A cura di Lizy
Arriva in libreria il 22 giugno
la nuova collana Crimen per Gremese
Editore diretta da Alessio Billi, già sceneggiatore, storyeditor e headwriter
presso Taodue, Ares Film e Mediavivere. Si tratta di una collana dedicata al
genere giallo e thriller, che si muove anche attraverso il poliziesco classico,
il giallo storico, le storie di mafia, il mistery con venature soprannaturali e
la suspense fiction. Ciò che stupisce è la scelta editoriale di imporre un
prezzo di 7,90 euro, segnale che anche i piccoli editori puntano sempre di più
al low cost per incrementare le vendite. Le prime uscite saranno "Gli
inesorabili" di Edgar Wallace -uno dei maestri del crimine vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo, considerato tra i più grandi insieme a Conan Doyle e Agatha Christie- e "Philo Vance e il delitto al
castello" di S.S. Van Dine -anche lui autore del secolo scorso, autore di gialli basati sulla razionalità e sull'uso della logica- che saranno a disposizione dei lettori il 29
giugno.
Alessio Billi, che ha gentilmente risposto alle nostre domande, ci ha parlato di questa interessantissima collana e della diffusione del low cost in Italia.
Buonasera, Alessio. Potrebbe parlarci un po' di Crimen?
“Crimen” è una collana dedicata
esclusivamente alla suspense fiction, la letteratura di conflitto e di
tensione che sia in grado di generare mistero. L’unico requisito della collana
è di affascinare e coinvolgere il lettore. Perciò i protagonisti dei nostri
romanzi sceglieranno tra il bene e il male e a volte indagheranno su atroci
misfatti, ma saranno sempre coinvolti in un turbinio di eventi e soprattutto
non annoieranno mai. La collana ospiterà gialli, thriller, mystery, romanzi
storici e molto altro. Non ci sarà una rigida suddivisione di sottogeneri, ma
solo storie forti e originali.
L’idea della collana è nata con
l’obiettivo di creare un contenitore dai confini fluidi, che accogliesse al suo
interno tutto il meglio della letteratura di suspense prodotta oggi come nel
passato. Dietro c’era una scommessa ardita, che scorrendo i titoli in uscita
direi che abbiamo vinto ampiamente: offrire la qualità più alta per tutti i
nostri lettori.
Nel 1995 sono stati pubblicati
167 libri gialli, nel 2003 770, nel 2009
sono diventati 1581. Oggi la quota di letteratura di genere è ulteriormente
cresciuta, e non c’è una casa editrice che non si misuri con l’universo del
mistero. Paradossalmente si è abbassata la qualità e il pubblico rischia di
arrivare a un livello di saturazione. Molte collane nell’ultimo anno hanno
perso terreno e i recenti flop di autori affermati e collane già rodate stanno
a testimoniarlo. “Crimen” vuole dimostrare che è ancora possibile regalare
emozioni ai lettori con storie semplici e scorrevoli. Per fare questo bisogna
dare la caccia ai migliori talenti del nostro paese, senza inseguire le mode
del momento, privilegiando il racconto, la creazione di un universo e la voce
che lo esprime.
Abbiamo scelto il giallo, in
tutte le sue accezioni, incluse contaminazioni e sconfinamenti. Per “Crimen”
non è un banale steccato, ma una tendenza dell’immaginario. Molti critici hanno
colto dietro i mondi letterari pieni di sangue e crudeltà del genere l’immagine
della nekùia, la discesa agli Inferi del mito classico. Mi piace credere
che gli autori della nostra collana siano tornati indietro da un luogo buio e
inospitale per offrirci i loro movimentati intrecci e i loro personaggi vividi
e tormentati. Questo percorso di dolore è l’essenza della scrittura gialla e il
motivo per cui seguiterà ad appassionare tantissime persone.
Può darci un'anticipazione dei titoli che faranno parte
della collana? Si punterà ad autori di spicco o ad emergenti? Italiani o
stranieri?
I primi titoli che usciranno a
metà giugno apparterranno a due pionieri del giallo: sono Gli inesorabili
e Philo Vance e il delitto al castello. Ci è sembrato utile raccontare
gli albori del genere, con due autori anglosassoni ingiustamente dimenticati.
Edgard Wallace ha scritto il primo thriller della storia della letteratura, una
vera chicca per cultori del genere e non. Invece Van Dine ha elaborato un
giallo iper-codificato, sotto la cui scorza c’è una buona dose di ribellione e
un’eleganza di stile ineguagliabile.
A metà luglio daremo il via alla
pubblicazione di autori italiani. Sarà la volta di Rosso Pompeiano, un
giallo che fa rivivere la Pompei del 79 d.C., pochi giorni prima dell’eruzione
del Vesuvio, nell’indagine di un magistrato romano attorno ad un misterioso
delitto, interpretando la Grande Storia in modo congetturale, come direbbe
Borges. Contemporaneamente uscirà La spiaggia delle anime, dove si narra
di una cospirazione nell’estate greca del ’38 e di un’isola in cui molte
persone trovano la morte. Qui la trama della storia viene lacerata e le
suggestioni misteriche aprono la porta a un universo parallelo davvero
imprevedibile.
