lunedì 16 luglio 2012

Recensione: Harmattan di Liliana Marchesi


Harmattan - Liliana Marchesi
Mia si è appena diplomata e ancora non sa cosa l’attende al di fuori della scuola. Per aiutarla a schiarirsi le idee i suoi genitori le regalano un viaggio, di cui sarà lei stessa a scegliere la meta. Intenzionata a prendere in mano le redini della propria vita, Mia deciderà la destinazione del proprio viaggio sfidando il destino. Inizia così l’avventura che la porterà in Mali, dove incontrerà Diego, un ragazzo carismatico e affascinante con il quale nascerà una particolare intesa, ed Essien, un essere immortale dalla pelle color nocciola che dopo averle salvato la vita le ruberà il cuore. Ma a complicarle l’esistenza non sarà solo il suo cuore indeciso. Scoprirà infatti di essere la designata di un’antica profezia riguardante l’irresistibile guerriero Essien, e che degli esseri malvagi con poteri soprannaturali faranno di tutto per ucciderla.
Amore, intrighi, tradimenti, sangue. Per Mia non sarà solo un viaggio che la porterà a conoscere un mondo diverso da come era stata abituata a vederlo, per Mia sarà una travolgente avventura che la costringerà a scoprire sé stessa e la passione che anima il suo cuore.

A cura di Surymae Rossweisse

Voto: 


A volte mi capita di provare simpatia per un determinato autore: personalmente, ho un debole – forse lo avrete anche capito dalle mie recensioni – per gli esordienti che decidono di autopubblicarsi, avvalendosi degli ebook e similia. Li trovo infatti coraggiosi, e la fiducia che dimostrano nella loro opera è una vera e propria boccata di aria fresca. Perdonatemi, sono umana anch'io.
Il problema sorge quando, a queste doti, non sempre si accompagna un romanzo di buon livello, pieno di difetti che, al momento di tirare le somme, rischiano di sommergere i pregi presenti. Il rispetto per l'autore rimane immutato, e forse proprio per questo il compito del recensore diventa più difficile. Ma non si può fare altro che raccontare le proprie impressioni di lettura, seppur negative, senza nulla togliere a chi ha versato lacrime e sangue per quel lavoro. E' il caso che mi è capitato con “Harmattan” di Liliana Marchesi.

Mia sta per diplomarsi: a sorpresa, i suoi apprensivi genitori decidono di regalarle un viaggio per il diploma. La ragazza non sa che destinazione scegliere, così prende un mappamondo e decide a caso. Il suo dito si poggia sul Mali.
Già il giorno dopo essere arrivata, Mia fa una nuova conoscenza: Diego, un ragazzo che sta girando un documentario sulle usanze del luogo. In base ad un malinteso – il ragazzo crede che lei sia una fotografa – i due girano insieme il paese. Poco male, perché entrambi sviluppano una certa attrazione per l'altro.
Tra le varie tappe, Diego si diletta a raccontare alla sua accompagnatrice delle storie locali. In particolare, le vicende di due tribù contigue, i Kallem e i bellicosi Sogon. L'unione dei due popoli – uno rappresentante della magia bianca, l'altro di quella nera – dà vita all'Uculé, essere praticamente immortale. I Sogon vorrebbero avere il controllo sull'Uculé per i loro sporchi fini, ma per generazioni il piano è sempre fallito: l'essere è sempre stato donna. Ma che succederebbe se nascesse un maschio?
Mia conoscerà presto la risposta: attraverso Essien, un giovane che farà da subito una fortissima impressione sul suo cuore. Però lui non è un ragazzo qualunque: è l'Uculé. Attratto dal sangue nero della sua parte Sogon, soltanto una persona può scongiurare il pericolo e allo stesso tempo dargli un'erede: l'Ambra. Mia, ovviamente.

Cosicché la nostra, che fino ad una settimana prima nemmeno conosceva il Mali, si ritrova in mezzo ad antiche leggende, ed il suo crescente amore sia per Essien che per Diego. Ma saranno ben più ardue le prove che dovrà affrontare...


