lunedì 20 maggio 2013

Novità: La civiltà dello spettacolo di Mario Vargas Llosa




E' uscito il 14 maggio maggio in libreria per Einaudi La civiltà dello spettacolo (pp. 192 - euro 17,00), un interessante saggio del Premio Nobel per la Letteratura 2010 Mario Vargas Llosa. Lo scrittore e giornalista peruviano, reduce dalla stesura di un nuovo romanzo ambientato nel Perù dei nostri giorni, analizza qui la decadenza della società occidentale e la crisi europea e si scaglia duramente contro la civiltà e la cultura leggera, colpevoli di banalizzare e semplificare la qualità delle idee diffuse: queste devono essere democraticamente alla portata di tutti ma non diventare superficiali e perdere in credibilità e valore. In particolare si rivolge a scrittori come Milan Kundera, Paul Auster e Haruki Murakami, colpevoli di aver dimenticato l'impegno artistico e la vera funzione che andrebbe affidata alla letteratura: secondo Vargas Llosa è importante infatti comunicare i propri sentimenti e pensieri ma è soprattutto fondamentale per uno scrittore riflettere e dare una risposta ai problemi della vita sempre ricercando nuove forme stilistiche. L'autore peruviano non risparmia nessuno: si parla di un mercato che privilegia l'intrattenimento, la distrazione, il gossip e rifugge il pensiero e la libera riflessione; ci troviamo quindi ad affrontare il tema della politica spettacolo, della corruzione sempre più diffusa e del giornalismo, reo di essersi venduto al miglior offerente per riuscire a sopravvivere in un mondo dove la pubblicità, l'utile e i social network ci spiano e la fanno da padroni. La possibilità di evitare la decadenza per Vargas Llosa esiste e una soluzione è raggiungibile tramite una cooperazione di forze ed eccellenze sociali, famigliari, politiche, intellettuali e mediatiche: per distruggere la società dello spettacolo è necessario attuare una riforma globale dell'istruzione che modifichi una volta per tutte i ritmi frenetici e malsani a cui ormai siamo abituati e ridia alla cultura rispetto ed importanza.


La civiltà dello spettacoloLa civiltà dello spettacolo - Mario Vargas Llosa
La banalizzazione dell'arte e della letteratura, il successo del giornalismo scandalistico e la frivolezza della politica sono i sintomi di un male maggiore che ha colpito la società contemporanea: l'idea temeraria di convertire in bene supremo la nostra naturale propensione al divertimento. In passato, la cultura era stata una specie di coscienza che impediva di ignorare la realtà. Ora, invece, agisce come meccanismo di intrattenimento, persino di distrazione. Inoltre, gli intellettuali sono scomparsi e anche se alcuni di loro firmano sporadici manifesti e prendono posizione su eventi e persone di fatto non esiste più un vero e proprio dibattito. Il Premio Nobel per la Letteratura, in questa durissima radiografia del nostro tempo, riflette sulla metamorfosi che la cultura ha subito in questi anni, nell'inquietante remissività generale, e invita gli scrittori "a coniugare la comunicazione col rigore, l'originalità e l'impegno creativo, per costruire nuove forme d'arte" e poter salvare, cosi, la cultura.





Mario Vargas Llosa
Mario Vargas Llosa è nato nel 1936 ad Arequipa, in Perù, e attualmente vive a Londra. Nel 2010 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Einaudi ha in corso di pubblicazione l'intera opera. Tra i titoli già pubblicati: La Casa Verde, La zia Julia e lo scribacchino, La guerra della fine del mondo, I quaderni di don Rigoberto, La città e i cani, Lettera a un aspirante romanziere, Conversazione nella «Catedral», Elogio della matrigna, La festa del Caprone, Pantaleón e le visitatrici, Storia di Mayta, Il Paradiso è altrove, I cuccioli. I capi, Chi ha ucciso Palomino Molero?, Avventure della ragazza cattiva, Appuntamento a Londra, Il caporale Lituma sulle Ande, Il narratore ambulante, Elogio della lettura e della finzione, La Chunga e Il sogno del celta. Nel 2012, sempre per Einaudi, è uscito Alfonsino e la Luna (ET Pop); nel 2013, nella nuova collana digitale dei Quanti, Mondo, romanzo (con Claudio Magris) e La civiltà dello spettacolo (Passaggi). 


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