Gli altri titoli che usciranno successivamente saranno un
romanzo ben documentato sulla lotta alla ‘ndrangheta negli Stati Uniti, un
adrenalinico e spiazzante thriller esoterico alla Dan Brown, una rievocazione
piena di ambiguità di un episodio oscuro avvenuto durante il Fascismo e poi un romanzo di cappa e spada che fa luce
su una catena di sanguinosi delitti avvenuti nel Lazio medievale. Ci
divertiremo a stupire il lettore e a portarlo sulle infinite strade della
suspense, senza mai essere scontati e senza farci ingabbiare da definizioni
rigide. Punteremo sugli autori italiani, sui nuovi talenti, ma anche sui
classici da riscoprire e sugli scrittori più suggestivi e dirompenti.
Crimen sarà disponibile a 7,90
euro, un prezzo accessibile e decisamente economico. Da quali elementi è stato
influenzato? Cosa ne pensa del sempre maggior ricorso al low cost nell'editoria
italiana? E infine, quanto di questo è dovuto alla promulgazione della Legge
Levi?
La legge Levi secondo me non ha
spostato di una virgola le tendenze dell’editoria, ha colpito l’e-commerce che
in Italia è un settore di entità modesta. All’inizio era stata salutata come
una legge liberticida, che avrebbe fatto lievitare i prezzi di copertina dei
libri. Adesso si è visto che quelle previsioni erano tutte errate. La forte
flessione del mercato e la crisi, che naturalmente anche nell’editoria si
sente, ha fatto sì che molti adottassero strategie low cost per invogliare di
più a comprare. Le vendite che Faletti ha fatto nel 2002, di un milione e
trecentomila copie, oggi sarebbero impensabili. Ed ecco allora venire in
soccorso altri rimedi, come ritoccare il prezzo. Che però non può essere
assolutamente la cura sul lungo periodo.
Il vero scandalo è l’oligopolio
che droga il mercato e lo rende sempre meno libero, qui come in tutti gli altri
settori del paese. Il 90% delle pubblicazioni sono in mano a quattro grandi
gruppi, che tra l’altro detengono con le loro catene di librerie il 56% dei
venditori al dettaglio. Se fosse un film di Sorrentino, vedremmo quattro
manager emaciati che si riuniscono una volta al mese in uno spettrale albergo
di Milano e mangiano sushi mentre si mettono d’accordo su come spartirsi le
fette di mercato, su quali giornali e canali televisivi lanceranno i loro
prodotti e che titolo imporre come best seller sugli scaffali dei supermercati.
Ma non è un film e, tornando alla realtà, per un editore estraneo
all’oligarchia è difficile essere competitivo. Per fortuna la storia ci insegna
che a volte anche i colossi perdono contro i più piccoli e per questo collane
dell’editoria indipendente, realizzate con passione e intelligenza, possono
essere le fionde che lanciano pietre contro il Golia di turno e ottengono la
vittoria persino sui giganti.
Gli inesorabili di Edgar Wallace
Primo thriller della storia della letteratura, firmato da Edgar Wallace, il
romanzo ci porta di getto nelle atmosfere torbide dell’Inghilterra anni Venti e
non dà scampo al lettore, con un ritmo serrato, una storia coinvolgente e
carica di misteri, sequenze quasi cinematografiche e un meccanismo a orologeria
che ha un finale che lascerà a bocca aperta.
Figlio di un danaroso banchiere,
Long è il poliziotto a cui viene affidato il compito di dare la caccia al ladro
che ha rapinato decine di banche. Ignora però che dietro i crimini si nasconde
una organizzazione potente e ben ramificata, quella de “gli inesorabili”, che
mettono a segno reati di ogni tipo e riescono a celare sempre la loro identità.
Philo Vance e il delitto al castello di S.S. Van Dine
Van Dine, pioniere del giallo assai amato da Camilleri e venerato da molti altri autori moderni, ci regala l’ultima avventura del suo detective, Philo Vance. Lo sfondo: la New York innevata e crepuscolare degli anni Trenta, una residenza esclusiva ed eccentrica, una festa di cui in pochi dispongono dell’invito. I personaggi: il padrone di casa, un collezionista di smeraldi, e gli ospiti illustri di un party. Il caso, o forse la mano di un assassino, ha fatto precipitare dalla scogliera il guardiano della villa guastando il clima gioioso della festa. Morte accidentale oppure delitto?
È uscito La Spiaggia Delle Anime.
RispondiEliminahttp://www.inmondadori.it/La-spiaggia-delle-anime-Roberto-Alba/eai978888440741/?referrer=inmbol121002&int_source=bol&int_medium=crosslink&int_campaign=lancio