mercoledì 20 giugno 2012

Recensione: “Soldi, misteri ed altre conseguenze” di Federico Negri

A cura di Surymae Rossweisse


Purtroppo in Italia gli scrittori esordienti non sempre hanno la fortuna di avere gli spazi ed i mezzi per esprimere al meglio le proprie potenzialità ed avere il bacino di lettori che si meritano. Per coloro che non hanno le spalle coperte da colossi editoriali  è difficile farsi spazio in un mercato così affollato.
Per fortuna ci sono le nuove tecnologie ad aiutarli: internet e gli ebook, che consentono un più facile reperimento di informazioni e persino del libro. Un vantaggio sia per i lettori che per lo scrittore. Senza dubbio lo è stato per l'esordiente – ma non nuovo ad altre forme di scrittura – Federico Negri, con il suo romanzo “Soldi, misteri ed altre conseguenze” a cura della casa editrice specializzata in ebook Flower-Ed.


Soldi, misteri e altre conseguenzeAnna è un'analista economica; dopo anni di esperienza nel settore la sua piccola azienda ha la possibilità di fare un salto di qualità con un affare di grossa portata. Forse troppo. Anna ed il suo compagno Rino, in missione in Sudafrica, si vedono dapprima intimati di non procedere oltre con il lavoro, se non vogliono avere brutte conseguenze; dopodiché la loro strada si incrocia con un uomo, che nonostante sia stato rapito insiste nel non voler chiamare la polizia.
Costui si fa chiamare Lisander, pare avere un intelletto fuori dal comune e una spiccata propensione per la finanza. Per questo è vittima degli intrighi di una misteriosa organizzazione, la Fratellanza, che probabilmente intendono sfruttare le sue doti per loschi fini. I due analisti non credono del tutto a questa versione, ma non possono negare il loro aiuto all'uomo, non in questa precaria situazione. Non sono a conoscenza di quanto sia alto il prezzo per il loro gesto caritatevole...

Voto: 

“Soldi, misteri ed altre conseguenze” comincia in medias res, e per una buona metà del romanzo non veniamo a conoscenza degli antefatti della storia. Una tecnica coraggiosa, non scontata, che garantisce parecchia suspense, ma che non sempre funziona alla perfezione: o quantomeno non qui. Con una trama così complicata, infatti, più che ingolosire il lettore si rischia di disorientarlo: non si capisce cosa stiano facendo i protagonisti in Sudafrica, chi siano i loro committenti ed i loro “avversari”, da cosa è stato originato tutto.
Anna e Rino - che naturalmente sanno benissimo tutte queste cose – si riempiono la bocca di nomi che a chi legge dicono ben poco: Nembillion, Rienhars, South Africa Investments... Verrà spiegato che cosa sia il primo appellativo, ad esempio, a pagina 200, praticamente a metà del romanzo: ma forse ce ne sarebbe stato bisogno prima. L'inforigurgito è una tecnica da evitare il più possibile, tanto più da mettere nei dialoghi, ma in questo caso un'eccezione sarebbe stata possibile, e gradita.

Aldilà dell'inizio, comunque, la trama è effettivamente complicata: troppe fazioni coinvolte, con relativi esponenti da tenere a mente, colpi di scena come se piovessero, cambi di location continui. In alcuni frangenti viene quasi da chiedersi se almeno Federico Negri sappia cosa sta succedendo, e come risolverlo.
Può sembrare una malignità gratuita, ma a giudicare dall'uso frequente delle ellissi – altra tecnica da applicare con estrema cautela – qualche dubbio viene. Capita più volte che una scena venga troncata all'improvviso per passare ad un'altra. Ad aggiungere sale sulle ferite, la sequenza successiva viene quasi sempre introdotta dall'espressione “Qualche X dopo...”: non solo poco raffinata (ricorda i fumetti) ma anche sospetta.
Che cosa è successo nel frattempo? La maggior parte delle volte niente: in alcuni casi, però, in quel frangente non narrato si nascondono punti di svolta della trama. Un esempio: un personaggio viene rapito. Ellissi. Ci spostiamo qualche mese dopo: lui non solo è libero, ma è in una situazione perfino migliore di come era prima. Va bene fare una trama complessa, è auspicabile, ammirevole, però...