Dispiace dirlo, e dispiace dirlo così, praticamente ad inizio recensione, ma “Harmattan” parte già svantaggiato con la trama, poco originale. Tantissimi cliché tipici del genere – fantasy, o come lo si chiama ultimamente paranormal romance - vengono seguiti alla lettera: dalla Prescelta, la cui vita viene legata indissolubilmente a colui per cui provava da sempre un fortissimo interesse, per passare al protagonista maschile, immortale e tentato dalla sua parte più oscura, fino alla stessa impalcatura del romanzo, costituita dalle numerose prove che la coppia deve affrontare, ultimo ma non ultimo un altro pretendente. E' molto facile, durante la lettura, capire cosa accadrà nel breve e lungo termine – vedi il finale.

“Harmattan” mi ha ricordato da vicino un libro, anzi una saga. Sono la prima a dispiacermi del paragone, visto che non sono affatto tra i miei romanzi preferiti, ma la mia sensazione è questa. Sto parlando di “Twilight” di Stephenie Meyer. Non so se la Marchesi lo abbia letto: se la risposta è no, le coincidenze sono impressionanti.
Alcune sono state già accennate, ma non sono le uniche. Diego, ad esempio, è simile a Jacob, rivale in amore (ma neanche troppo) di Edward, il vampiro. E' meno iracondo, ma ugualmente determinato ad ottenere quello che vuole, anche se in realtà sa che non succederà. Inoltre, come il licantropo, ha il compito di spiegare alla protagonista le leggende che presto conoscerà sulla propria pelle.
Questo è il caso più eclatante. Essien non usa le sfumature più inquietanti del suo predecessore, ma in compenso ad un certo punto della storia fa la medesima scelta. Tutto sommato, anche le circostanze che portano a ciò sono molto simili.

Per quanto riguarda Mia, il quadro non è positivo, ma non per eventuali analogie con Bella, eroina della Meyer. E' infatti più coraggiosa di quest'ultima, e pensa di più al benessere degli altri; in particolare di Diego, di cui riconosce di essere la causa delle sue sofferenze e se ne dispiace.
Nonostante questi indubbi pregi, però, non si può dire che sia una buona protagonista: anzi, certi suoi atteggiamenti rischiano di renderla antipatica al lettore. Il primo è che matura poco o nulla per tutta la storia: ci si aspetta che certe sfumature più infantili del suo carattere si attenuino con il suo diventare consapevole, ed invece non è così.
Ad esempio, il costante rimarcare quanto Essien e Diego siano bei ragazzi, anche – e soprattutto – in momenti in cui dovrebbe dedicarsi ad altre questioni. Il punto di non ritorno si raggiunge quando ci pensa persino in gravissimo pericolo di vita!
Altra immaturità: il credere che a bellezza esteriore corrisponda necessariamente bellezza interiore. Certo, la trama non fa quasi nulla per portare prove che dimostrino il contrario, visto che in genere le persone più brutte sono dalla parte sbagliata della barricata. Ci sono delle eccezioni, però, come un uomo sfregiato alleato dei Kallem: la reazione di Mia? Riflettere che se questi sono i buoni, chissà come saranno i cattivi...
Per non parlare poi di, dopo essersi sdilinquita pagine e pagine sul suo Essien – legittimo, per carità – rimbeccare un'amica per essere troppo melensa con il suo fidanzato. Superficialità e l'usare due pesi e due misure: non sono esattamente i criteri ideali per una eroina che il lettore possa apprezzare, ed in cui si possa identificare. Tanto più che tutte e tre queste scene avvengono molto al di là della prima metà di lettura, quindi non sono assolutamente giustificabili (no, nemmeno con la sua giovane età).

