A cura di Lizy
Salve a tutti voi che vi perdete
tra le pagine di questo blog, oggi vi parlerò di un libro uscito nei bookshop
online il 23 luglio, ma che io ho avuto la possibilità di leggere in anteprima.
Si tratta de “La curiosità uccide il gatto” di Blake B., scrittrice torinese
esordiente, un paranormal young adult che apre la saga di Zora Von Malice,
della quale sono previsti quattro capitoli, uno per ogni mese che finisce con
“bre”, come dichiarato scherzosamente dall'autrice (dunque settembre, ottobre,
novembre e dicembre). Si tratta di una storia di vampiri che mi ha lasciata
positivamente impressionata, della quale trovate bellissime immagini relative
ai protagonisti sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/sagaZoraVonMalice.
Titolo: La curiosità uccide il gatto
Autore: Blake B.
Editore: Montecovello
Pagine: circa 200
Prezzo: 14,00 euro
L'anagrafe per Zora Von Malice si
ferma all'età di 27 anni.
Si risveglia nella condizione di
vampiro, in una villa abbandonata e decadente della collina torinese. Non
ricorda nulla e comunque non le importa. Si tiene alla larga dagli umani, dai
suoi simili, dalla vita.
L'unico elemento di congiunzione
tra le sue due esistenze è una chiave che porta al collo. Simbolo determinante
del suo passato che si impone di ignorare con dedizione e costanza.
Scavare implica soffrire e lei
non ne vuole sapere.
Tutti mentono, la chiave parla.
Dominata dalla curiosità inizia
un percorso di sangue e omicidi spietati, ignara del conflitto tra l'unico
essere che la protegge e la creatura malvagia che sta progettando la sua morte.
La stessa creatura che da anni scuote la città di Torino con violenti omicidi.
Le vittime sono solo donne dai capelli rossi.
Lo stesso colore di Zora.
La colonna sonora ufficiale del
romanzo è di Madaski, re italiano del techno beat e del remix.
Quando mi trovo a dover aprire un
libro in cui i protagonisti sono vampiri, inconsciamente si fa strada in me del
(mal)sano scetticismo, vista la mia passione per le storie classiche su questi
esseri immortali, che mi hanno portato ad essere più vicina all’idea di mostro
sanguinario piuttosto che a quella di megafusto romantico e glitteroso.
Insomma, aprendo questo romanzo avevo l’immensa paura di calarmi nuovamente in
atmosfere surreali anche per un paranormal che avrebbero contribuito a far
rivoltare nella tomba ancora una volta i poveri Stoker e LaFanu. E, invece,
sorpresa.
“La curiosità uccide il gatto” è
un testo quasi psicologico, su storie che si intrecciano per raccontare il passato,
mentre ciò che si prospetta alla mente del lettore è un grande puzzle, degno
del più coinvolgente dei gialli, con il quale scoprire tassello per tassello
Zora, vampira da quelli che sente siano diciotto anni, che non ricorda nulla
della sua vita da umana. Gli unici legami che ha con la realtà sono un
appartamento con tanto di mansarda sul tetto del quale la notte ammira Torino,
pensando di essere un essere privo di emozioni, ma dando l’impressione che in
realtà questo sia lo stato d’animo di chi si ritrova a dover colmare un vuoto,
e una chiave che porta legata al collo come se fosse un talismano. In questo
viaggio ci imbattiamo anche in Crave, un vampiro che pare abbia origini
inglesi, apparentemente privo di alcuna pietà, ma in realtà dotato della
sensibilità degli artisti, seppur con atteggiamenti iniziali che lo fanno
assomigliare ad un’esteta il cui sadismo sembra competere con quello di Dorian
Gray nel romanzo di Wilde. In realtà nel corso del romanzo appare chiaro che
Zora e Crave sono dei vampiri atipici, seppur guidati dai loro istinti, ma
sicuramente non sanguinari quanto Rupert, che ama torturare le sue vittime ed è
ossessionato dalle donne con i capelli rossi, nonché di Zora, controllato da
quella che sembra una società segreta, l’Artemisia. Samuel, che conosce bene le
sue inclinazioni, tenta di coprire le sue malefatte, facendogli da coscienza,
seppur sia anche lui un essere immortale. E poi c’è Matteo, umano, ragazzo
semplice del quale Zora non riesce a captare il profumo del sangue
inizialmente, ma che ha qualcosa che potrebbe far luce su tutto ciò che la
vampira non ricorda.
Ci sono altri personaggi che
appaiono e scompaiono, merlature che completano l’intreccio e ci aiutano a far
luce sui misteri.
