Purtroppo in Italia gli scrittori
esordienti non sempre hanno la fortuna di avere gli spazi ed i mezzi per
esprimere al meglio le proprie potenzialità ed avere il bacino di lettori che
si meritano. Per coloro che non hanno le spalle coperte da colossi editoriali è difficile farsi spazio in un mercato così affollato.
Per fortuna ci sono le nuove
tecnologie ad aiutarli: internet e gli ebook, che consentono un più facile
reperimento di informazioni e persino del libro. Un vantaggio sia per i lettori
che per lo scrittore. Senza dubbio lo è stato per l'esordiente – ma non nuovo
ad altre forme di scrittura – Federico Negri, con il suo romanzo “Soldi,
misteri ed altre conseguenze” a cura della casa editrice specializzata in ebook
Flower-Ed.
Anna è un'analista economica;
dopo anni di esperienza nel settore la sua piccola azienda ha la possibilità di fare un salto di qualità con un affare di grossa portata. Forse troppo. Anna ed
il suo compagno Rino, in missione in Sudafrica, si vedono dapprima intimati di
non procedere oltre con il lavoro, se non vogliono avere brutte conseguenze;
dopodiché la loro strada si incrocia con un uomo, che nonostante sia stato
rapito insiste nel non voler chiamare la polizia.
Costui si fa chiamare Lisander,
pare avere un intelletto fuori dal comune e una spiccata propensione per la
finanza. Per questo è vittima degli intrighi di una misteriosa organizzazione,
la Fratellanza, che probabilmente intendono sfruttare le sue doti per loschi
fini. I due analisti non credono del tutto a questa versione, ma non possono
negare il loro aiuto all'uomo, non in questa precaria situazione. Non sono a
conoscenza di quanto sia alto il prezzo per il loro gesto caritatevole...
Voto:
“Soldi, misteri ed altre
conseguenze” comincia in medias res, e per una buona metà del romanzo non
veniamo a conoscenza degli antefatti della storia. Una tecnica coraggiosa, non
scontata, che garantisce parecchia suspense, ma che non sempre funziona alla
perfezione: o quantomeno non qui. Con una trama così complicata, infatti, più
che ingolosire il lettore si rischia di disorientarlo: non si capisce cosa
stiano facendo i protagonisti in Sudafrica, chi siano i loro committenti ed i
loro “avversari”, da cosa è stato originato tutto.
Anna e Rino - che naturalmente
sanno benissimo tutte queste cose – si riempiono la bocca di nomi che a chi
legge dicono ben poco: Nembillion, Rienhars, South Africa Investments... Verrà
spiegato che cosa sia il primo appellativo, ad esempio, a pagina 200,
praticamente a metà del romanzo: ma forse ce ne sarebbe stato bisogno prima.
L'inforigurgito è una tecnica da evitare il più possibile, tanto più da mettere
nei dialoghi, ma in questo caso un'eccezione sarebbe stata possibile, e
gradita.
Aldilà dell'inizio, comunque, la
trama è effettivamente complicata: troppe fazioni coinvolte, con relativi
esponenti da tenere a mente, colpi di scena come se piovessero, cambi di
location continui. In alcuni frangenti viene quasi da chiedersi se almeno
Federico Negri sappia cosa sta succedendo, e come risolverlo.
Può sembrare una malignità
gratuita, ma a giudicare dall'uso frequente delle ellissi – altra tecnica da
applicare con estrema cautela – qualche dubbio viene. Capita più volte che una
scena venga troncata all'improvviso per passare ad un'altra. Ad aggiungere sale
sulle ferite, la sequenza successiva viene quasi sempre introdotta
dall'espressione “Qualche X dopo...”: non solo poco raffinata (ricorda i
fumetti) ma anche sospetta.
Che cosa è successo nel
frattempo? La maggior parte delle volte niente: in alcuni casi, però, in quel
frangente non narrato si nascondono punti di svolta della trama. Un esempio: un
personaggio viene rapito. Ellissi. Ci spostiamo qualche mese dopo: lui non solo
è libero, ma è in una situazione perfino migliore di come era prima. Va bene
fare una trama complessa, è auspicabile, ammirevole, però...