Ho accennato all'amore tra lei ed Essien: ecco, spendiamoci sopra due parole. Ora, un conto è due persone che sono legate da una profezia, perciò in un certo senso “costrette” ad innamorarsi. Un altro è che queste persone si conoscano da pochissimi giorni. I loro discorsi appassionati – ma pieni di cliché – perdono quindi un po' di lirismo, se si pensa a questo fatto.
Si può giustificare tutto ciò con la profezia, ma non regge: perché anche con Diego succede la stessa cosa, con l'unica differenza che qui si parla di una settimana. Sono i protagonisti che non hanno un'idea chiara di cosa sia l'amore oppure è Liliana Marchesi che ha messo troppa carne al fuoco?

Lo stile dell'autrice non ha particolari degni di nota, né in positivo né in negativo. Una grammatica tutto sommato corretta; dialoghi che pur non facendo miracoli non sono estremamente implausibili, a parte il fatto che tutti, in Mali, sembrano sapere l'italiano, mentre invece la lingua locale è il francese (che Mia non conosce); frasi semplici e di media lunghezza. Ci sono dei punti che si distinguono in bene – qualche metafora interessante e raffinata – ma anche in male, come la battaglia finale liquidata in sei righe sei.

Difficile dire se Liliana Marchesi abbia margini di miglioramento: forse sì, perché a quello che si legge su internet e nei ringraziamenti sembra una persona disposta a farlo. Nulla toglie che “Harmattan” sia un romanzo decisamente carente sotto parecchi punti di vista, ma chissà, in futuro...

25 commenti:

  1. Rispetto ogni punto di vista, perciò vi ringrazio, farò tesoro delle vostre critiche cercando di migliorarmi!

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  2. Personalmente trovo che la signora Surymae Rossweisse, abbia fatto una recensione ingiusta, non tanto perchè non le sia piaciuto il libro, che si sa, può non piacere a tutti, ma per l'aver rivelato dettagli del libro che sarebbe stato più piacevole scoprire leggendolo che distrutti in una critica che insulta sia l'autrice, sia i lettori che invece hanno fatto recensioni positive.
    Se una critica negativa deve essere fatta, che lo sia, ma con i giusti termini e soprattutto il rispetto che si deve ad una scrittice, una persona, all'impegno e la passione che questa ha messo in quelle pagine!

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  3. sono perfettamente in linea con il pensiero di ladyk.....riguardo al fatto che la trama del libro assomiglia ad un altro.....beh è proprio grazie a questo che si possono dividere i libri in generi.....del resto anche i libri di patricia cornwell hanno quasi tutti la stessa trama ed è per questo che vengono considerati romanzi polizieschi.....a mio parere il libro è molto bello ricco di descrizioni simili alla realtà, ho avuto modo di passare per CARAVAGGIO e nonostante fosse la prima volte che lo vedessi mi sembrava di averlo già visto......era uguale alle descrizione!!!!!!!! per essere il primo libro devo dire che ha superato la prova,lettura sciolta,di facile comprensione e la storia è avvolgente.........posso solo dire complimenti LILIANA MARCHESI.....hai quadagnato un fan!!!!!!!

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  4. Dunque... io ho letto il libro in questione e mi ritrovo decisamente di più con quest'altra recensione http://lantrodiaredhel.blogspot.it/2012/07/recensione-harmattan-liliana-marchesi.html
    Comunque, rispetto tutti i punti di vista... anche quando sembrano essere dall'alto al basso!

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  5. @ladyk: per favore, indicami i punti dove la mia collaboratrice è stata irrispettosa di scrittrice e lettori. Questi sono commenti ridicoli ed accuse false: tutti possono constatare che la recensione è stata ben argomentata e non ha rivelato nulla di più che non fosse scritto nella trama della quarta di copertina. L'autrice sarà contenta di avere questi fan pronti a difenderla, ma non vi inventate accuse ed insulti laddove è stata solo scritta una recensione onesta.

    @moris sassi: che il libro assomigli evidentemente ad un altro va a discapito del libro stesso. Se lei preferisce libri fotocopia o privi di originalità, buon per lei. Questo però non può non essere preso in considerazione in una recensione che deve criticare obiettivamente pregi e difetti.

    @Jenna Darte: forse non ha la concezione di cosa significhi guardare un libro dall'alto in basso. A questo proposito le consiglio di leggere mie recensioni nettamente più stroncanti, visto che, ripeto, la mia collaboratrice si è limitata ad una critica seria ed onesta.

