venerdì 13 gennaio 2012

Il tempio degli Otaku: quarantacinquesimo appuntamento "Tiger & Bunny"


A cura di Sakura87

Ciao a tutti, e benvenuti nel Tempio degli Otaku! L'anime di cui tratta oggi la rubrica, recentissimo, non è ancora stato licenziato in Italia, ma ha già una numerosa schiera di fan, per la maggior parte appartenenti al gentil sesso e appassionate di yaoi.

Tiger&Bunny, in effetti, possiede la caratteristica principale che rende un prodotto nipponico particolarmente appetibile al pubblico in questione: due protagonisti maschili di bell'aspetto, dal carattere antitetico, e che per di più inizialmente non provano grande simpatia reciproca.

Ma procediamo con ordine, partendo dall'ambientazione.
Siamo a Sternbild City, una futuristica cittadina somigliante a New York, nell'anno NC 1978
In modo un po' simile a ciò che accade nella serie degli X-Men, circa cinquant'anni prima dell'inizio della storia alcune persone (chiamate next) hanno iniziato a manifestare superpoteri di varia natura. Coloro che hanno capacità tali da aiutare la giustizia sono diventati supereroi, ma se pensate ai (più o meno) dignitosi paladini della giustizia Marvel o DC siete decisamente fuori strada; gli eroi di Sternbild City sono principalmentetestimonial ingaggiati da compagnie sponsor: indossano uniformi speciali che espongono marchi pubblicitari (Pepsi, Softbank, Bandai, Amazon, Namco), sono tutorati da manager come personaggi dello spettacolo, e le loro azioni spettacolari sono coordinate e seguite dallo staff di Hero TV, il reality show più popolare della televisione. Salvare ostaggi, catturare criminali e sventare attentati sono occasioni per guadagnare punti da accumulare per scalare la classifica della trasmissione, così da ottenere il titolo di Re degli Eroi a fine stagione.

Kotetsu 'Wild Tiger' T. Kaburagi è un supereroe impopolare e ormai sorpassato, ancorato a una visione idealistica del mestiere: la sua priorità è proteggere gli innocenti e salvare le vite. Il suo potere gli permette di centuplicare i suoi attributi fisici (velocità, agilità, forza, resistenza, capacità rigenerativa) per cinque minuti, abilità molto utile se Kotetsu non fosse così maldestro da finire solitamente per causare la fuga dei criminali che dovrebbe arrestare e la distruzione di ogni edificio nelle immediate vicinanze. Al contrario di altri suoi colleghi preferisce mantenere segreta la sua identità, in modo da proteggere la figlioletta Kaede.
I danni economici causati da Kotetsu sfiorano cifre così alte che la compagnia che rappresenta fallisce. La Apollon Media, che l'ha assorbita, decide misericordiosamente di ingaggiarlo, affiancandolo però come spalla alla nuova stella nascente di Hero TV: Barnaby Brooks Jr., venticinquenne impetuoso e spavaldo che possiede esattamente lo stesso potere di Kotetsu. Barnaby, che Kotetsu soprannomina prontamente 'Bunny' per le piccole orecchie sulla sua armatura e per l'assonanza con il suo nome, agisce a volto scoperto e vive della sua immagine televisiva: di bellissimo aspetto, non esita a posare in costume da bagno e a impegnarsi pubblicamente in opere di beneficenza, nascondendo alle telecamere il suo vero (pessimo) carattere. Barnaby è in realtà un ragazzo schivo e introverso, ossessionato dal desiderio di vendetta nei confronti dell'associazione criminaleOuroboros, la quale ha assassinato i suoi genitori quando aveva solo quattro anni. 
La collaborazione si preannuncia complicata: Kotetsu non sopporta la supponenza e la freddezza di Barnaby, il quale ritiene lui inetto, impulsivo e arretrato. Non riuscendo a comunicare (e a smettere di litigare), i due si intralciano a vicenda sul lavoro, finché, progressivamente, Kotetsu non inizia a dimostrarsi degno di fiducia, e a trattare con maggior condiscendenza il partner comprendendo che la sua arroganza nasconde un cuore ferito. La mia modesta sensibilità mi fa vedere nel loro rapporto nulla di più morboso di un affetto amichevole che tuttalpiù rivela la delicatezza paterna di Kotetsu e la necessità di un padre per Barnaby, ma tant'è. 
I riflettori sono puntati su Kotetsu e Barnaby (Zietto Coniglietto, come si apostrofano sarcasticamente a vicenda) e sull'evoluzione del loro legame, lasciando in ombra molte figure minori che avrebbero realmente meritato maggior approfondimento: in particolare, la squadra di supereroi è composta da altri sei individui, che competono tra loro davanti alle telecamere ma che si offrono vicendevolmente la spalla nel privato: Sky High (Keith) è il precedente Re degli Eroi, in grado di controllare il vento e le correnti d'aria. Ha le fattezze di un giocatore di football robusto e di bell'aspetto, tanto estroverso e ottimista da apparire talvolta comicamente melodrammatico. Blue Rose (Karina) è una bellissima liceale giapponese che padroneggia il potere del ghiaccio; l'attività da supereroina è solo un modo per supportare la sua carriera da cantante pop, ma a dispetto delle apparenze e del costumino succinto è una ragazza timida e profonda; nel corso della serie svilupperà una cotta per Kotetsu, che però, infinitamente ottuso, non comprenderà mai i suoi tentativi di approccio. Fire Emblem (Nathan) è una sorta di drag queen di colore chemanipola il fuoco, sempre pronto(/a) a flirtare con Barnaby o, in mancanza di questi, con Kotetsu. Dragon Kid (Huang) è una tomboy cinese esperta di kung-fu, capace di generare scariche elettricheRock Bison (Antonio) è un energumeno praticamente invulnerabile, amico di Kotetsu dai tempi del liceo. Anche lui è a rischio disoccupazione, godendo di scarsa popolarità presso il pubblico. Origami Cyclone (Ivan), infine, è un maldestro diciottenne poco confidente nelle proprie forze e nell'utilità del proprio potere – lacapacità di assumere l'aspetto e la voce di chiunque – e per tale motivo si dedica più alla pubblicità che ai reali compiti di un supereroe.

