domenica 28 luglio 2013

On my wishlist (32)

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Tantissimo tempo è trascorso dall'ultima volta che ho aggiornato questa rubrica e nel frattempo diversi libri hanno rimpinguato la mia wishlist. Sto scoprendo l'amore per la saggistica - declinata in giornalismo, critica letteraria e antropologia - quindi troverete un po' di titoli corrispondenti a questa voce: Sesso e temperamento è uno scritto dell'antropologa Margaret Mead, volto a sottolineare, attraverso la sua esperienze tra i "selvaggi", quanto la differenza di genere sia culturale e non biologica; Esercizi di cronaca è il collage di una serie di interventi di Vincenzo Consolo, il giornalista e scrittore siciliano deceduto lo scorso anno; La nascita della tragedia di Nietzsche, invece, dovreste conoscerlo tutti: non c'è un motivo preciso per cui vorrei leggerlo, mi piacerebbe solo provare Nietzsche "dal vivo" e questo è il titolo che mi attira di più.
Per i classici, ispirata da Pan di Francesco Dimitri (che sto leggendo) mi è venuta voglia di leggerne uno a cui, prima d'ora, non avevo nemmeno pensato: Peter Pan di James Matthew Barrie. Conoscendo il cartone animato Disney e le varie trasposizioni proprio Peter Pan non era nemmeno citato nella lista dei classici da leggere. Ad un tratto, però, è salita la curiosità. Chi di voi lo ha letto?
Secondo titolo è L'uomo senza qualità di Musil. Anche di questo non chiedetemi perché. L'ho visto in libreria nell'edizione Einaudi Tascabili, due volumoni infiniti racchiusi nella loro plastica trasparente, al prezzo da capogiro di 29.00 euro. Ho pensato: lo voglio! Sì, magari, però, quando sarò in pensione.
Tra i contemporanei devo ammettere di non aver trovato granché che mi ispirasse da inserire nella lista dei desideri... Stoner di John Williams, anche se uscito da poco con Fazi, è solo relativamente un contemporaneo (pubblicato per la prima volta nel 1965). Mi ha incuriosito, dopo averne sentito parlare in rete, Miss Charity di Marie-Aude Murail (che comunque è un'autrice che da tempo mi intriga). La citazione di Jane mi fa un po' storcere il naso, ma penso meriti proprio una chance! 



Tra i saggi:

Sesso e temperamento - Margaret Mead
Le ricerche presso tre tribù della Nuova Guinea e l'incontro con modi di pensare estranei alla cultura occidentale hanno suggerito a Margaret Mead la tesi di questo classico dell'antropologia: le differenze fra uomo e donna non dipendono dal sesso, ma dal temperamento individuale; quindi i ruoli abitualmente etichettati come maschili o femminili non sono altro che costruzioni sociali. Sesso e temperamento, pubblicato per la prima volta nel 1935, inizia con straordinario anticipo un dibattito tuttora acceso, proponendo spiegazioni illuminanti a fenomeni come la liberazione sessuale, il movimento femminista, la crisi della coppia, e fornisce una risposta ai pregiudizi che ostacolano, ancora oggi, la comunicazione fra uomo e donna.







Esercizi di cronaca - Vincenzo Consolo
Vincenzo Consolo è stato uno dei grandi scrittori italiani del Novecento. È stato anche un grande giornalista. Dalla sua collaborazione con il rivoluzionario quotidiano siciliano «L'Ora», gli articoli di cronaca nera e inquietante, le inchieste sulla città e i suoi uffici e poi ancora interviste, questioni letterarie, recensioni, ma anche riflessioni civili. Un filo con la Sicilia che continua per moltissimi anni e che si alimenta, oltre che con i ritorni estivi nell’isola, proprio con queste cronache.
«La scrittura non cambia il mondo. Ma è una difesa contro la ferita dell’impotenza. Ne conviene anche Consolo che indossa la cronaca come un linguaggio diverso, moralmente e civilmente allarmato, che non si riconosce nelle narrazioni convenzionali, inadeguate al carico di pena e alle calligrafie del dolore di tante vite “deportate”: avvilite, mortificate, disfatte; dimenticate. Si inoltra nei dintorni oscuri e inospitali della città opulenta, nelle solitudini dei dormitori; si muove lungo gli orli sfumati della vita urbana. Incontra scelleraggine e sordidezza: fattacci di cronaca nera, tragedie familiari, speculazioni omicide. Ridiscende in Sicilia, nei paesi spogliati dall’emigrazione, a inventariare morti e rovine entro un panorama diroccato, abbandonato dallo Stato o affidato all’avidità degli esattori e alle politiche di tale o talaltro onorevole per nulla onorevole. Va per uffici anche. E raccoglie le voci tutte e le scalmane di un pazzo mondo di disservizi e disfunzioni: sgarbato e spiritato; e talmente compresso da sembrare invasato, e come in farsa». Salvatore S. Nigro analizza in questo modo lo stile narrativo di Consolo. E Vittorio Nisticò, direttore de «L’Ora» negli anni più gloriosi, offre questa testimonianza della sua maniera di essere giornalista: «Tuttavia un desiderio di giornalismo, sebbene latente, rimase sempre vivo, e pronto a venir fuori quando si presentava l’occasione buona. Fu così in quei mesi del ’75, quando facendo la spola tra la casa materna di Sant’Agata e la nostra redazione, si buttò con manifesta gioia in un intenso lavoro giornalistico. Partecipando dapprima con articoli e interviste alla campagna per il buon governo e la candidatura di Sciascia, poi nell’estate andando in giro col taccuino del cronista a seguire a Trapani il processo al “mostro di Marsala” (l’uomo che aveva fatto morire tre bimbe), o la vicenda del sequestro di Corleo, il patriarca delle esattorie. In pieno agosto, si era persino spinto, e credo anche divertito, a fare un “viaggio” di osservazione tra gli uffici semideserti di Palermo-capitale. Insomma, un bel bagno mediterraneo di umile giornalismo, mentre tra un servizio e l’altro trovava il luogo e il silenzio dove ripararsi per dare gli ultimi ritocchi a Il sorriso dell’ignoto marinaio: il capolavoro che da lì a qualche mese lo avrebbe consacrato tra gli eredi della grande letteratura che la Sicilia ha dato alla nazione».



