I miei studi classici mi hanno eternamente ingabbiato in una sorta di modus pensandi che ricollega tutto o quasi ad etimologie, usi e tradizioni latine e greche. Tuttavia non ho mai dedicato una puntata di questa rubrica ad un Catullo o ad un Ovidio, quindi ho pensato di cominciare da una delle più grandi poetesse di tutte i tempi, Saffo. Per chi non la conoscesse, basti sapere che visse nell'isola di Lesbo tra il VII e il VI secolo, dove era la maestra di un tiaso, una sorta di circolo femminile in cui le fanciulle venivano cresciute ed educate, nonché iniziate ai riti amorosi dalla stessa Saffo. Le sue poesie sono per lo più incentrate sull'amore -amore fisico, non fraintendiamoci- che nutre per le proprie allieve, la gelosia che la coglie quando queste conoscono i loro futuri mariti o quando devono definitivamente allontanarsi per intraprendere la vita matrimoniale, le invocazioni alla dea dell'amore, Afrodite, affinché allievi le sue pene. Il frammento 1 è appunto uno di questi...
Ad Afrodite
(frammento I)
Afrodite, trono adorno, immortale,
figlia di Zeus, che le reti intessi, ti prego:
l’animo non piegarmi, o signora,
con tormenti e affanni.
Vieni qui: come altre volte,
udendo la mia voce di lontano,
mi esaudisti; e lasciata la casa d’oro
del padre venisti,
aggiogato il carro. Belli e veloci
passeri ti conducevano, intorno alla terra nera,
con battito fitto di ali, dal cielo
attraverso l’aere.
E presto giunsero. Tu, beata,
sorridevi nel tuo volto immortale
e mi chiedevi del mio nuovo soffrire: perché
di nuovo ti invocavo:
cosa mai desideravo che avvenisse
al mio animo folle.
"Che cosa brama ancora il tuo folle cuore?
Chi devo, Saffo, ancora persuadere
a darti ricompensa nell'amore?
Chi ti fa soffire?
Se adesso fugge, poi ti cercherà;
se sdegna i tuoi doni, presto ne farà;
se non ti ama, presto ti amerà,
anche se non vuole..."
Vieni da me anche ora: liberami dagli affanni
angosciosi: colma tutti i desideri
dell’animo mio; e proprio tu
sii la mia alleata.
Chi è l'autrice?
Saffo era originaria di Mitilene, città dell'isola di Lesbo nell'Egeo. Di famiglia aristocratica, per motivi politici da bambina seguì la famiglia in esilio in Sicilia, probabilmente a Siracusa o ad Akragas, per una decina d'anni, a causa delle lotte politiche tra i vari tiranni che vi erano allora a Lesbo (ricordiamo tra i tanti Mirsilo, Pittaco e Melancro) ma poi ritornò a Mitilene dove curò l'educazione di gruppi di giovani fanciulle, incentrata sui valori che la società aristocratica richiedeva a una donna: l'amore, la delicatezza, la grazia, la capacità di sedurre, il canto, l'eleganza raffinata dell'atteggiamento. Ebbe tre fratelli, Larico, coppiere nel pritaneo di Mitilene, Erigio, di cui si conosce solo il nome, e Carasso, un mercante, che durante una missione in Egitto pare, dalle poesie di Saffo, che si fosse innamorato di una cortigiana, Dorica, rovinando economicamente la sua famiglia. In alcuni versi Saffo prega affinché sia garantito un ritorno sicuro al fratello per poter essere riammesso in famiglia e lancia una maledizione alla giovane donna. Secondo leggende legate ad alcuni versi del poeta lirico Alceo, ancora una volta per autoschediasmo questi fu ritenuto il suo amante; ma gli stessi poeti antichi smentirono questa ipotesi, ritenendo che i versi in questione erano da interpretare come un'idealizzazione non autobiografica. Da riconoscere è però che Alceo conobbe la poetessa, prima che questa fuggisse a causa delle guerre dei tiranni, e la ritrae, in uno dei suoi componimenti, come una donna bella e piena di grazia, dal fascino raffinato, dolce e sublime, sfatando così le leggende che aleggiavano intorno alla sua non avvenenza fisica, tanto da portarla a togliersi la vita per amore, non corrisposto, nei confronti del giovane Faone.
La Suda dice che Saffo sposò un certo Cercila di Andros, nota evidentemente falsa e tratta dai commediografi, dal marito ebbe comunque una figlia di nome Cleide a cui dedicò alcuni splendidi e teneri versi. Alcuni versi proverebbero che la poetessa raggiunse un'età avanzata ma il dato non giunge a sicurezza poiché era usanza comune tra i poeti lirici di utilizzare la prima persona in modo convenzionale.
[Fonte: Wikipedia]
mi piace l'idea di questo post!! i miei studi sono stati diversi dai tuoi ma il mio corso di laurea e la città dove vivo mi portano sempre agli autori e alla storia sia di roma che della grecia. inoltre gli ultimi romanzi con ambientazioni mitologiche si susseguono portando in auge storie e leggende che si rilegavano a parti della storia classica e trovo che sia molto bello, nonché utile, ricordarci che le nostre origini siano legate ad un mondo tanto famoso e variopinto ed essere orgogliosi di un'eredità così importante. la mia città è stata sia colonia greca che poi uno dei porti più importanti dell'impero romano e i miei studi, economia del turismo, mi portano sempre a valorizzare quanto di più bello si ha e penso che bisogni non dimenticarsi che la bellezza si cela nella quotidianità di tutti i giorni e non solo nelle ultime mode e stravaganze, quindi ricordiamoci di dare il giusto peso a quello che si studia del passato perché è li che si nasconde il nostro futuro.
RispondiEliminadetto ciò voglio ricordare romanzi famosi, dai classi thriller storici ai più recenti fantasy a richiamo mitologico che senza andare troppo in là con stranezze hanno saputo conquistare lettori di tutto il mondo.
abituata a dare un peso non indifferente al passato e diciamo che ho una formazione "classicista" (purista e rigorosa) anche nell'ambito letterario (e mi sa che si è notato in questo blog). Sono affezionata mio malgrado al mondo classico -versi in latino e greco imparati a memoria, venite a me!- e mi piace contribuire a farlo conoscere anche tramite questo piccolo spazio ^^
RispondiEliminaBlogger si è mangiato la prima parte della frase iniziale: "Siamo completamente d'accordo! Anche io sono abituata..."
RispondiEliminaIo ho studiato solo il latino :), anche se ho odiato le versioni mi sono innamorata perdutamente della letteratura latina, del greco so solo alcune parole derivanti dal linguaggio che si usa in archeologia riguardanti architettura e nomi ecc, ma sembra molto affascinante.
RispondiEliminaNel commento precedente mi son dilungata troppo, cosa che mi capita spesso, per dire che non bisogna andare troppo lontano per scoprire la bellezza della poesia.