“Il sogno è realtà. E la realtà è solo immaginazione”.
Il sangue è l’elemento forse che
lega tutti i tasselli, l’unica cosa che porta Zora a rivedere in una sorta di
illusione onirica pagine sbiadite della sua esistenza terrena, insieme al
marchio della chiave che le brucia la
pelle quando si trova vicino a qualcosa (o
a qualcuno) che le appartiene; un topos che non viene mai sottovalutato è
quello della curiositas, rivelatrice di conoscenze e nello stesso tempo
pericolosa, come ribadito più volte con la traduzione del detto inglese
“Curiosity kills the cat”.
Lo stile della narrazione è molto
fluido, benché siano frequenti i flashback, caratterizzato da periodi complessi
che rendono la lettura ancor più coinvolgente e scorrevole. Pochi i dialoghi,
visto che il tutto è basato sui pensieri dei vari personaggi dei quali
l’autrice ci rende partecipe lasciando che siano le loro emozioni a trascinarci
nel corso del romanzo.
Nonostante Zora viva nel nostro
presente, lo scenario mi ha ricordato un po’ le atmosfere gotiche dei romanzi
inglese dell’Ottocento, senza contare che, come ho già detto, il ritmo
narrativo ricorda un po’ quello dei gialli. Ecco perché non credo di poter dare
una vera e propria collocazione de “La curiosità uccide il gatto” in un genere letterario specifico e ritengo sia
riduttivo nei confronti della materia categorizzarlo come paranormal romance o
young adult, piuttosto sarebbe più corretto parlare di urban fantasy visto il
contesto metropolitano.
La trama è ben costruita e priva
di qualsiasi banalità, sulla sua coerenza non può essere fatta alcuna
rimostranza, come sulla tecnica narrativa dell’autrice della quale ho parlato
in precedenza.
Vi consiglio caldamente questo
romanzo, se avete amato Dracula e odiato la saga di Twilight, perché
sicuramente non deluderà le vostre aspettative. Unica pecca? Mi ha stregato
così tanto che ammetto di averlo letto troppo in fretta, anzi divorato.
Interview with…
BLAKE B.
Blake B. nasce a Torino il 24 luglio 1982. Attualmente vive
fuori città, a Pinerolo, con sua figlia Maxine e la sua gatta nera, Zora.
La curiosità uccide il gatto, è il primo di una saga di
romanzi dedicata a Zora Von Malice.
1) Salve Blake, e
grazie per aver accettato di parlare con noi di Dusty Pages in Wonderland
riguardo il tuo romanzo “La curiosità uccide il gatto”. Ti va di parlarci un
po’ di te e del tuo esordio da scrittrice?
Buongiorno a tutti e grazie per avermi dato la possibilità
di parlare del mio progetto.
Come ben sapete, La curiosità uccide il gatto è il mio
esordio da scrittrice, e rappresenta il primo capitolo della saga Zora Von
Malice. In questo romanzo c’è tanto di me, quindi preferirei lasciare al
lettore la possibilità di immaginarmi attraverso le pagine. Si può dire che mi
sono distribuita tra i vari personaggi che ruotano intorno a Zora, e che ognuno
di loro porta una sfaccettatura del mio carattere. Sfumatura che poi è stata
enfatizzata, portata all’estremo, fino a diventare la personalità di qualcun altro.
Per quel che riguarda l’esordio vero e proprio, dovrei
aspettare l’uscita del libro per poterlo raccontare con più elementi e capire
come è stato accolto dal pubblico. Per ora, posso dire che non ha deluso le
aspettative di chi lo ha letto, e questo ovviamente mi rende felice e mi lascia
ben sperare in previsione dell’uscita. Penso che per uno scrittore non ci sia
nulla di più importante che sapere un lettore totalmente immerso nella storia
che racconta.
2) Chi è Zora, e da
cosa è nata?
Zora è una creatura immortale, algida e distaccata.
Non nutre nessun tipo di interesse verso i suoi simili,
verso gli umani, verso la
vita. Accetta , con una certa riluttanza, la nuova esistenza
che le è stata imposta e, soprattutto, se la fa bastare. Non ricorda nulla
della sua vita precedente e preferisce non sapere nulla. Quest’apatia
l’accompagna per diciotto anni finché una serie di eventi la porteranno a
rivedere il suo stile di vita solitario e alienato.
Zora Von Malice nasce nella mia mente quasi tre anni fa e,
al tempo, era davvero un’utopia personale. All’epoca era difficile immaginare
che, in futuro, sarebbe diventata l’utopia di tutti i personaggi che incontrerà
nel corso della storia. Mi fa sorridere perché è un po’ come se avessi fatto lo
scarica barile, anche se in realtà ho solo lanciato un boomerang.
