A cura di Miki
Due fratelli e un proiettile.
Due amanti e un salto nel buio. Tre fantasmi che conoscono la verità su quella
notte
Cosa fareste se
dopo aver comprato una bella casa per le vacanze scopriste che tempo addietro
era stata scena di un delitto? Fuggireste appena saputa la macabra notizia o
decidereste di rimanere sfidando la paura? Questo è proprio quello che è
successo a John Mellencamp. Il cantante e compositore americano con all'attivo
ben 26 album e 13 nomination ai Grammy ha infatti comprato un cottage nell'Indiana
e solo dopo ha scoperto che mezzo secolo prima era stato teatro di un triangolo
d'amore letale tra due fratelli interessati alla stessa donna: il più giovane
aveva colpito con un attizzatoio il maggiore ed era scappato con la ragazza.
Vuoi per l'agitazione dell'omicidio, vuoi per l'orrore di quello che aveva
fatto, il ragazzo aveva guidato accidentalmente l'auto nel lago e i due amanti
sfortunati erano affogati. Inutile dire che questa storia ha spaventato non
poco John Mellencamp che, forse anche per esorcizzare il ricordo di questa
inquietante scoperta, ha deciso di trasformarla in un musical per cui ha
scritto i testi e le musiche. Per quanto riguarda la sceneggiatura John sognava
di poter avere la collaborazione di Stephen King: i due si sono incontrati
nella casa del Re dell'horror in Florida e, tra una discussione e qualche
accordo di chitarra, King ha accettato con entusiasmo la proposta. Questa è a
grandi righe la genesi di Ghost
Brothers of Darkland County, progetto
a cui hanno partecipato, tra gli altri, come direttore artistico Susan V. Booth
e come direttore musicale il leggendario produttore T Bone Burnett. Dall'idea
iniziale John Mellencamp ha sviluppato un sound tra blues, rock e una punta di
folk: durante lo spettacolo i brani sono eseguiti da 19 interpreti e una band
di quattro elementi.
La storia è ambientata nella cittadina di Delight
(Mississippi) dove in una notte del 1967, a seguito di una lite, una terribile
disgrazia unisce per sempre nell'omicidio i destini di due fratelli e della
ragazza che entrambi amano: il delitto diventa ben presto leggenda locale e
quarant'anni dopo la famiglia McCandless va ad abitare proprio in quella casa e
deve fare i conti con le energie, la violenza rimasta e ovviamente i fantasmi
che non hanno mai abbandonato il luogo della loro morte. Joe McCandless conosce
la verità su quella notte ma non sa se gli spiriti lo aiuteranno a risolvere i
suoi problemi; spera inoltre di riuscire a svelare i fatti del 1967 in tempo
per salvare i suoi figli, la sua famiglia e anche se stesso. La storia viaggia
tra presente e passato e si alterna tra mistero, tragedia e racconto di
fantasmi: la premiata ditta King & Mellencamp ci promette una storia
coinvolgente e sovrannaturale, una musica ricca e pulita e, perché no, anche un
tocco di gore. Il musical è già andato in scena in anteprima all'Alliance
Theatre di Atlanta (GA) in aprile e maggio di quest'anno e speriamo presto di
rivederlo in altre date, magari prima o poi anche qui in Italia.
Il trailer di Ghost Brothers of Darkland County
Stephen King che parla del musical
La musica per il Re
dell'horror è sempre stata una grande passione fin da piccolo. Grazie alla
radio e alle canzoni che venivano trasmesse ha spesso dichiarato in varie
interviste di aver scoperto la sua identità, un po' come i protagonisti del
racconto Il corpo, tratto dalla raccolta Stagioni Diverse e reso
ancora più famoso dal film Stand By Me - Ricordo di un'estate: i brani
che ascoltano Gordon e compagni nel loro viaggio verso l'età adulta sono
infatti gli stessi che ascoltava e per cui impazziva il giovane Stephen,
classici e super-hit, pezzi rock and roll e blues. Il primo disco che Stephen
ha comprato, per esempio, è stato un 78 giri di Hound Dog,
gettonatissimo pezzo di Elvis Presley. I libri di King sono spesso infarciti di
citazioni musicali: la radio di Christine - La macchina infernale (1983)
trasmette solo brani degli Everly Brothers, mentre il precedente L'ombra
dello scorpione (1978) inizia con un verso di (Don't Fear) the Reaper
(Agents of Fortune, 1976) dei Blue Oyster Cult e prosegue con un potpourri di
pezzi da novanta come Buddy Holly, Bob Dylan, Chuck Berry, Simon &
Garfunkel e Bruce Springsteen.
Stephen King suona
inoltre la chitarra ritmica in un gruppo, i Rock Bottom Remainders, in cui ha
militato anche Matt Groening, padre dei Simpson. La band si occupa soprattutto
di classici e pezzi anni '70 ed è capitato più di una volta che musicisti del
calibro di Bruce Springsteen e Al Kooper si esibissero insieme a loro ai
concerti.
Ah, il buon John Mellencamp! Grande artista, dal 2008 nella Rock and Roll Hall of Fame!
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