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  6. Se essere ingiusti vuol dire cercare di recensire qualcosa con obiettività, allora mi sa che l'ingiustizia ce l'abbiamo nel sangue. Non c'è nulla di sbagliato nella recensione di Sury, è scritta molto bene ed è molto dettagliata. Poi si può essere d'accordo o meno, questa è un'altra cosa.
    @morris sassi: i libri si suddividono in generi a partire dagli elementi narrativi utilizzati nel testo, non per somiglianza di contenuti. E' cosa ben diversa.
    @jenna darte: qui nessuno ha la presunzione di dire che la si deve pensare allo stesso modo, né di valutare i testi che leggiamo mettendoci su un piedistallo. E non mi pare che Sury l'abbia fatto. Ad ogni modo trovo un po' fuori luogo lasciare il link ad un'altra recensione presente su un altro blog, su un forum o altra piattaforma questo sarebbe spam.

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  7. Grazie a chi ha apprezzato la mia recensione, e soprattutto Liliana Marchesi, che - a differenza di altri commentatori - ha capito la reale portata del mio testo.
    La recensione è negativa nei confronti del romanzo, per i motivi che ho spiegato ampiamente, ma assolutamente non per chi l'ha apprezzato né per l'autrice. Soprattutto per quest'ultima, per cui ho espresso più volte simpatia ed incoraggiamento. Più di così non potevo fare, perché i fatti non cambiano: "Harmattan" non mi è piaciuto. Capisco non condividere la recensione, ma di qui a travisarne in maniera così palese il contenuto - perché la mia stima per la Marchesi è evidente - è molto meno accettabile. Saluti.

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  8. Attendo il mio post preferito, sono sicura che prima o poi arriverà: "Chi ha scritto la recensione è solo invidiosa!"

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  9. Io non dico che il libro deve per forza piacere, ma mi pare che paragonare una storia d'amore condita con un pò di fantasy dentro, ad un assassinio del fantasy come Twilight dove i vampiri sono praticamente luminosi e vegetariani e i licantropi meticci bagnati, sia un insulto bello e buono.
    Mi dite che la recensione è motivata... io ho visto che avete rivelato molti più dettagli di quelli che erano scritti in copertina, avete criticato la storia e l'autrice con toni arroganti, avete praticamente detto che il libro fa schifo e che l'autrice non è capace, quindi TUTTE le altre recensioni da come la vedete voi sono di stupidi incompetenti.
    Hai ammesso anche all'inizio che già il genere non ti piace, ma un buon critico non può permettersi di giudicare da quello che gli piace ma da quello che è il lavoro.
    Libro già letto? non è così. Scritto male? Almeno altre 5 recensioni dicono il contrario.
    Comunque, ha fatto bene a ringraziarvi Liliana, la vostra critica distruttiva, il nostro commento contrario e il vostro ribattere immediato sono al momento la sua migliore pubblicità.

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  10. Ripoeto: SCRIVIMI DOVE SURYMAE E' STATA ARROGANTE E DISTRUTTIVA. Questi commenti sono esilaranti, è patetico come si cerchi di arrampicarsi sugli specchi per screditare una persona ed una recensione che davvero non hanno nulla di scorretto, né dal punto di vista morale né da quello professionale. Ma questo è sotto gli occhi di tutti e purtroppo per te l'unica a fare una figura barbina sei tu, ostinandoti a vedere la cattiveria dove non ve n'è.
    A me sembra poi che anche il paragone con twilight sia stato motivato, sicura di aver letto la recensione della mia collaboratrice??

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  11. @lady k: ti faccio la stessa domanda di Malitia. Ad ogni modo, il fatto che ci siano altre recensioni e che siano positive, non lede l'attendibilità di quella di Sury o viceversa, ma sta ad indicare che (grazie a Dio)esiste la libertà d'opinione. Se non è stata l'autrice a sentirsi minacciata dall'"arroganza e distruttività" della recensione di Sury, mi spieghi gentilmente perché questo accanimento immotivato nei suoi confronti?

