mercoledì 26 settembre 2012

Ghost Brothers of Darkland County, un musical per Stephen King e John Mellencamp


A cura di Miki


Due fratelli e un proiettile. Due amanti e un salto nel buio. Tre fantasmi che conoscono la verità su quella notte

Cosa fareste se dopo aver comprato una bella casa per le vacanze scopriste che tempo addietro era stata scena di un delitto? Fuggireste appena saputa la macabra notizia o decidereste di rimanere sfidando la paura? Questo è proprio quello che è successo a John Mellencamp. Il cantante e compositore americano con all'attivo ben 26 album e 13 nomination ai Grammy ha infatti comprato un cottage nell'Indiana e solo dopo ha scoperto che mezzo secolo prima era stato teatro di un triangolo d'amore letale tra due fratelli interessati alla stessa donna: il più giovane aveva colpito con un attizzatoio il maggiore ed era scappato con la ragazza. Vuoi per l'agitazione dell'omicidio, vuoi per l'orrore di quello che aveva fatto, il ragazzo aveva guidato accidentalmente l'auto nel lago e i due amanti sfortunati erano affogati. Inutile dire che questa storia ha spaventato non poco John Mellencamp che, forse anche per esorcizzare il ricordo di questa inquietante scoperta, ha deciso di trasformarla in un musical per cui ha scritto i testi e le musiche. Per quanto riguarda la sceneggiatura John sognava di poter avere la collaborazione di Stephen King: i due si sono incontrati nella casa del Re dell'horror in Florida e, tra una discussione e qualche accordo di chitarra, King ha accettato con entusiasmo la proposta. Questa è a grandi righe la genesi di Ghost Brothers of Darkland County, progetto a cui hanno partecipato, tra gli altri, come direttore artistico Susan V. Booth e come direttore musicale il leggendario produttore T Bone Burnett. Dall'idea iniziale John Mellencamp ha sviluppato un sound tra blues, rock e una punta di folk: durante lo spettacolo i brani sono eseguiti da 19 interpreti e una band di quattro elementi.

La storia è ambientata nella cittadina di Delight (Mississippi) dove in una notte del 1967, a seguito di una lite, una terribile disgrazia unisce per sempre nell'omicidio i destini di due fratelli e della ragazza che entrambi amano: il delitto diventa ben presto leggenda locale e quarant'anni dopo la famiglia McCandless va ad abitare proprio in quella casa e deve fare i conti con le energie, la violenza rimasta e ovviamente i fantasmi che non hanno mai abbandonato il luogo della loro morte. Joe McCandless conosce la verità su quella notte ma non sa se gli spiriti lo aiuteranno a risolvere i suoi problemi; spera inoltre di riuscire a svelare i fatti del 1967 in tempo per salvare i suoi figli, la sua famiglia e anche se stesso. La storia viaggia tra presente e passato e si alterna tra mistero, tragedia e racconto di fantasmi: la premiata ditta King & Mellencamp ci promette una storia coinvolgente e sovrannaturale, una musica ricca e pulita e, perché no, anche un tocco di gore. Il musical è già andato in scena in anteprima all'Alliance Theatre di Atlanta (GA) in aprile e maggio di quest'anno e speriamo presto di rivederlo in altre date, magari prima o poi anche qui in Italia.

Il trailer di Ghost Brothers of Darkland County

Stephen King che parla del musical

La musica per il Re dell'horror è sempre stata una grande passione fin da piccolo. Grazie alla radio e alle canzoni che venivano trasmesse ha spesso dichiarato in varie interviste di aver scoperto la sua identità, un po' come i protagonisti del racconto Il corpo, tratto dalla raccolta Stagioni Diverse e reso ancora più famoso dal film Stand By Me - Ricordo di un'estate: i brani che ascoltano Gordon e compagni nel loro viaggio verso l'età adulta sono infatti gli stessi che ascoltava e per cui impazziva il giovane Stephen, classici e super-hit, pezzi rock and roll e blues. Il primo disco che Stephen ha comprato, per esempio, è stato un 78 giri di Hound Dog, gettonatissimo pezzo di Elvis Presley. I libri di King sono spesso infarciti di citazioni musicali: la radio di Christine - La macchina infernale (1983) trasmette solo brani degli Everly Brothers, mentre il precedente L'ombra dello scorpione (1978) inizia con un verso di (Don't Fear) the Reaper (Agents of Fortune, 1976) dei Blue Oyster Cult e prosegue con un potpourri di pezzi da novanta come Buddy Holly, Bob Dylan, Chuck Berry, Simon & Garfunkel e Bruce Springsteen.
Stephen King suona inoltre la chitarra ritmica in un gruppo, i Rock Bottom Remainders, in cui ha militato anche Matt Groening, padre dei Simpson. La band si occupa soprattutto di classici e pezzi anni '70 ed è capitato più di una volta che musicisti del calibro di Bruce Springsteen e Al Kooper si esibissero insieme a loro ai concerti.

1 commento:

  1. Ah, il buon John Mellencamp! Grande artista, dal 2008 nella Rock and Roll Hall of Fame!

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