Non migliorano la situazione i numerosi luoghi comuni che si ritrovano nel romanzo. L'autore afferma di aver visitato ognuno dei paesi citati e di aver voluto trasmettere un po' della loro essenza, ma il lettore non è proprio felice di leggere che una cucina in Svezia è arredata con mobili Ikea: credibile, ma dannatamente stereotipato. Tutto sommato comunque quanto sostiene l'autore è vero, come dimostra la parte ambientata in Messico.
Anche il resto del romanzo non brilla per scelte originali, sia nei dialoghi che nel cast. Nella prima categoria abbiamo l'”evergreen” del personaggio che “piange tutte le sue lacrime”, ed in una scena è citato l'Amore con la maiuscola. E questi sono soltanto due esempi...

Lo spunto iniziale di “Soldi, misteri ed altre conseguenze”, pare, è vedere come reagisce una persona ordinaria – Anna -  quando la sua vita viene sconvolta e si trova a dover affrontare circostanze al limite. Obiettivo raggiunto? In parte. Le reazioni che dovrebbero essere il fulcro del romanzo arrivano soltanto a romanzo inoltrato. Prima non accade molto nella personalità della nostra, probabilmente per il suo scarso coinvolgimento attivo nell'intreccio. Con l'aumentare della sua consapevolezza Anna acquista più carattere, diventando uno dei personaggi meglio caratterizzati del libro.
A parte forse Rino – di cui sappiamo che la moglie è gelosa di Anna – è l'unica di cui conosciamo nei dettagli la vita al di fuori del lavoro, e che significhi qualcosa all'interno della storia. Ad esempio, ha qualche battuta anche Danilo, il suo eterno fidanzato – è una relazione molto complicata – ed il figlio di sua sorella. L'introspezione psicologica non è puntualissima, ma meglio di niente.

Gli altri personaggi non sono così fortunati. La stagista Katia passa nel giro di qualche centinaio di pagine ad essere la stagista che tempesta di chiamate inutili la superiore ad essere la compagna di Lisander: il problema è che nessuna delle due parti, prima, aveva manifestato una qualsivoglia attrazione per l'altro.
A proposito di Lisander, forse è lui il simbolo di tutte le carenze in sede di introspezione psicologica di “Soldi, misteri...”. Non si sa quali siano le ragioni delle sue doti fuori dal comune ed in che modo abbia intenzione di utilizzarle, da che parte stia, perché sia il bersaglio di tutte questi intrighi: sulla carta, un personaggio carismatico. Il lettore dovrebbe sentirsi attratto da lui, e nelle ultime parti del romanzo anche parteggiare ed ammirarlo. Ma è difficile, perché è proprio non sapere niente di lui che ce lo allontana. L'impenetrabilità è il suo tratto distintivo, ma questo annulla tutto il resto della sua personalità: l'effetto è voluto, ma non è funzionale alla storia. Non ha pregi, a parte l'intelligenza. Ha qualche difetto, come ad esempio il ricorso non sempre necessario alla violenza, ma la trama non concede tregua, quindi i personaggi hanno pochissimo tempo per rifletterci su.
Il resto del cast è simile: uno, massimo due tratti distintivi, e nient'altro. L'ambigua Meg riesce un po' a lasciare il segno, così come il capo di Anna, Samuele – però il colpo di scena sul suo conto è gestito malissimo – e forse qualche altra comparsa sparsa. Si poteva fare molto di meglio.

Lo stile di Federico Negri non ha particolare personalità, è a dire il vero piuttosto scarno. Almeno rispetta la grammatica: credetemi, non è scontato, soprattutto nell'ambito dei romanzi autopubblicati (o quasi). E' comunque evidentemente uno stile in evoluzione, e che quindi ha dei margini di miglioramento: ad esempio nelle prime pagine abbondavano delle metafore che non avevano un vero scopo preciso (“capelli color delle tenebre” al posto di “neri”), ma poi sono state per fortuna abbandonate. Ci sono anche inserti in altre lingue, corretti dal punto di vista linguistico anche se non proprio necessari.

Purtroppo “Soldi, misteri ed altre conseguenze” non raggiunge la sufficienza, nonostante tutto l'impegno profuso dall'autore in questo progetto. Si può solo sperare che in futuro impari ancora dagli errori e migliori: non è impossibile.

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