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  12. Rileggendo i precedenti interventi, possiamo sottolineare alcuni cliché chiave presenti nella maggior parte degli interventi di quelle che amo chiamare 'amykette' (nonostante in questo caso il termine sia impreciso perché l'autrice è estranea alla polemica in corso) fronte a una recensione negativa:

    A. Proclamazione di una presunta 'ingiustizia' che consiste nella pubblicazione della recensione, poiché notoriamente ci troviamo nel paese del politically correct, in cui i pareri più sgrammaticati, infondati e inconsistenti sono validissimi finché positivi.
    B. Appiglio alla presenza o assenza degli elementi della trama: curiosamente, quando vi si accenna si grida allo spoiler, quando non vi si accenna la recensione viene dichiarata incompleta e di parte.
    C. Appiglio alla presenza in rete di pareri positivi, i quali *senza dubbio alcuno* sono tutti di gente qualificata (si legga punto A) e valgono sempre e comunque più di un parere negativo. Assistiamo stavolta alla variante paranoica: 'dal momento che la recensione è negativa, sta insultando gli autori delle recensioni positive'.
    D. Equazione critica negativa = offesa all'autore, anche in presenza di così tante premesse di stima nei confronti dell'autrice da essere decisamente eccessivi.
    E. L'accusa di non aver capito niente del libro.

    Attendo con trepidazione:
    F. La succitata accusa di invidia.
    G. La notissima espressione 'se non ti piace non leggere'.
    H. L'appello ai premi vinti dall'autrice o, in loro assenza, al suo voto di laurea.

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  13. Io non so più che cosa dire per farvi capire che non ho cattive intenzioni nei confronti della Marchesi. Un disegno vi va bene?
    Per quanto riguarda le recensioni positive, mi si taccerà di menefreghismo, ma praticamente non le ho nemmeno lette. Quindi non vedo perché insultare qualcosa che nemmeno conosco, visto che non rientra nelle mie abitudini. Piuttosto che sparare inutilmente a zero sulla mia recensione, negando la realtà, perché non mi dite nei dettagli in cosa differite dal mio parere? Chissà perché, sono sicura che questa domanda cadrà nel vuoto...

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  14. wow addirittara in 4 vi viete scatenate e con che passione... volete rispettate le vostre critiche ma non le volete fatte...
    Sakura, non penso proprio che ti arriveranno accuse di invidia da alcuno, ne di non leggere ciò che non ti piace, il tuo personale non è un nostro problema.
    Io le mie ragioni le ho spiegate e non ho insultato nessuno, cosa che dall'ultimo post di Matilda non si uò dire...

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  15. in COPERTINA:"Mia sta per diplomarsi: a sorpresa, i suoi apprensivi genitori decidono di regalarle un viaggio per il diploma. La ragazza non sa che destinazione scegliere, così prende un mappamondo e decide a caso. Il suo dito si poggia sul Mali.
    Già il giorno dopo essere arrivata, Mia fa una nuova conoscenza: Diego, un ragazzo che sta girando un documentario sulle usanze del luogo."

    RIVELATO DA VOI:tutto il seguito

    OFFENSIVO:Difficile dire se Liliana Marchesi abbia margini di miglioramento: forse sì, perché a quello che si legge su internet e nei ringraziamenti sembra una persona disposta a farlo. Nulla toglie che “Harmattan” sia un romanzo decisamente carente sotto parecchi punti di vista, ma chissà, in futuro...

    “Harmattan” mi ha ricordato da vicino un libro, anzi una saga. Sono la prima a dispiacermi del paragone, visto che non sono affatto tra i miei romanzi preferiti, ma la mia sensazione è questa. Sto parlando di “Twilight” di Stephenie Meyer. Non so se la Marchesi lo abbia letto: se la risposta è no, le coincidenze sono impressionanti.

    Non ho nulla di personale contro nessuno di voi, ho espresso un opinione, nè più ne meno quello che avete fatto voi non è difficile... se poi un disegnino vuoi farmelo, è il mio campo, te lo recensisco.

