martedì 24 maggio 2011

Novità Le due vite di Elsa: saggezza e follia nella Roma fascista

Vi segnalo il nuovo libro di Rita Charbonnier uscito lo scorso 10 maggio: Le due vite di Elsa è ambientato nella Roma fascista e racconta la storia di una ragazza affetta da isteria che trova nel teatro e nella sua immedesimazione nel personaggio di Anita Garibaldi la forza di reagire ad una famiglia restrittiva. Comincia quindi a lasciarsi andare, ad esprimere se stessa negli atteggiamenti più pazzi e meravigliosamente folli. Ma questo non può essere accettato ed Elsa viene rinchiusa in manicomio e sottoposta a terapie di elettrochoc. In un ambiente tanto doloroso, però, trova la comprensione (e forse l'amore) di un giovane psichiatra...

Le due vite di Elsa - Rita Charbonnier
Elsa, una ventenne affetta da isteria, si ritrova a interpretare il ruolo di Anita Garibaldi in una pièce teatrale e si convince di esserne la reincarnazione. Rinchiusa in manicomio e sottoposta a elettrochoc, viene presa in cura da uno psichiatra che la ascolta e la asseconda. La follia di Elsa finirà per rivelarsi molto più saggia del contesto autoritario e repressivo nel quale è costretta a vivere. Una fuga, l’unico modo per salvarsi. Elsa non si è mai sentita parte della sua famiglia. Forse perché è una ragazza difficile, fragile; almeno questo è ciò che le hanno sempre detto. Troppo timida e debole di nervi rispetto a loro, gli eredi risoluti e arroganti di una delle famiglie più in vista della Roma fascista. Fino ai vent’anni Elsa ha seguito docilmente il volere del padre e della zia, facendo sempre ciò che ci si aspettava da lei, anche quando si trattava di esporsi alla derisione e allo scherno, salendo sul palco di un teatro per interpretare il ruolo di Anita Garibaldi in un’orribile pièce voluta dal regime. Tuttavia, proprio grazie al teatro e, soprattutto, al personaggio di Anita, Elsa scopre una se stessa che non pensava esistesse. L’incontro con quella donna impavida, forte, bella, la cambia nel profondo. Anita è tutto ciò che lei non è mai stata, ma Elsa sente che tra loro c’è un legame. Ogni notte, la timida Elsa abbandona le proprie insicurezze per diventare Anita, l’eroina dei due mondi. Grazie a quei sogni si trasforma e comincia a fare cose che non aveva mai fatto prima: fugge di casa, cammina scalza per le strade di Roma e grida tutto il dolore che ha racchiuso in sé per troppo tempo. Per la sua famiglia, però, questo non è accettabile. La ragazza deve essere allontanata, perché le sue non sono più  tramberie, è pazza, e potrebbe rovinarli. Nell’ospedale svizzero in cui viene rinchiusa, Elsa scopre le sbarre, il torpore malsano dei medicinali e l’assenza di libertà, ma riesce anche, grazie all’aiuto di un giovane medico, a comprendere i motivi della propria sofferenza e a liberarsi di una famiglia che l’ha sempre oppressa. Scoprendo forse anche quell’amore che da sempre le è stato negato.


Le tornò in mente la notte in cui era sgusciata fuori dal suo letto, uscita di casa e giunta a piedi fino al quartiere Alessandrino.

Le era sembrato, allora, che la sua persona si scomponesse in due. Da una parte c’era un’Elsa addolorata, gli occhi colmi di lacrime, le labbra all’ingiù come una maschera tragica e i capelli sciolti sulle spalle, scarmigliati. Dall’altra c’era un’Elsa guerriera, che indossava l’elmo e brandiva lo scudo e aveva sul volto un’espressione regale, invincibile.







Rita Charbonnier
Nata a Vicenza, ha vissuto a Matera, Mantova, Genova, Trieste, per poi stabilirsi a Roma. Ha fatto studi musicali e ha frequentato la Scuola di Teatro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. È stata attrice e cantante di teatro, recitando al fianco di celebri artisti. In seguito si è dedicata alla scrittura e, dopo aver collaborato come giornalista con riviste di spettacolo, ha iniziato a scrivere sceneggiature e infine romanzi. Con Piemme ha pubblicato La strana giornata di Alexandre Dumas (2009). Il suo primo romanzo, La sorella di Mozart, uscito per Corbaccio nel 2006, ha riscosso un grande successo in Italia e all'estero.


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