venerdì 16 settembre 2011

Poems (23) Buongiorno scuola


Settembre profuma di inchiostro, pagine bianche e banchi di scuola... dedicata agli studenti (grandi e piccoli) che vorranno affrontare il nuovo anno scolastico con il dolce sorriso di Gianni Rodari. (Perdonate la brevissima introduzione). 


Buongiorno scuola

Che deserto la scuola, tutta l’estate!
Chiuse le porte,
le finestre sprangate,
l’aule parevan morte
e nel silenzio severo
i banchi, tante tombe al cimitero.
Ma una mattina la vecchia bidella
si attacca alla campanella.
W “den!, den! den!” la scuola si ridesta:
le finestre si spalancano
per godersi la festa,
il sole inonda l’aula,
salta sulla cattedra
e con il dito d’oro del suo raggio
disegna sulla carta geografica
un meraviglioso viaggio..........

ORA PARLA LA LAVAGNA
È finita, è finita
la lunga dormita...
Mi sento così fresca e riposata
che con queste due zampe di legno
vorrei farmi una passeggiata.
Dite, ho la faccia pulita?
Per favore, signor cancellino,
vorreste cancellarmi per benino?

IL CANCELLINO
Ecco fatto, madama.
Sentite la campana come chiama.
Preparatevi a sopportare
i soliti scarabocchi
dei soliti marmocchi.
Sempre, appena il maestro volta gli occhi,
qualcuno per suo spasso
vi coprirà di evviva e di abbasso,
mescolando alle quattro operazioni
nomi di squadre e di campioni.

I GESSETTI
Ella è piena d’invidia, già si sa:
tutto quello che noi scriveremo
lei lo cancellerà.

LA CATTEDRA (severamente)
Suvvia, non cominciamo a litigare.
Il maestro sta per arrivare:
toglietemi la polvere con lo straccio,
altrimenti che figura ci faccio?
E, a proposito di guai,
c’è l’inchiostro nei calamai?


I CALAMAI
Siamo pieni fino al collo!


LA CATTEDRA
Proprio come lo scorso anno.
Chissà che belle macchie si faranno
sui quaderni, sui grembiulini bianchi....

UN BANCO
....e sui poveri banchi!

LA CATTEDRA
Pazienza, pazienza,
le macchie sono i paracarri
sulla via della scienza.

LA CARTA GEOGRAFICA
Quell’inchiostro è davvero una rovina:
guardate qui, è schizzato perfino
nello Stretto di Messina....

IL REGISTRO
Anche il maestro qualcuna ne fa....

LA CATTEDRA
Non dica volgarità.
Pensi ai voti piuttosto e si prepari
a scrivere tanti dieci.
Mi hanno detto che quest’anno
non ci saranno somari.

L’ULTIMO BANCO
Nemmeno all’ultimo banco?

LA CATTEDRA
Silenzio! Arriva il primo scolaretto.
Guardatelo: contento,
vispo come un soffio di vento...
La voglia d’imparare e di far bene
gli brilla negli occhi scuri.
Facciamogli i nostri auguri,
salutiamolo come si conviene.

TUTTA L’AULA
Buongiorno, benvenuto!

LO SCOLARO
Di dove verrà mai questo saluto?
Qui non vedo nessuno....
Devo averlo sognato,
sono ancora un pochino addormentato.
Però posso rispondere lo stesso.
Sulla lavagna scriverò col gesso
(non c’è nessuno intorno?)
“Cara scuola, buongiorno!”


Chi è l'autore?
Gianni Rodari nasce ad Omegna nel 1920; compiuti gli studi magistrali si avvia alla carriera dell’insegnamento elementare. Attivo sin da giovane nelle file dell’Azione Cattolica, in seguito aderisce all’ideologia comunista abbracciando l’attività politica del partito e collaborando come giornalista politico non allineato in più di una redazione. Le sue prime prove di scrittore per bambini risalgono al periodo milanese; nel 1947 sul “Giornale della domenica” scrive racconti e filastrocche, tessendo preziosi contatti con i «suoi» lettori, che, in una sorta di dialogo intergenerazionale gli offrono spunti e sottopongono questioni di ogni tipo stimolando la sua produzione letteraria. La popolarità arriva nel 1960 quando pubblica presso l’Einaudi di Torino, “Filastrocche in cielo e in terra”, l’opera che lo porterà alla notorietà come scrittore per l’infanzia, non solo in Italia ma presto anche all’estero. Capolavoro di pedagogia e didattica sui generis, la sua produzione è percorsa dal dato costante del rapporto tra adulto e bambino, con le sue favole moderne Rodari ripropone nel novecento questo genere di racconto per ragazzi e lo rinnova adeguandolo ai tempi. L’obiettivo resta sempre quello educativo che grazie alla favola è realizzato in modo leggero e divertente anche quando i temi sono seri e importanti, il tutto coronato da una morale finale. Nel 1970 vince il  premio Andersen. Rodari ha contribuito a un rinnovamento della letteratura per l’infanzia con una vasta produzione percorsa da una vena di intelligente comicità, dando spazio ai temi della vita d’oggi e sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali.

1 commento:

  1. Quanto amo Rodari! Con quanto affetto ricordo le sue poesie, che ho letto e riletto, consumando i libri :) Una delle mie prime letture!

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