venerdì 27 gennaio 2012

Poems (34) Se questo è un uomo


Oggi è la giornata della memoria. Tutti noi sappiamo cosa significhi e quale sia la portata della tragedia di cui si fa portavoce, e un piccolo spazio doveva pur averlo qui sul blog.  Ho pensato che non ci fossero parole più significative, per commemorarla, di quelle di una delle sue più -tristemente- famose vittime: Primo Levi. Un dito puntato contro il negazionismo e l'indifferenza di coloro che vivono serenamente la propria vita, senza avere idea del dolore e delle atrocità che sono state compiute.

  

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo 
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.


Chi è l'autore?
Primo Levi asce il il 31 luglio 1919 a Torino, da Cesare (1878- ) e da Ester Luzzati (1895- ) che si erano sposati nel 1917, di discendenza ebraica: gli antenati provenivano dalla Spagna e dalla Provenza; nel capitolo iniziale del Sistema periodico descriverà le abitudini e lo stile di vita della famiglia di cui conserva una memoria che non va al di là di quella dei nonni. Nel 1921 nasce la sorella Anna Maria, cui resterà legatissimo per tutta la vita. L'infanzia non è molto felice, perché cagionevole di salute. Nel 1934 si iscrive al Ginnasio-Liceo D'Azeglio di Torino, celebre perché vi insegnavano docenti illustri e oppositori del Fascismo, alcuni dei quali saranno noti per l'apporto dato alla cultura italiana (Umberto Cosmo e Norberto Bobbio, e molti altri): gli studi liceali sono diligenti e sereni, condotti senza particolarmente distinguersi, al di là di una certa predilezione per la chimica e la biologia che seguirà presso la facoltà di Scienze dal 1937 dopo aver superato gli esami di stato di quell'anno a ottobre perché era stato rimandato in italiano. Mentre frequenta l'Università, il governo fascista emana (1938) le leggi razziali, che impediscono ai giovani ebrei di frequentare Nel 1941 presso l'Università di Torino, si laurea in chimica "summa cum laude". Per ragioni di lavoro, nel 1942 è costretto a trasferirsi a Milano. Nel 1943 si rifugia sulle montagne sopra Aosta, unendosi ad altri partigiani, però viene quasi subito catturato dalla milizia fascista e un anno dopo internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato ad Auschwitz. Viene liberato il 27 Gennaio 1945 in occasione dell'arrivo dei Russi al campo di Buna-Monowitz, anche se il suo rimpatrio avverrà solo nell'ottobre. Nel 1947 pubblica Se questo è un uomo ripubblicato anche nel 1954. Nel 1963 pubblica il suo secondo libro "La tregua" col quale vince il premio Campiello. Altre opere da lui composte sono: una raccolta di racconti dal titolo Storie naturali, con il quale gli viene conferito il Premio Bagutta; una seconda raccolta di racconti Vizio di forma, una nuova raccolta Il sistema periodico, con cui gli viene assegnato il Premio Prato per la Resistenza; una raccolta di poesie L'osteria di Brema; La chiave a stella; La ricerca delle radici; Antologia personale; Se non ora quando con il quale vince il Premio Campiello per la seconda volta e infine nel 1986 I Sommersi e i Salvati. Muore suicida l'11 Aprile 1987.

1 commento:

  1. sono rimasto talmente colpito da questo libro che l'ho portato all'esame di stato, diversi anni fà.
    io per il giorno della memoria ho scritto la recensione di un libro, conta le stelle, molto bello. e ho segnalato un altro edito da piemme: la stella nel pugno

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