mercoledì 8 maggio 2013

Review: Sleeping in Eden by Nicole Baart


Sleeping in Eden è un titolo ancora inedito, che uscirà per Howard Books il 21 maggio 2013. L'autrice, Nicole Baart, ha già all'attivo diversi romanzi, ma sventuratamente nessuno di questi è stato tradotto in Italia. La sua ultima fatica parla di un omicidio, di donne scomparse, "perdute", un libro a cui abbiamo voluto dare 4 stelline per la grande capacità di descrivere i sentimenti umani, in special modo quelli femminili. 


Sleeping in Eden: A Novel
Sleeping in Eden - Nicole Baart
Sapeva quello che lui aveva scritto. . . Una piccola parola che la faceva sentire allo stesso tempo ingannata e amata.
Una parola che cambiò tutto.
MIA.
In una fredda mattina di Blackhawk, città nel nord-ovest dell’Iowa, il dottor Lucas Hudson sta sostituendo il medico legale in ferie in un caso di suicidio apparentemente già risolto. La sua vita si sta sgretolando, ma quando viene rinvenuto il corpo di una donna sepolta nella stalla proprio sotto il luogo dove il primo cadavere si è impiccato, si rende conto che questa terribile scoperta potrebbe cambiare tutto. . . .
Anni prima che Lucas mettesse piede a Blackhawk, Meg Painter incontrò Dylan Reid. Era l'estate prima del liceo e le due divennero presto inseparabili. Nonostante Jess, il vicino di casa di Meg, fosse la scelta più ovvia, la ragazza non poteva stare lontana da Dylan, per quanto si sforzasse.
Intrappolata in una ragnatela di gelosia e di inganno fuori controllo, le scelte passate di Meg si scontrano con la scoperta di Lucas nel presente, intrecciando una storia tesa di segreti non detti e le crude, complesse passioni di un’innocenza perduta.
Editore: Howard Books
Pagine: 368
Prezzo: € 8,87 (ebook)
Voto: 



