venerdì 12 dicembre 2014

Calendario dell'avvento: 12 dicembre




VALENTINA consiglia:


Quando si parla di Natale non si può non pensare al classico per eccellenza, ovvero al Canto di Natale di Charles Dickens, una delle opere più lette e reinterpretate dal cinema e dal teatro. Questo romanzo breve del 1843 si presenta come un testo sempre attuale che, come tutte le opere dello scrittore britannico, critica la società inglese e il suo sistema economico, rappresentato dal protagonista Ebenezer Scrooge. Questo finanziere vecchio e burbero odia tutto quello che gli impone di lasciare chiuso il suo esercizio, rimproverando chiunque gli ricordi il Natale, imponendo al suo unico impiegato di lavorare anche il giorno della vigilia e rifiutando gli inviti a passare le vacanze in famiglia porti dal nipote. Scrooge decide di barricarsi in casa, ma comincerà ad esser perseguitato da rumori di catene terrificanti, finché non vedrà al suo cospetto il fantasma del suo caro amico defunto Marley, destinato a vagare per l'eternità senza poter raggiungere la pace, che gli annuncerà la visita di altri tre spiriti che avranno il compito di mostrargli tutta la sua vita. Gli spiriti del Natale Passato, Presente e Futuro si susseguiranno durante la notte, manifestandosi a Scrooge e ricordandogli la vera essenza del Natale: la gioia della convivialità e dell'armonia col prossimo, la condivisione, l'amore e la salute. Nessun buonismo in questo racconto, che oltre a racchiudere in sé un tributo alla letteratura gotica, affronta tematiche quali la povertà, il divario di classe, lo sfruttamento minorile e l'analfabetismo. Una lettura essenziale per questo periodo di festa, ma anche per chi ama quel genere di letteratura che appartiene al passato, ma che riesce sempre a dimostrarsi specchio dei tempi e della natura umana.

"Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi".


"Egli era abbastanza saggio da sapere che su questo globo niente di buono è mai accaduto, di cui qualcuno non abbia riso al primo momento.
E sapendo che in ogni modo la gente siffatta è cieca, pensò che non aveva nessuna importanza se strizzavano gli occhi in un sogghigno, come fanno gli ammalati di certe forme poco attraenti di malattie.
Il suo cuore rideva e questo per lui era perfettamente sufficiente.
Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre, d’allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre che se c’era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell'uomo era lui"


4 commenti:

  1. Davvero? Il Canto di Natale come consiglio di lettura per Natale? Ammazza che originalità.

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  2. Ci sono altri dieci libri diversi prima di questo (affatto natalizi) e ce ne saranno altri 14 nei giorni a venire :) non pretendo che tu abbia l'intelligenza di verificarlo prima di criticare, però sarebbe un bene, tanto per evitarsi la brutta figura! :) buone feste!

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  3. Scusa, ma tu sei la stessa ragazza dell'ironia e dello zucchero filato? Ammazza... Se per una banale critica di contenuti rispondi con insulti personali non oso immaginare il resto... e l'avrei fatta io la brutta figura? Ma de che? Fa' una cosa, dammi retta: lascia stare i lit-blog, che abbiamo capito che non sei capace, e buttati in politica, vedo un futuro luminoso per te.

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