Parecchi episodi (troppi, considerando che complessivamente sono solo venticinque)sono autoconclusivi, ma ben presto la trama si andrà incentrando sul mistero di Ouroboros, soprattutto quando due pericolosissimi membri dell'associazione, Jake Martinez e Kriem, metteranno sotto scacco l'intera Sternbild City. Un altro arco viene solo accennato e purtroppo poi lasciato in disparte, e vede come protagonista Yuri 'Lunatic' Petrov, antieroe dotato di una personale idea della giustizia che lo spinge a massacrare i criminali arrestati dai supereroi. Sebbene la sua strada si incroci spesso con quella dei protagonisti, essi non scopriranno mai la sua vera identità e il personaggio non interverrà mai nella storyline principale. Un vero peccato, considerato quanto sia indirettamente legato a Kotetsu senza che nessuno dei due lo sappia.


Se siete arrivati a questo punto dell'articolo, avrete immaginato almeno due cose: la prima, che l'anime è all'insegna dell'umorismo più faceto ma lascia spazio talvolta a momenti più seri; la seconda, che non è un capolavoro, ma un prodotto d'intrattenimento senza alcuna pretesa che può vantare graziose animazionicolori brillanti, una colonna sonora piacevole, e l'ottimo character design di un mostro sacro come Masakazu Katsura (notissimo autore di Video Girl AiDNA2, I''S, e molto altro). Personalmente me ne sono innamorata quasi ancor prima di vederlo: è facile affezionarsi ai personaggi, soprattutto all'imbranatissimo Kotetsu (per apprezzare Barnaby, invece, è necessario aspettare che superi la sua fase di sindrome premestruale perenne).

Nonostante le apparenze, si tratta di un anime non studiato per un target adolescenziale: se Barnaby può essere fatto rientrare in una categoria tipica dello shonen manga (il giovane tenebroso dal passato traumatico che cerca vendetta), Kotetsu, su cui è maggiormente focalizzata l'attenzione, è un trentacinquenne vedovo che deve coniugare le aspirazioni da giustiziere mascherato con il mestiere di padre, e diversi sono gli episodi dedicati al suo rapporto con una figlia cresciuta lontano da lui e -come sempre- troppo in fretta. Uno dei temi più affrontati, anche se non eccessivamente approfondito, è naturalmente la marginalizzazione dei next in società: nonostante aumentino progressivamente di numero e la loro popolarità sia in ascesa grazie alle azioni compiute dai supereroi, molti hanno subito il trauma del rifiuto e dell'esclusione. Ogni personaggio, inoltre, dovrà prima o poi fare i conti con la messa in discussione della propria vocazione: se Kotetsu, dall'indole generosa e altruista, non ha mai alcun tipo di dubbio sul perché lo fa (anche se, facetamente, dichiara spesso di essere diventato un supereroe perché sua figlia un giorno possa trovarlo cool), Karina, ad esempio, viene messa di fronte alla possibilità di abbandonare la carriera di supereroina per dedicarsi esclusivamente a ciò che più ama, il canto; Ivan deve far fronte alla sua insicurezza che lo spinge continuamente a chiedersi perché rischiare la vita se il suo potere non si rivela abbastanza utile da aiutare le persone; Antonio, come Kotetsu, sperimenta il declino delle sue forze dovuto al non essere più giovanissimo; quanto a Barnaby, ha scelto quella strada per avere l'occasione di perpetrare la sua vendetta, ma Kotetsu gli mostrerà il vero significato dell'essere un supereroe. 
Purtroppo, come già scritto all'inizio dell'articolo, l'anime in Italia non esiste ancora, e al momento l'unico (non esattamente legale) modo per vederlo è lo streaming con sottotitoli prodotti dai fan. Ma dato il successo che ha ottenuto (e pensare che i destinatari previsti erano i salary-men tra i venti e i quarant'anni – i giapponesi amano studiare un pubblico definitissimo per ogni prodotto, dalla caramella all'automobile), dubito che trascorrerà molto tempo prima che i diritti vengano acquistati anche qui.
Aggiungo che, per la gioia degli appassionati, da ottobre è iniziata la serializzazione di un manga tratto dall'anime, disegnato da Hiroshi Ueda (autore di Full Metal Panic Sigma), anche questo inesistente in Italia.

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