Ogni anno nel mondo spariscono senza lasciare traccia migliaia di persone: alcune vengono cercate ancora oggi, altre sono diventate un nome su una cartella, ma a suo tempo qualcuno le ha piante. Sleeping in Eden è una canzone dedicata a tutte le donne che non sono più tornate a casa e anche a quelle che si sono perse dentro, uccise dai sentimenti e incastrate nello spazio nero che si trova tra le paure e i desideri inespressi. Questo libro lascia un retrogusto amaro in bocca ma anche la sensazione che in tutte le cose, perfino nelle più terribili, si trova a volte un pizzico di giustizia: se una vita non può più essere salvata, le dobbiamo almeno una spiegazione e un ricordo.
Tutto ha inizio circa una decina di anni fa nello Iowa, a pochi chilometri dalla casa dove vive Nicole Baart: è stato rinvenuto il corpo di una donna misteriosa e la scrittrice non riesce a smettere di pensare alla sconosciuta e alla sua storia. Sleeping in Eden nasce e cresce nel corso dei dieci anni successivi per esorcizzare questo pensiero e per dare una vita, una giustificazione e un passato al corpo trovato in quel fosso.
La trama ruota intorno a Lucas e Meg, un capitolo a testa, in un rincorrersi e alternarsi di vite, pensieri ed emozioni apparentemente scollegati e a distanza di qualche anno l'uno dall'altra. Lucas, medico di una piccola cittadina, è chiamato a registrare il suicidio di Jim Sparks, un ubriacone del posto; nel granaio del morto viene rinvenuto anche lo scheletro di una donna, deceduta qualche anno prima. Lucas pensa si tratti di Angela, la figlia di Sparks, sparita da tempo e a cui la moglie Jenna era molto affezionata: per fare accettare alla moglie questa perdita, Lucas comincia ad indagare. Tocca poi a Meg, l'altra protagonista di Sleeping in Eden: la incontriamo per la prima volta quando è ancora poco più che una bambina e cresciamo insieme a lei a scuola, con gli amici e le prime cotte. Vediamo così Meg innamorarsi di Dylan, fidanzarsi poi con Jess e, alle prese con questo triangolo d'amore, non capirci più niente come ogni ragazza che si rispetti. Meg è tritolo puro, ha mille pensieri e mille sfumature e risulta interessante anche negli aspetti negativi: è il personaggio più affascinante e meglio caratterizzato del romanzo, quello intorno a cui ruota tutto e di cui il lettore non può non innamorarsi. Lucas è l'incarnazione dell'uomo che ogni donna vorrebbe, forse a tratti un po' troppo perfetto ma nell'insieme credibile: è l'unione di Dylan, il classico ragazzo ribelle, e di Jess, il buon vicino di casa ordinario. Nicole Baart conosce perfettamente la psicologia femminile e i suoi lati oscuri e crea per questo personaggi profondi e delicati: Meg, Angela, Jenna, Audrey, nel romanzo troviamo tante ragazze e donne perdute per un motivo o per l'altro, mentre gli uomini sono più stereotipati ma comunque sempre credibili. Nicole Baart dimostra di conoscere bene anche le basi del rapporto tra maschi e femmine e, soprattutto, tra marito e moglie: Lucas e Jenna sono infatti analizzati nella loro crisi e nei loro problemi, in modo delicato e per niente invasivo, con pochi e precisi tasselli e fotografie, che risultano però sufficienti.
La narrazione segue l'alternarsi dei racconti di Meg e Lucas, i due personaggi principali: proprio per questa struttura la tensione cresce di capitolo in capitolo e il lettore è spinto a proseguire velocemente nella lettura, rapito da un ritmo irresistibile che rallenta solo nei momenti di massima introspezione. I particolari che scopriamo di pagina in pagina sono molti e, dopo una lunga attesa, solo alla fine tutti i pezzi del puzzle vanno a combaciare, rivelando una volta per tutte quello che è successo alla donna del granaio.
Lo stile di Nicole Baart è semplice, scorrevole e prepotentemente introspettivo: l'autrice ha la straordinaria capacità e sensibilità di descrivere alla perfezione i sentimenti umani, soprattutto quelli femminili. Sleeping in Eden vive delle riflessioni interiori dei suoi personaggi, ma anche i dialoghi si rivelano quasi sempre realistici e verosimili, premiati da un linguaggio sempre concreto e vario.
Anche il titolo, per quanto mi riguarda, è molto azzeccato ed evocativo: da un lato ricorda il corpo che dorme nel granaio in attesa di essere trovato e dall'altro sottolinea la natura effimera della vita e della felicità; spesso infatti ci rendiamo conto di essere fortunati solo quando una mattina ci svegliamo all'inferno e tutto è cambiato. 
Oltre alla complessa ma perfetta e coerente struttura creata dall'autrice, di Sleeping in Eden stupiscono soprattutto la delicatezza e l'originalità con cui viene trattato un tema scottante e attuale come le sparizioni e i delitti irrisolti: dall'inizio alla fine, infatti, Nicole Baart accenna e sfiora, affonda e riemerge, emoziona e commuove senza mai calcare la mano o cadere nel banale.





Sleeping in Eden: A NovelSleeping in Eden - Nicole Baart
She knew what he wrote . . . One little word that made her feel both cheated and beloved.
One word that changed everything.
MINE.
On a chilly morning in the Northwest Iowa town of Blackhawk, Dr. Lucas Hudson is filling in for the vacationing coroner on a seemingly open-and-shut suicide case. His own life is crumbling around him, but when he unearths the body of a woman buried in the barn floor beneath the hanging corpse, he realizes this terrible discovery could change everything. . . .
Years before Lucas ever set foot in Blackhawk, Meg Painter met Dylan Reid. It was the summer before high school and the two quickly became inseparable. Although Meg’s older neighbor, Jess, was the safe choice, she couldn’t let go of Dylan no matter how hard she tried.
Caught in a web of jealousy and deceit that spiraled out of control, Meg’s choices in the past ultimately collide with Lucas’s discovery in the present, weaving together a taut story of unspoken secrets and the raw, complex passions of innocence lost.
Publisher: Howard Books
Pages: 368
Price: £ 10.51
Rating: 