Non migliorano la situazione i
numerosi luoghi comuni che si ritrovano nel romanzo. L'autore afferma di aver
visitato ognuno dei paesi citati e di aver voluto trasmettere un po' della loro
essenza, ma il lettore non è proprio felice di leggere che una cucina in Svezia
è arredata con mobili Ikea: credibile, ma dannatamente stereotipato. Tutto
sommato comunque quanto sostiene l'autore è vero, come dimostra la parte
ambientata in Messico.
Anche il resto del romanzo non
brilla per scelte originali, sia nei dialoghi che nel cast. Nella prima
categoria abbiamo l'”evergreen” del personaggio che “piange tutte le sue
lacrime”, ed in una scena è citato l'Amore con la maiuscola. E questi sono
soltanto due esempi...
Lo spunto iniziale di “Soldi,
misteri ed altre conseguenze”, pare, è vedere come reagisce una persona
ordinaria – Anna - quando la sua vita
viene sconvolta e si trova a dover affrontare circostanze al limite. Obiettivo
raggiunto? In parte. Le reazioni che dovrebbero essere il fulcro del romanzo
arrivano soltanto a romanzo inoltrato. Prima non accade molto nella personalità
della nostra, probabilmente per il suo scarso coinvolgimento attivo
nell'intreccio. Con l'aumentare della sua consapevolezza Anna acquista più
carattere, diventando uno dei personaggi meglio caratterizzati del libro.
A parte forse Rino – di cui
sappiamo che la moglie è gelosa di Anna – è l'unica di cui conosciamo nei
dettagli la vita al di fuori del lavoro, e che significhi qualcosa all'interno
della storia. Ad esempio, ha qualche battuta anche Danilo, il suo eterno
fidanzato – è una relazione molto complicata – ed il figlio di sua sorella.
L'introspezione psicologica non è puntualissima, ma meglio di niente.
Gli altri personaggi non sono
così fortunati. La stagista Katia passa nel giro di qualche centinaio di pagine
ad essere la stagista che tempesta di chiamate inutili la superiore ad essere
la compagna di Lisander: il problema è che nessuna delle due parti, prima,
aveva manifestato una qualsivoglia attrazione per l'altro.
A proposito di Lisander, forse è
lui il simbolo di tutte le carenze in sede di introspezione psicologica di
“Soldi, misteri...”. Non si sa quali siano le ragioni delle sue doti fuori dal
comune ed in che modo abbia intenzione di utilizzarle, da che parte stia,
perché sia il bersaglio di tutte questi intrighi: sulla carta, un personaggio
carismatico. Il lettore dovrebbe sentirsi attratto da lui, e nelle ultime parti
del romanzo anche parteggiare ed ammirarlo. Ma è difficile, perché è proprio
non sapere niente di lui che ce lo allontana. L'impenetrabilità è il suo tratto
distintivo, ma questo annulla tutto il resto della sua personalità: l'effetto è
voluto, ma non è funzionale alla storia. Non ha pregi, a parte l'intelligenza.
Ha qualche difetto, come ad esempio il ricorso non sempre necessario alla
violenza, ma la trama non concede tregua, quindi i personaggi hanno pochissimo
tempo per rifletterci su.
Il resto del cast è simile: uno,
massimo due tratti distintivi, e nient'altro. L'ambigua Meg riesce un po' a
lasciare il segno, così come il capo di Anna, Samuele – però il colpo di scena
sul suo conto è gestito malissimo – e forse qualche altra comparsa sparsa. Si
poteva fare molto di meglio.
Lo stile di Federico Negri non ha
particolare personalità, è a dire il vero piuttosto scarno. Almeno rispetta la
grammatica: credetemi, non è scontato, soprattutto nell'ambito dei romanzi
autopubblicati (o quasi). E' comunque evidentemente uno stile in evoluzione, e
che quindi ha dei margini di miglioramento: ad esempio nelle prime pagine
abbondavano delle metafore che non avevano un vero scopo preciso (“capelli color
delle tenebre” al posto di “neri”), ma poi sono state per fortuna abbandonate.
Ci sono anche inserti in altre lingue, corretti dal punto di vista linguistico
anche se non proprio necessari.
Purtroppo “Soldi, misteri ed
altre conseguenze” non raggiunge la sufficienza, nonostante tutto l'impegno
profuso dall'autore in questo progetto. Si può solo sperare che in futuro
impari ancora dagli errori e migliori: non è impossibile.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver condiviso la tua opinione!