3) Il titolo del
romanzo è la traduzione di un proverbio inglese “Curiosity kills the cat”,
quello che sembra un po’ il leitmotiv dell’intera narrazione. Se dovessi
riassumere questo primo capitolo della saga, cosa direbbe?
E’ il capitolo d’esordio, se fosse in un contesto televisivo
sarebbe l’episodio pilota, è il momento in cui si introduce una storia, fitta
di intrecci e flashback nel passato, e si vede come va. La curiosità uccide il
gatto è come se fosse il trampolino di Zora. Una sorta di salto nel vuoto dove
lei e la sua storia vengono lanciate nelle vite dei lettori. Sono loro la parte
più importante del processo, i lettori decideranno se prenderle o lasciarle
schiantare al suolo.
Personalmente, questo primo capitolo, mi ha emozionato
tantissimo perché è stato tutto un improvvisare, ogni personaggio è nato
fulmineo e senza preavviso. Come mi piace dire, io non uso una scaletta
predefinita da cui sviluppare la storia, quindi io e Zora ci incontriamo su un
foglio bianco senza la minima organizzazione e pretendiamo stupore. Nel primo
romanzo sento che ci siamo soddisfatte a vicenda.
4) Nel tuo romanzo si
nota un ritorno ad una figura più gotica di vampiro, essere sanguinario che
segue i suoi istinti, e in questo senso penso soprattutto alla figura di Crave
che ricorda un po’ quella di Dracula. Nel primo incontro tra Crave e Zora
infatti c’è una sorta di parallelismo con la scena del romanzo di Stoker nella
quale il povero Harker si rende conto che ha a che fare con un mostro
sanguinario. Ti sei ispirata a questo classico nella stesura del romanzo?
Premesso che Dracula di Stoker sarà sempre Dracula di
Stoker, storia che ho amato e riletto all’infinito quand’ero più giovane, devo
dire che nulla mi ha condizionato nella stesura del romanzo. Ovviamente anch’io
ho delle contaminazioni, ma per Zora, volevo una cosa diversa e, soprattutto,
volevo che si allontanasse dai molti volumi sui vampiri che affollano le
librerie.
Tuttavia la mia passione per le creature immortali nasce
quand’ero proprio piccola, tipo 7 o 8 anni, grazie a mia mamma che mi comprava
tutti gli episodi della saga di Vampiretto. Vent’anni dopo, li ha regalati
anche a mia figlia che ora gira per casa con un mantello nero… come si dice, le
passioni si tramandano!
5) Cos’è l’amore
nella non-vita di un vampiro secondo te?
Allora, se contiamo che non l’ho ancora capito nella mia
vita terrena, benché sia arrivata all’alba dei trent’anni, potrei dire che
l’amore nella non-vita di un vampiro è la ricerca inconsapevole e inattesa di
un’emozione che dia l’illusione di sentire un battito riaccendersi nel proprio
cuore. Una scossa vitale prolungata per l’eternità.
Un legame indissolubile.
6) Se dovessi
scegliere un aggettivo per descrivere Zora, quale sarebbe?
Ce ne sarebbero tanti, ma oggi dico curiosa.
7) “La curiosità
uccide il gatto” può essere considerato un paranormal romance, un young adult o
ancora uno urban fantasy. Tu come lo categorizzeresti, avendo gli elementi di
tutti e tre i generi letterari?
Romanzo urban fantasy, che si colloca nel genere paranormal
romance, rivolto a un pubblico young adult. Venature gialle e rosa.
8) Quando potremo
reperire il tuo romanzo in libreria? C’è una data sulla quale possiamo
orientarci?
Purtroppo non so ancora nulla in merito, a parte che è
andato in stampa qualche giorno fa. Per la distribuzione, invece, sicuramente
lo troveremo nei principali stores online.
9) Perché hai scelto
di ambientare la saga nei mesi che vanno da Settembre a Dicembre?
Perché sono i mesi che amo di più. I colori dell’autunno mi
ipnotizzano, così come le atmosfere invernali
10) Hai già in mente
il modo in cui si snoderanno gli altri capitoli della saga di Zora Von Malice?
Sto scrivendo il secondo capitolo, intitolato Il silenzio è
dorato, nel quale verranno eliminati tutti i punti interrogativi rimasti dal
primo.
Non mancheranno flashback e colpi di scena, soprattutto uno.
Un enigma che solo il lettore più attento può intuire tra le righe de La
Curiosità uccide il gatto.
Grazie per averci concesso
questa intervista. Non vedo l’ora di leggere il seguito!