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  16. Offesa? Ti senti offesa da cosa, scusa? E quello che ha scritto me lo chiami offensivo? o.ò

    Forse non hai letto questo, nella recensione: "Il problema sorge quando, a queste doti, non sempre si accompagna un romanzo di buon livello, pieno di difetti che, al momento di tirare le somme, rischiano di sommergere i pregi presenti. Il rispetto per l'autore rimane immutato, e forse proprio per questo il compito del recensore diventa più difficile. Ma non si può fare altro che raccontare le proprie impressioni di lettura, seppur negative, senza nulla togliere a chi ha versato lacrime e sangue per quel lavoro. "

    Se Surymae ha trovato il romanzo carente, in quale lingua avrebbe dovuto esprimerlo? o.ò Ma stiamo scherzando?

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  17. Cranfan

    Purtroppo i discorsi ke leggo possono essere fatti anche per canzoni o poesie.... logico che al primo ascolto o alla prima lettura non ci facciamo caso , ma poi che succede? che ci rendiamo conto che ci sono delle somiglianze con qualcosa già scritto o già ascoltato... non per questo il libro di Liliana Marchesi deve essere giudicato come un libro senza senso o senza trama... è un fantasy coinvoilgente che ti porta a intraprendere un viaggio con un punto di arrivo finale.... non ho aprezzato il fatto che siano stati svelati in questo blog i punti cruciali del libro (ki lo volesse leggere ora rimane un pò spiazzato).. ma l'unico consiglio ke posso dare a Lilly è prendere sia le critiche positive che negative come punto di partenza per un'esaltante futuro ....

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  18. Che è esattamente quello che ha fatto l'autrice, al contrario di chi oppone queste obiezioni insensate

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  19. Buonasera a tutti.
    Leggo solo ora i vostri commenti e mi sono sentita in dovere di intervenire.
    Prima di tutto ringrazio LadyK, Moris, Jenna e Cranfan, per essere intervenuti in favore del mio romanzo. Significa che Harmattan è riuscito a trasmettervi la sua vera essenza, lasciando in voi un dolce ricordo. Questo mi rende molto felice.
    Non entro nel dettaglio di quella che è stata la recensione perchè, come ho già detto, rispetto ogni punto di vista, anche se diverso dal mio.
    Ovviamente mentirei se dicessi che mi ha fatto piacere leggere quello che ha scritto Surymae, ma non ho mai avuto la presunzione di pensare che i miei romanzi potessero piacere a tutti.
    Anche a me è capitato di non gradire romanzi che ad altri sono piaciuti moltissimo e viceversa. Insomma, i gusti sono gusti.
    E nello stesso modo in cui esistono punti di vista differenti riguardo ad un romanzo, possono esistere punti di vista differenti riguardo ad una recensione.
    Detto questo, posso solo dire che nessuno scriverà che Surymae è invidiosa della sottoscritta, perchè nuotare fino allo sfinimento per cercare di emergere in quest'oceano in tempesta che è l'editoria... non è cosa invidiabile. E di sicuro nessuno citerà i numerosi premi che non ho mai vinto, e nemmeno la laurea che non ho.
    E mi auguro vivamente che nonstante il parere negativo che è stato espresso, i lettori decidano comunque di leggere il mio romanzo, perchè come dico sempre a mio figlio... "Prima di dire che una cosa non ti piace... la devi assaggiare!"
    Un caro saluto a tutti!
    Liliana

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  20. A me Harmattan è piaciuto ! E per fortuna al mondo tutti non la pensano allo stesso modo .

    Un consiglio alle persone che stanno scrivendo "difendendo" ciò che è stato scritto nella recensione e senza però aver realmente letto il romanzo ... leggetelo e solo poi si potrà discutre .


    @Sakura87 > Interessante leggere che un'autrice debba per forza aver vinto premi (se questo è il primo romanzo mi spiegherai come possa accadere) e soprattutto dev'essere laureata (questa mi ha fatto sbellicare) .

