sabato 28 gennaio 2012

Anteprima: La donna che mi insegnò il respiro di Ayad Akhtar

La donna che mi insegnò il repiro di Ayad Akhtar, storia di bigottismo e religione, uscirà il 31 gennaio per Mondadori al prezzo di 18.00 euro. Il fondamentalismo musulmano, fulcro di questo libro, si riassume nella frase pronunciata dalla madre del protagonista, Hayat: "quando una donna musulmana è troppo intelligente, ne paga il prezzo in abusi". Ed è lo stesso Hayat a farsi carnefice di Mina -conosciuta durante l'infanzia- donna sensuale, divorziata e madre, rea di essersi innamorata di un uomo ebreo, Nathan. Per costui, convertirsi non servirà a farsi accettare dalla comunità musulmana poiché, come dice, "non importa ciò che cerchiamo di essere... rimarremo sempre ebrei". Il finale non può essere felice perché, forse, le ideologie e le convenzioni socio-religiose sono più forti, e perché le difficoltà dell'adolescenza ci spingono verso rifugi apparentemente sicuri che, pur di non abbandonare, condannano innocenti a destini terribili.

 (Non vi ricorda un po' Espiazione di McEawan?)




Hayat Shah, giovane musulmano cresciuto nella provincia americana, ricorda il periodo della sua adolescenza legato alla figura di Mina, una pakistana amica di sua madre venuta a vivere con loro negli Usa dopo un doloroso divorzio nel suo Paese. Hayat è rimasto immediatamente colpito dal fascino discreto di quella donna, dalla sua religiosità profonda ma non fanatica. E anche, senza averne immediata coscienza, dalla sua sensualità. I guai iniziano quando Mina si innamora di un ebreo, Nathan, e quando questi per amore si converte all’Islam. Non sarà tanto la dura reazione della comunità musulmana a impedire il loro matrimonio, ma l’intervento di Hayat, che ha trovato nel fondamentalismo religioso uno sfogo alle sue complesse e totalizzanti pulsioni adolescenziali. Le conseguenze del suo comportamento saranno catastrofi che per tutti quelli a cui è più affezionato. Se ne renderà conto solo anni dopo, incontrando casualmente Nathan e venendo a conoscenza della triste fi ne di Mina. Solo in quel momento, nel semplice atto di scusarsi per il male compiuto, Hayat diventa finalmente adulto. 


 AYAD AKHTAR (Milwaukee, Usa, 1970) 
è nato in una famiglia di immigrati pakistani. Ha studiato teatro alla Brown University (lavorando poi in Europa con il grande maestro del “teatro povero” Jerzy Grotowski) e cinema alla Columbia University, realizzando dei corto e medio metraggi vincitori di numerosi premi. Ha recitato e collaborato alla sceneggiatura di “The War Within”, film indipendente su un terrorista islamico che ha debuttato con notevole successo al Toronto Film Festival nel 2005. American Dervish è il suo primo romanzo.

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