la bontà d'animo e l'onestà. Unica eccezione sembra l'anticonformista Jo, sedicenne pratica e poco incline alle sdolcinatezze, con il sogno nel cassetto di diventare una scrittrice. Messe da parte le fatiche della giornata, le sorelle March allestiscono teatrini scritti da Jo, suonano il piano, cantano e imparano a limare i loro difetti, protette da una mamma che si fa in quattro non solo per loro, ma anche per tutti i poveri del circondario. Al di là di quella che è una storia di perbenismo inficiato dalla morale borghese, Piccole donne ispira tanti di quei buoni sentimenti che, in fondo, vi lascerete conquistare da questa atmosfera chepiùnatalizianonsipuò, dove lo sforzo di essere gentili viene ricompensato dalla generosità altrui - sì, davvero bello il mondo della Alcott!
Piccole donne è un libro prezioso, per me, perché è quello che mi ha iniziato alla lettura. Avevo otto anni e non conoscevo parole come "fardello", e di certo non potevo capire i riferimenti a Ivanhoe, ma ne ricordo ogni capitolo. Ricordo anche la forza delle quattro sorelle, la capacità di Jo di uscire fuori da quel quadro di "femminilità" (inteso nell'accezione patriarcale del termine) in cui volevano inserirla, la frustrazione della povertà. In fondo, se non ad accondiscendere quasi sempre - cosa sbagliatissima - e a mortificare la propria vanità, Piccole donne insegna ad andare avanti nonostante le difficoltà, rifugiandosi nel proprio mondo immaginario e nell'amore della propria famiglia.


"Natale non sarà Natale senza regali", borbottò Jo, stesa sul tappeto.
"Che cosa tremenda esser poveri!", sospirò Meg, lanciando un'occhiata al suo vecchio vestito.
"Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla", aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.
"Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse", disse Beth, col tono di chi s'accontenta, dal suo cantuccio.
I quattro giovani visi, illuminati dalla vampa del caminetto, s'accesero alle consolanti parole, ma tornarono a oscurarsi quando Jo aggiunse tristemente: "Papà non l'abbiamo e non l'avremo per un bel pezzo". Non disse "forse mai più", ma ognuna, in cuor suo, lo pensò, andando con la mente al padre lontano sui campi di battaglia."

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver condiviso la tua opinione!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...