Irriverente e provocatorio, immerso nello sguardo
acido di tre cattive ragazze - due investigatrici private sulle tracce di
un'adolescente in fuga - Apocalypse Baby è una black comedy tutta al
femminile, un thriller antisociale, collerico e spassosissimo.
E' appena uscito
per Einaudi l'atteso Apocalypse Baby (pp. 320 - euro 18,00) della
scrittrice e regista francese Virginie Despentes, già autrice di Baise-moi,
uscito in Italia nel 1999 con il titolo Scopami, libro che fece scandalo
per la durezza e la scabrosità dei temi trattati. La Despentes, una delle voci
più originali della letteratura contemporanea francese, ci propone questa volta
un romanzo di viaggio, a metà strada tra noir, thriller e satira sociale, che
ci porta da Parigi a Barcellona alla ricerca di Valentine, una ragazzina
perduta che nessuno sembra aver mai conosciuto veramente. L'autrice è riuscita
a creare un campionario di personaggi interessanti e unici: dall'investigatrice
privata Lucie Toledo, donna triste e sfiduciata, alla Iena, una sorta di cowboy
al femminile in Ray-Ban e look tendente al kitsch, passando per il padre di
Valentine, scrittore vanitoso e piuttosto inutile, e altri parenti più o meno
assenti. La caratterizzazione dei personaggi, lo stile incisivo e nervoso, la
sapiente analisi e critica della società di inizio millennio e la capacità di
vedere anche le cose più drammatiche con un tocco di ironia e humour fanno di
questo romanzo uno dei titoli più avvincenti e alternativi della nuova
stagione. Con Apocalypse Baby Virginie Despentes ha inoltre vinto il
Prix Renaudot (2010), storico premio letterario francese.
Apocalypse Baby -
Virginie Despentes
La quindicenne Valentine Galtan, cocainomane ed
espulsa da una serie di scuole private, sparisce misteriosamente su una
banchina della metro di Parigi, malgrado fosse pedinata dall'investigatrice
privata Lucie Toledo, assoldata dalla nonna della ragazzina. La povera Lucie,
priva di qualsiasi iniziativa e sotto sotto in realtà intimamente solidale con
gli adolescenti che tagliano la corda, sa di non potercela fare. Così decide di
chiedere aiuto alla mitica "Iena", un'investigatrice leggendaria.
Lesbica e facile a menar le mani, la Iena dà un'immediata svolta al caso. E col
suo ciclone di energia traumatizza la povera Lucie, ma alla fine, a forza di
scossoni, le apre gli occhi su un mondo insperato.
«Da quando lavoro qui, non mi hanno fatto fare altro che pedinare adolescenti. Non c'è ragazzino che possa fumarsi una canna senza che io gli sia attaccata al culo. I primi anni però non capitava che pedinassi giovani di meno di quindici anni. Oggi non mi stupirebbe che mi mandassero alle elementari. Gli adulti della mia generazione s'infiltrano nella vita dei loro figli, non sono disposti a lasciarsi sfuggire la giovinezza per la seconda volta. Non si può dire che detesti quello che faccio, ma truccare i cellulari dei ragazzini è un atto per niente eroico e tanto meno eccitante»
Virginie Despentes
bello,lo voglio assolutamente leggere
RispondiElimina