Ieri
sera si è svolta al Ninfeo di Villa Giulia a Roma la tanto attesa proclamazione
del vincitore del prestigioso Premio Strega 2013, che in molti hanno potuto
seguire in diretta tv su Rai1. Fin dalle primissime immagini trasmesse, è stato
lampante che, rispetto all’edizione precedente nella quale c’era stato un vero
e proprio testa a testa all’ultimo voto tra Piperno (vincitore della scorsa
edizione e presidente della giuria quest’anno) e Trevi, quest’anno la “lotta”
si è mantenuta viva sul secondo e terzo posto.
A
trionfare è stato Walter Siti,
autore di Resistere non serve a niente (Rizzoli), con ben 165 voti, seguito poi da Alessandro Perissinotto con Le
colpe dei padri (Piemme, 78 voti) che ha soffiato nell’ultimo range di
voti il secondo posto a Paolo Di Paolo
(Mandami
tanta vita, Feltrinelli, 77 voti). A quarto posto, con soli 4 punti di
differenza dal terzo, Romana Petri
con Figli
dello stesso padre (Longanesi), mentre Simona Sparaco con Nessuno sa di noi (Giunti) chiude la
cinquina con soli 26 voti.
Un
emozionato (ma sobrio) Siti ha accettato il premio e dichiarato:
«Non dedico il premio a nessuno in
particolare. Ci sono persone a cui tengo e spero il libro sia stato scritto per
loro».
Resistere non serve a niente
racconta la vita quotidiana di un giocoliere della finanza, in un ambiente che
svela i legami tra criminalità e finanza e dove il potere del denaro ha la
meglio sulla legge.
Rizzoli
conquista il suo decimo Premio Strega a dieci anni di distanza dalla vittoria
di Melania G. Mazzucco con Vita.
La
votazione è il risultato dei 412 voti espressi su 460, che comprendono 400 voti
da parte degli Amici della domenica (eredi
degli intellettuali di casa Bellonci, in cui sono inclusi i voti collettivi di
scuole, istituti culturali e circoli di lettura) e 60 voti dei lettori “forti”
segnalati da altrettante librerie associate all’ALI distribuite in tutto il
Paese.
A
questo proposito avrei una piccola rimostranza da fare: in Italia si legge poco, triste verità che viene sottolineata fin dall’inizio
della diretta, dimostrata anche dai dati che avevamo riportato in un nostro
recente articolo,
ma è giusto considerare lettore “forte” chi legge almeno dodici libri all’anno?
Non sarebbe ora di considerare nuove “misure” per arginare la crisi dell’editoria?
Resistere non serve a
niente – Walter Siti
Molte
inchieste ci hanno parlato della famosa “zona grigia” tra criminalità e
finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici
corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e
ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro
un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico
e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto
ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della
finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto
e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il
denaro comanda e deforma; dove il possesso è l’unico criterio di valore, il
corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina
intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un
mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione.
Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio
inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria.
Proseguendo nell’indagine narrativa sulle mutazioni profonde della
contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze
chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno
contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di
essere (forse e radicalmente) negato.
Editore: Rizzoli
Pagine: 324
Prezzo: € 17.00
Walter Siti
Originario
di Modena, vive a Roma. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila.
È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini. Tra i suoi libri
ricordiamo La magnifica merce (2004),
Troppi paradisi (2006) e Il contagio (2008), di cui Il canto del diavolo è la naturale
prosecuzione.
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