    Un saluto a tutti !
    SUPERFRA
    ... un Amyketto ;)

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  21. @Ladyk, non è che ci siamo scatenate: questa discussione sta avvenendo su un archivio pubblico, è ovvio che chi passa e legge ha il diritto di commentare.

    @Superfra: non si sta difendendo ciò che è stato scritto nella recensione (se non ho letto il libro come faccio a decidere se sono d'accordo con Surymae o no?), ma il diritto generico di scrivere - finché non si tocca la persona - che un libro non è piaciuto. Punto.
    "Interessante leggere che un'autrice debba per forza aver vinto premi (se questo è il primo romanzo mi spiegherai come possa accadere) e soprattutto dev'essere laureata (questa mi ha fatto sbellicare)" -> a parte il fatto che i premi possono vincerli anche le opere prime, forse ti è sfuggito il sarcasmo trasudante da ogni parola dell'intervento da cui hai estrapolato le mie frasi. Se leggo un libro, mi frega poco se l'autrice è laureata o se ha vinto dei premi, ma in più di un caso di recensione negativa mi è capitato di sentirmi dire 'chi ha scritto la recensione non ha capito nulla, il libro ha vinto un sacco di premi' (la validità poi di premi come 'Premio Panineria di zio Pietro', 'Premio Bancarella di Reggio Calabria', 'Premio Pizza Margherita della rosticceria dietro casa mia' è da attestare). O, in un caso, anche sentirmi rinfacciare la laurea in lettere con centodieci e lode dell'autrice.
    Mi fa piacere che queste cose ti abbiano fatto sbellicare, ci ho riso tanto anch'io.

    Complimenti vivissimi, piuttosto (qui non c'è alcun sarcasmo) all'atteggiamento dell'autrice :)

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  22. Mi piacerebbe parlare di sensibilità diverse e di obiettività, ma parlerei con un muro. I miei punti di vista sono tutti nella recensione, e non me ne rimangio nemmeno uno, siccome rimango convinta di non aver offeso nessuno, e nemmeno rivelato troppo della trama. Scusate, se piuttosto che copiare le sinossi prestampate della casa editrice preferisco fare da sola. Per il resto, dovreste prendere esempio da Liliana Marchesi, lei sì vera signora, e - ecco, l'ho detto: sarà la volta buona? - meritevole di tutto il rispetto possibile. Se poi continuate a trovare tutto offensivo... avete una sensibilità un po' troppo delicata, perché di offensivo non c'è niente.

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  23. A surymae: non ci crederai ma questa volta sono pienamente d'accordo con te, si parla contro i muri.
    Tu hai fatto una recensione che ti è parsa giusta, io ho commentato con la mia opinione, sarebbe dovuta finire con qualcosa tipo: "punti di vista".
    Invece, non direttamente tu ma le "Amykkette" (per usare i termini che piaciono a Sakura), avete scatenato una guerra di cose non dette (invidie, insulti, dichiarazioni di incompetenza e tante altre), le critiche si fanno e si ricevono, sarebbe stato meglio non condirle con cose fuori luogo.
    Quindi tu rimarrai della tua opinione, io della mia e non amici come prima visto che non ci conosciamo.

    Per chi si sentirà tirato in causa: è giustissimo avere le proprie opinioni anche se fossero totalmente divergenti dal resto del mondo, purchè queste opinioni si siano create dalla conoscenza di quel che si stà parlando.

    A Liliana: Una recensione negativa è il minimo che potessi aspettarti da un'avventura come la tua, sono felice per come hai reagito, a me il libro è piaciuto (si era capito), ti confesso che non me lo aspettavo, pensavo che essendo il primo libro avresti fatto confusione causa le troppe idee che girano per la testa di un artista agli esordi.
    Ammiro il tuo coraggio e la tua tenacia, non perderli mai perchè sono i tuoi migliori amici.

    Buona continuazione a tutti, io non rientrerò a leggere le vostre risposte altrimenti so che questa polemica non finirà mai, vi lascio l'ultima parola, qualcuno dovrà pur farlo.

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