giovedì 10 ottobre 2013

Nobel per la Letteratura 2013: Alice Munro, maestra del racconto breve.


Squillino le trombe!
Dopo le innumerevoli e improbabili speculazioni sui nomi dei candidati al prestigiosissimo premio (che Laura vi ha proposto in un recente articolo), poche ore fa l’Accademia Reale Svedese ha annunciato che la vincitrice del Nobel per la Letteratura 2013 è la canadese Alice Munro. La scrittrice ottantaduenne è stata scelta in quanto “Maestra del racconto breve” e sarà premiata con un ingente premio in denaro e fama imperitura. È la tredicesima donna a vincere il Nobel per la Letteratura, seconda canadese dopo Saul Bellow.

Twitter ci svela che al momento della premiazione la scrittrice non era rintracciabile e i giurati dell’Accademia hanno dovuto lasciarle un messaggio telefonico. In verità la scrittrice era immersa nel sonno - erano le 4 del mattino in Canada -  ma pare sia stato un dolce risveglio per la Munro che ha commentato con poche parole:  «Sono stordita... » ha detto «Ho saputo solo ieri di essere in lista. Ora spero ci sia più attenzione per gli scrittori canadesi».  Non si può dire che lo sguardo della Munro non sia già proiettato sul futuro delle generazioni che seguiranno, avendo annunciato nel luglio scorso, sulle orme di P. Roth, che non intende più scrivere. 


Alice Munro - già vincitrice per tre volte del principale premio letterario canadese, Governor General’s Award - è considerata la più grande scrittrice vivente di racconti brevi ed è questa la forma che privilegia, riservando particolare attenzione all’universo femminile. I suoi racconti sono ambientati per lo più nel Canada dei giorni nostri e descrivono scene ritrovate nella memoria dei suoi personaggi. È per questo che è importantissima, in ogni suo racconto, la componente autobiografica.


La società rappresentata dalla Munro è per lo più gretta e arretrata, situata in una regione rurale dell’Ontario occidentale, con qualche ritratto delle realtà urbane di Vancouver o Toronto.  La scrittura è contraddistinta da "affilata secchezza, assenza di retorica, raffinata tecnica dialogica" (cit.) che permette di evidenziare l’empatia con i personaggi e indagare le esperienze più segrete, mettendo in risalto così anche l’introspezione psicologica.
L’autrice è affascinata dalla complessità delle cose. Per lei «niente è facile, niente è semplice». Il mondo che rappresenta è infatti pieno di insidie, tanto che nei suoi racconti più che le vicende positive dei personaggi figurano momenti di azione fatale, amarezze, minime e inaspettate pieghe del dramma.

Molti dei libri di racconti di Alice Munro sono stati pubblicati in italiano da Einaudi. Si tratta de Il sogno di mia madre (2001), Nemico, amico, amante... (2003), In fuga (2004), Il percorso dell’amore (2005), La vista da Castle Rock (2007 e 2009), Segreti svelati (2008), Le lune di Giove (2008), Troppa felicità (2011) e Chi ti credi di essere? (2012). Sono apparsi in precedenza anche i volumi: La danza delle ombre felici - che a breve verrà ristampato in edizione Einaudi e del quale vi abbiamo parlato qui -, edito da La Tartaruga (1994), che ha pubblicato anche Stringimi forte, non lasciarmi andare (1998) e Segreti svelati (2000).  Sono stati tradotti in italiano anche Chi ti credi di essere? (E/O, 1995) e Il percorso dell’amore (Serra e Riva, 1989).




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