La nascita della tragedia - Friedrich Nietzsche
Con La nascita della tragedia, sua prima opera, pubblicata nel 1876, Nietzsche appare subito nella sua unicità, ponendo al pensiero e alla vita nuove esigenze e nuovi criteri. In queste pagine si rivela, in una splendida orchestrazione musicale, dove il respiro wagneriano regola il flusso di una prosa inaudita nella lingua tedesca, quell’intuizione totale della civiltà greca – non accertamento storico, ma al contrario intenzionale riconquista di potenti categorie, quali l’apollineo e il dionisiaco, e, dietro a esse, della perduta saggezza tragica – che aveva guidato Nietzsche agli studi classici e resterà poi per sempre la sua stella polare: qui tale intuizione si presenta in una sorta di «iniziazione letteraria, dove il rituale misterico è sostituito dalla parola stampata». Forma di per sé azzardata e dissestante, sicché appare inevitabile che il libro provocasse grande scandalo nel mondo accademico; così avvenne, e fu un grande filologo, Wilamowitz, ad attaccare direttamente Nietzsche. Ma, anche per quanto riguarda la realtà storica, si può dire che il tempo ha agito in favore di Nietzsche: in questi cento anni, di fatto, il rigore filologico non può vantarsi di aver raggiunto grandi certezze sulle origini della tragedia greca – e, nella tenebra abbagliante di quegli inizi, certe singole osservazioni di Nietzsche e soprattutto la caratterizzazione del dionisiaco, che Nietzsche qui ha descritto per la prima volta nella sua opera, restano indispensabile riferimento.



Tra i classici:

Peter Pan - James Matthew Barrie
Il personaggio di Peter nasce in origine per una commedia: 'Peter Pan' o 'Il ragazzo che non voleva crescere', ancora rappresentata in Inghilterra nelle recite scolastiche natalizie. Peter Pan, simpatico sbruffone che sa suscitare tenerezza, è alla ricerca di una mamma per una schiera di bambini abbandonati o scappati di casa, di cui è capo indiscusso. La trova in Wendy, una assennata ragazzina della borghesia londinese, che si lascia trascinare, con i due fratellini Gianni e Michele, in favolose avventure che sono per Peter l'assoluta quotidianità. Wendy resterà con Peter nell'Isolachenoncè finché la nostalgia di casa non la spingerà a tornare, accettando così implicitamente anche il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta.









L'uomo senza qualità - Musil
Robert Musil può essere a giusto titolo considerato il principale romanziere austriaco e una delle voci più significative del Novecento. La sua scrittura, che riassume in sé i contrasti della cultura scientifica e di quella umanistica, oscilla tra la dimensione sovrarazionale e il rigore matematico, tra la visione mistica e gli enunciati delle scienze naturali. La penna ironica e caustica di Musil trasforma la scrittura letteraria nell'utopia della dimensione razionale, superando l'antinomia tra narrazione e descrizione, per approdare alla formula del "romanzo­saggio". È quel che accade nell'"Uomo senza qualità", la sua opera principale, dove il romanzo si dissolve, o meglio muore, per poi resuscitare dalle sue ceneri nella saggistica. Capolavoro indiscusso, ritratto efficace ancora oggi delle contraddizioni vissute dall'uomo nella modernità, lacerato tra il "mondo di ieri" e i nuovi tempi che avanzano con tutta la loro carica distruttiva, il romanzo, che è rimasto incompiuto, apparve nel 1930 a Berlino. L'edizione comprendeva solo il primo libro, mentre gli altri trentatré capitoli sono stati pubblicati nel 1938; gli abbozzi e i frammenti dell'ultima parte vennero pubblicati dalla moglie dello scrittore nel 1943, dopo la sua morte. Questo volume propone, in una nuova e aggiornata versione, la parte edita da Musil dell'"Uomo senza qualità".



Tra i contemporanei:



Stoner - John Williams
William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti.







Miss Charity - Marie-Aude Murail
Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.

2 commenti:

  1. Ciao! :)
    Ho letto "Peter Pan" e l'ho amato.
    Come spesso accade, il libro è molto, molto più bello del film: per quanto io ami la Disney, il film di Peter Pan è una trasposizione banalizzata della storia originale, che, invece, è molto più complessa. E, direi, più tragica, per diversi motivi. Uno su tutti: l'inquietante, profonda, somiglianza tra Peter e Capitan Uncino.

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    Risposte
    1. Ciao! Ma allora credo proprio che lo leggerò al più presto, e poi mi sembra che quella Einaudi sia l'unica che ha anche I giardini di Kensington, tu l'hai letto?

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