Each year in the world thousands of people disappear without a trace. Police is still looking for some of them, whereas others have become a name on a cold case folder. Sleeping in Eden is a song dedicated to all those women who didn’t come back home and also to those with lost souls, killed by feelings and stuck in the black space that lies between fears and unspoken desires. This book leaves a bitter aftertaste in the mouth but also the feeling that in all things - even in the most terrible- there’s sometimes a bit of justice: if a life can no longer be saved, it deserves an explanation and at least to be remembered.
It all began about ten years ago in Iowa, a few miles from the house where Nicole Baart lives: the body of a mysterious woman was found and the writer can’t stop thinking about this Jane Doe and her history. Sleeping in Eden was born and raised in the course of the following ten years to exorcise this thought and to give a life, a justification and a past to the body found in the ditch.
The plot revolves around Lucas and Meg, a chapter each, in a succession and alternation of lives, thoughts and emotions and seemingly disconnected after a few years of each other. Lucas, a doctor from a small town, is called to record the suicide of Jim Sparks, the drunkard of the place; on the crime scene the skeleton of a woman died a few years before is also found. Lucas thinks it is Sparks’ daughter, Angela,  long gone, his wife Jenna was very fond of her; to make her accept this lossLucas begins to investigate. Then there's Meg, the other protagonist of Sleeping in Eden: we meet her for the first time when she's still a child and we follow her growing up at school, with friends and first crushes. Thus we see Meg fall in love with Dylan, then engaged with Jess and struggling with this love triangle, she doesn’t understand anything like any normal girl. Meg is pure dynamite, has a thousand thoughts and a thousand shades and negative aspects that make her interesting: it is the best characterized and most fascinating character of the novel, the one involved in everything and the one readers can’t help but fall in love with. Lucas is the embodiment of every woman's wants, perhaps at times a little too perfect but overall he's believable: he is the union of Dylan, the classic rebellious boy, and Jess, the good ordinary neighbor.
Nicole Baart really knows the female psychology and its dark sides and creates delicate and heartfelt characters: Meg, Angela, Jenna, Audrey; in the novel there are many girls and women, lost for one reason or another, while men are more stereotyped but still believable. Nicole Baart proves to be familiar with even the basics of the relationship between males and females, especially between husband and wife: Lucas and Jenna are, in fact, analyzed in their crisis and their problems, in a delicate and not at all invasive way, with few precise dowels and photographs which are, however, sufficient.
The narrative follows the alternating tales of Meg and Lucas, the two main characters. Tension builds from chapter to chapter, and the reader is encouraged to go faster in reading, kidnapped by an irresistible rhythm that slows down only in maximum introspection moments. The details we find from page to page are many and at the end all the pieces of the puzzle are fitting together, proving once and for all what happened to the woman of the barn.
Nicole Baart’s style is simple, smooth and powerfully introspective: the author has the uncanny ability and sensitivity to describe perfectly the human feelings, especially those of women. Sleeping in Eden is made by the inner reflections of its characters, but also bt the dialogues, which turn out to be realistic, with a varied.
As far as I'm concerned, even the title is very apt and evocative: on one side, it recalls the body sleeping in the barn waiting to be found, and it emphasizes the ephemeral nature of life and happiness. Often we become aware to be lucky only when we wake up in hell one morning and all has changed.
In addition to the complex but perfectly coherent structure created by Sleeping in Eden’s author, the delicacy and originality with which it is treated an hot topic such as current disappearances and unsolved murders amaze me. From the beginning to the end Nicole Baart hints and touches, sinks and resurfaces without ever falling into banality.


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