mercoledì 22 maggio 2013

Busi e il Premio Mondello: il gran rifiuto

La notizia è ormai sul web da un bel pezzo: Aldo Busi, vincitore del Premio Mondello alla Carriera, ha rifiutato il suddetto rimandandolo al mittente e infiammando l’opinione pubblica. L’ha fatto pubblicando una nota sul sito altriabusi.it in cui  si legge:

“[…]allorché da codesta giuria del Mondello furono richieste all’editore quattro copie de El especialista de Barcelona, essendomi io già rifiutato di partecipare ad altri premi, sospirai  rassegnato e diedi il via libera sperando in un colpo di genio o almeno di splendido sole siciliano da parte dei giurati e quindi nel Premio Miglior Scrittore Straniero (In Patria); il premio invece attribuitomi, dicendo tutto di chi (?) me lo attribuisce e niente di chi dovrebbe subirlo, è respinto al mittente. Colgo l’occasione per informare altri bene intenzionati ma ingenui giurati di altre amene località turistiche in vena di patina culturale per animare a buon mercato stanche sere d’estate che per meno di E10.000 in contanti al netto delle ritenute d’acconto – pagamento anticipato – non mi sposto di una virgola”.

Il povero Busi dunque sperava al massimo nel Premio Miglior Straniero (In Patria), ma ecco che gli attribuiscono un Premio alla Carriera, probabilmente con un comunicato che gli spiega un po’ da chi giunga questo premio -sostenuto dalla Fondazione Sicilia, in partnership con il Salone Internazionale del libro di Torino-  senza tesser troppo le lodi del nostro quotato autore. Errore imperdonabile, così come è imperdonabile la quota irrisoria (3.500 euro) associata al premio. Sì, come dice lo stesso Aldo Busi, lui non si muove per meno di diecimila euro. Poi, più avanti, sottolinea questa sua gentilezza d’animo votata al risparmio scrivendo: 
“Con questa nota non dovuta mi auguro venga apprezzata la mia generosità, poiché risparmio il conio della medaglia d’oro, di grammi 32 come da mail della segreteria del premio all’ufficio stampa dell’editore”.

 Siamo proprio sicuri che dopo aver sottolineato la propria importanza, affermando di non muoversi per meno di diecimila euro, l’ironia sui 32 grammi della medaglia sia davvero azzeccata? Ma andiamo avanti.
La scelta di Busi  è stata commentata da Walter Siti -altro finalista del Premio Strega insieme allo stesso Busi, con “Resistere non serve a niente”- che ha affermato:
"Mi sembra coerente con quanto già in passato Aldo ha dichiarato in relazione al suo rapporto con i premi letterari".

D’accordo, Busi ha infatti già rifiutato il Premio Bari nel 2010, definendolo  "intitolato al fascista Tatarella" e afferma nella stessa nota d’averne rifiutati altri, ma sul rapporto di Busi con i premi letterari non sarei così categorica. Sbirciando un po’ nella sua biografia, lo troviamo finalista nel 1987 per il Premio Bergamo, vincitore nel 2002 del Premio Letterario  Frignano, in finale per il Premio Strega 2013 e- sorpresa sorpresa!- vincitore nel 1984 del Premio Mondello “Opera Prima”

Allora esordiente,  pare che Busi non abbia affatto disdegnato né il sole siciliano, né la genialità della giuria, ancor meno il premio in denaro. Oggi, oggi che ha un nome, che ha pubblicato diversi libri più o meno controversi, che ha partecipato programmi televisivi illustri e pregni di cultura come “Maurizio Costanzo Show”, “Amici di Maria De Filippi”, “L’Isola dei Famosi” e “Stasera che Sera!” di Barbara d’Urso, il premio Mondello non rientra nei suoi interessi, nonostante sia stato responsabile, nel lontano 1984 del successo della sua prima opera “Seminario sulla gioventù”, che non era per nulla stato apprezzato dal pubblico ed era stato accolto con appena un po’ più di interesse dalla critica.
La cosa non può che lasciar perplessi, soprattutto perché di fronte a un premio letterario, L’isola dei famosi mi sembra molto più degradante.
 
In ogni caso, pare che l’Isola dei Famosi andasse bene, il premio Mondello no, perché, come si legge nella stessa famosa nota, l’iniziativa- il Premio Mondello assegnatogli- non era altro che il tentativo di “amene località turistiche in vena di patina culturale per animare a buon mercato stanche sere d’estate”.
 In parole povere, Aldo Busi ritiene che l’organizzazione del Premio intendesse fregiarsi della sua presenza e non il contrario. A questo punto, ci sarebbe da chiedersi…e se anche fosse? Non sarebbe dimostrazione di riconoscenza e di magnanimità, ammesso e non concesso sia così, concedere un po’ della propria fama a chi ha portato alla ribalta la propria opera d’esordio?
Sarà che la finale del Premio Strega ha assorbito tutte le sue attenzioni? Sarà che il premio Mondello è sacrificabile per far parlare un po’ di sé e, di conseguenza, del libro candidato al Premio Strega? Sarà che è nella natura di Busi andare un po’ sempre controcorrente?
Di tutta questa storia, si può dire solamente che si poteva evitare. Un premio letterario è pur sempre un premio e, per uno scrittore, veder premiata la sua creazione dovrebbe essere sempre e comunque un onore e una gioia, lungi da intenti che non siano volte condividere e promuovere quelli che sono i moti dell’anima. 


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