venerdì 4 ottobre 2013

Recensione: Non prima che siano impiccati di Joe Abercrombie


Non prima che siano impiccati - Joe Abercrombie
Come si fa a difendere una città accerchiata dai nemici e piena di traditori, specialmente se non puoi assolutamente fidarti dei tuoi alleati e se del tuo predecessore non vi è più traccia? Ce n'è abbastanza da far venire all'Inquisitore Glokta una gran voglia di filarsela. Ma il torturatore Glokta sa di dover restare e trovare le risposte di cui ha bisogno prima che l'esercito dei Gurkish irrompa.
Gli Uomini del Nord hanno violato il confine dell'Angland e ora seminano caos e violenza in quella gelida terra. Intanto, il Principe Ereditario Ladisla predispone il suo esercito al contrattacco. Peccato che le sue siano le truppe più scalcagnate e peggio addestrate che il mondo ricordi.
Nel frattempo Bayaz, il Primo dei Maghi, guida una spedizione di avventurieri in missione fra le rovine del passato: la donna più odiata del Sud, l'uomo più temuto del Nord e il ragazzo più egoista dell'Unione. Se non si disprezzassero così tanto tra loro, costituirebbero un trio dalla forza devastante.
Antichi segreti verranno rivelati. Saranno perse e vinte sanguinose battaglie. Acerrimi nemici riceveranno il perdono. Tutto avverrà… non prima che siano impiccati.
Gargoyle Extra
19,00 euro, 704 pagine
Titolo originale: Before They Are Hanged
Traduzione di Benedetta Tavani



 Voto: 


Il 29 agosto 2013 Gargoyle Editore ha pubblicato il secondo volume della trilogia The First Law, il cui primo volume (Il Richiamo delle Spade) abbiamo già recensito.
L'autore, Joe Abercrombie, riconosciuto come uno dei migliori scrittori fantasy del Regno Unito dell’ultimo decennio, ha scelto per questo libro un titolo sicuramente particolare: “Non prima che siano impiccati”, citando la frase “Ognuno dovrebbe perdonare i propri nemici, ma non prima che siano impiccati” del poeta ottocentesco tedesco Heinrich Heine.
Già da ciò i lettori del primo volume potranno riscoprime la cruda ironia di Abercrombie, che ci offre un nuovo libro in cui ritrovare vecchie conoscenze (l'inquisitore Glokta, il grande stregone Bayaz, Logen Novedita il Sanguinario, l'altezzoso Jezal dan Luthar, la temibile Ferro, il maggiore West e sua sorella Ardee), le cui vicende, ripartendo da dove ci eravamo interrotti nel capitolo precedente, proseguono in tre filoni paralleli.
Bayaz e la sua improbabile compagnia sono diretti ai confini del mondo, per ritrovare un potente strumento in grado di cambiare le sorti della guerra, il Seme. Logen Novedita, Ferro, Jezal, l'apprendista Quai e il navigatore Piedelungo affronteranno nemici e luoghi inospitali, ma soprattutto dovranno riuscire a mettere da parte la reciproca antipatia che caratterizza il loro gruppo, le cui tensioni rischieranno più di una volta di affossare la missione.
Il maggiore West si trova invece nel freddo Nord, dove assieme al principe ereditario Ladisla, al Maresciallo Burr e allo stato maggiore dell'Unione si trova a fronteggiare Bethod, il temibile Re del Nord che ha invaso le terre del regno, combattendo ogni giorno, oltre ai nemici, anche il disprezzo dei generali per le sue umili origini e l'inettitudine del principe. Fortunatamente troverà ad aiutarlo i vecchi commilitoni di Logen Novedita, ovvero Rudd Tretronchi, Dow il Nero, Tul Duru Testadituono, Mastino e Harding il Cupo.
Allo stesso tempo nel Sud, a Dagoska, l'inquisitore Sand dan Glotka deve difendere la città dall'assedio delle legioni Gurkish, che hanno un numero di soldati decine di volte superiore al suo, e allo stesso tempo scoprire la sorte del suo predecessore, il Superiore Davoust, misteriosamente scomparso dalla sua stanza mentre stava indagando su un possibile tradimento.
La trama del romanzo si presenta ben strutturata, con diverse ramificazioni e un notevole numero di personaggi. I protagonisti sono sicuramente affascinanti e rappresentano un campionario di antieroi che escono da qualsiasi schema classico, regalando interessanti prospettive sulla natura umana e sui suoi chiaroscuri, espresse con un'asciutta schiettezza.
Volendo trovare dei lati negativi, si potrebbe obiettare che talvolta alcuni personaggi secondari sembrano abbozzati con meno precisione, il che fa risultare la loro personalità come “preconfezionata” e piuttosto scontata (mi riferisco, ad esempio, agli Stati Maggiori dei generali Poulder e Kroy, la cui descrizione appare quasi parodistica). Malgrado questo, l'abilità dell'autore riesce ad ammaliare il lettore e a farlo appassionare all'azione e alle numerose battaglie presenti nel libro, così come particolarmente interessanti e argute sono le scelte e le decisioni, talora crude e macabre, di alcuni protagonisti.
Lo stile di Abercrombie è una garanzia, con un periodare che ci risparmia quella monotonia altrimenti spesso presente nella letteratura di genere, così come una garanzia sono i contenuti, con molta azione, situazioni cruente, sanguinose ma non prive di umorismo nero, grande attenzione alle psicologie dei personaggi, colti nei loro lati meno convenzionali.
“Non prima che siano impiccati” è il degno seguito de “Il Richiamo delle Spade”, un fantasy piacevole da leggere, con una chiara impronta (ma non copiatura) di Martin, che non passerà alla storia come un capolavoro ma che sicuramente merita l'attenzione di ogni appassionato del genere.


Joe Abercrombie

nasce a Lancaster nel 1974. È il 2002 quando, allora studente di Psicologia all’Università di Manchester, pensa di scrivere una trilogia fantasy e inizia la stesura del primo episodio. Trasferitosi a Londra, lavora come montatore freelance e produttore di format televisivi di vario tipo e termina di scrivere quello che diventerà The Blade Itself. Dopo aver incassato lo scetticismo di alcuni degli agenti letterari più influenti del Regno Unito, Gollancz (storica etichetta britannica famosa per essere, tra gli altri, l’editore di George Orwell) ne acquista i diritti, vincolando Abercrombie a pubblicare l’intera serie per un giro d’affari a sette zeri. A The Blade Itself (2007) seguono Before They Are Hanged e Last Argument of Kings (2008). La trilogia The First Law si rivela un enorme successo tra i lettori anglosassoni. The Blade Itself, in particolare, è un vero e proprio boomerang editoriale: Abercrombie viene riconosciuto come miglior nuovo scrittore fantasy ed è finalista al prestigioso John Campbell Award, moltissimi Paesi inoltre acquistano i diritti del volume. Sempre Gollancz ha pubblicato i romanzi - singoli e ambientati nello stesso mondo di The First Law - Best Served Cold (2009) e The Heroes (2011).

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