"Teaser Tuesdays"
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Ovvero, per i non anglo-leggenti:
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- STAI ATTENTO A NON SCRIVERE SPOILERS! (assicurati di non condividere troppe cose! Non si deve rovinare il libro agli altri!)
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Appena finito di leggere, Il domani che verrà di John Marsden è protagonista della nostra puntata settimanale di Teaser Tuesdays. La recensione verrà scritta il prima possibile, ma vi anticipo che sono tre stelle (mezza stella recuperata in corner sul finale). Vi ricordo che il gioco è aperto a chiunque volesse condividere un pezzo delle sue letture ^^
<<Fi, sono tutte ipotesi valide e non voglio dire che hai torto. Probabilmente hai ragione: gli aerei sono una coincidenza e se le stazioni radio non trasmettono più deve esserci una buona ragione, eccetera. Ma c'è una sola teoria che fa combaciare tutti i fatti, ed è questo che mi spaventa. Ricordi quella mattina, all'Inferno, quando abbiamo detto che il Giorno della Commemorazione sarebbe stato il momento ideale per un'invasione?>>.
Fi annuì senza parlare, con le guance rigate di lacrime. Ormai tutti avevamo le lacrime agli occhi, persino lee, che parlava e piangeva al tempo stesso.
<<Forse una cosa del genere mi è venuta in mente per via di tutte le storie sul Vietnam che mi raccontava mia madre. E, come ha detto Robyn, se ci sbagliamo, più tardi ci rideremo sopra come e quanto vorremo. Ma per adesso diciamo che è vero. Diciamo che siamo stati invasi. Credo che sia scoppiata una guerra.>> (Il domani che verrà, di John Marsden, pag.76)
<<Okay>>. Non sapevo come iniziare. <<Lee, tu mi piaci. E molto. Ti trovo interessante, divertente, intelligente e hai gli occhi più belli di tutta Wirrawee. Non so se mi piaci in quella maniera però, se capisci cosa intendo. Quel giorno nel fienile le mie emozioni si sono impossessate di me. Ma c'è qualcosa in me, non so cosa, che mi rende leggermente nervosa. Non ho mai incontrato nessuno così. E mi chiedo questo: se iniziassimo ad uscire insieme e non dovesse funzionare? Eccoci qua, siamo in sette, otto ora, a vivere in questo posto dimenticato da Dio in questi tempi così tesi, dove il mondo è sottosopra e, a dispetto di tutto, andiamo d'accordo tra noi, quasi sempre. Non voglio rovinare tutto questo se un giorno litigassimo e decidessimo di non volerci più vedere, o fossimo imbarazzati dalla reciproca presenza. Sarebbe terribile. Sarebbe come se Adamo ed Eva litigassero nel giardino dell'Eden. Con chi parlerebbero poi? Con l'albero? Il serpente?>>.
<<Ellie.>>, disse Lee. <<Perché devi razionalizzare ogni cosa? Il futuro è futuro. Puoi star seduta qui tutto il giorno a fare ipotesi, ma alla fine con cosa ti ritrovi? Semplici ipotesi, ecco cosa. E nel frattempo non hai vissuto, perché eri troppo impegnata a ragionare>> (Il domani che verrà, di John Marsden, pag.178)
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