Oltre il buio - Alberto Petrosino
Eva si sveglia al buio.
Un peso la tiene schiacciata al suolo e lei respira a fatica.
Non ricorda niente del passato né del presente. Non percepisce il suo corpo.
Urla più forte che può, ma non capisce se il grido è reale, o soltanto un riflesso della sua mente.
Poi, quando la disperazione sembra soffocarla, sente qualcosa. Si accorge che non è sola ad affrontare quello strano destino.
Altre tre persone si svegliano imprigionate nell’oscurità, in una realtà priva di ricordi.
Non possono vedersi. Non possono muoversi. Non possono toccarsi. Non hanno memoria. Non sanno come son arrivati fin là.
Solo il suono delle loro voci sembra reale.
Editore: Casini
Prezzo: 12.90 euro
Pagine: 248
Voto:
Little Dreamers: dietro questo nome poco appariscente si nasconde una collana di romanzi e serie per i più piccoli fortemente voluta e sostenuta dalla scrittrice Moony Witcher, in collaborazione con Casini Editore. La fascia d'età è perlopiù da età scolare, come dimostra anche il sito internet dai contenuti vivaci e immediati, tuttavia è in avvio anche una collana di romanzi Young Adult. Ad avere l'onore e l'onere di aprire le danze è l'esordiente Alberto Petrosino, con il suo “Oltre il buio” qui recensito.
Quando Eva si risveglia in quel modo così brusco ed improvviso pensa di essere nel bel mezzo di un incubo: al buio, impossibilitata a muoversi, e soprattutto senza ricordare niente del suo passato. Lei, però, non è l'unica protagonista del sogno – ammesso che di sogno si tratti: con lei ci sono infatti due uomini, il brusco Seth ed il realista Leo, ed una donna, la cinica Moan, tutti loro senza avere la minima idea di come si siano ritrovati in quella situazione. I quattro non possono toccarsi, i più comuni mezzi di comunicazione non funzionano in quell'oscurità. In attesa di un'inevitabile risoluzione si raccontano delle storie... Ma questi racconti sono stati scelti dalla loro mente in maniera casuale o costituiscono degli indizi per sbrogliare il bandolo della matassa?
“Oltre il buio” è difficile da classificare secondo le etichette di uso comune. E' un romanzo, infatti, ma la presenza dei numerosi racconti, oltre alla piuttosto labile cornice, farebbero quasi pensare ad una raccolta. Non stupisce sapere a posteriori – nell'appendice “Diario di un incontro”, che appunto descrive il rapporto tra Moony Witcher e l'autore – che Petrosino fa i suoi primi esperimenti letterari con i racconti, e solo dopo passa al romanzo.
Questo ibrido tra romanzo e racconto, però, non va considerato come un difetto dell'opera, ma anzi come uno dei suoi punti di forza. Siccome la trama è piuttosto labile, e priva di avvenimenti significativi fino al colpo di scena finale, i racconti risultano più che mai avvincenti ed appropriati. L'espediente abusato del personaggio che narra agli altri una storia non dà fastidio, e per una volta i pareri positivi dati dal pubblico fittizio vengono condivisi anche da quello reale. Aiuta anche il fatto che vengano coperti diversi generi letterari: il poliziesco, lo storico – con i capitoli forse migliori del romanzo, ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale – ed anche un pizzico di romanticismo.
Anche l'etichetta Young Adult sembra quasi stonare con la storia. Lungi infatti dall'essere infantile o didascalico, “Oltre il buio” va oltre il target della sua collana: un lettore oltre l'adolescenza non avrà problemi a leggere questo romanzo. Questo non rientrare totalmente nel target è un pregio, perché così non soffre delle limitazioni di un'opera per un pubblico giovanile.
Naturalmente, essendo un romanzo d'esordio non mancano piccoli difetti e sbavature. La già accennata trama, ad esempio: le storie sono molto buone, meno la cornice. La trama portante procede con lentezza, infatti, fino alla rivelazione finale, dove il ritmo è quasi eccessivo. Questo “plot twist” è inaspettato, con pochissimi (se non zero) indizi a mettere il lettore sulla strada giusta: sembra più che altro una spiegazione messa a posteriori per far quadrare i conti. Riesce a coinvolgere il lettore, tuttavia poteva essere gestito meglio.
Anche l'introspezione psicologica poteva essere più curata. I quattro protagonisti, infatti, risentono troppo delle esigenze della trama, e delle etichette che gli affibbia l'autore: hanno una, due caratteristiche principali, e poco altro. Eva piange, Seth ha maniere scortesi ma cerca di rimediare, Moan è acida, Leo è pragmatico: queste azioni vengono ripetute per tutto il romanzo, ed introdotte di volta in volta praticamente con le stesse parole. L'eccezione è Moan, la cui personalità subisce un cambiamento: troppo repentino, però, e troppo calcato, per essere giudicato convincente dal lettore.
Le cose vanno un pochino meglio con i protagonisti dei racconti: Aldo, ad esempio, è un personaggio tridimensionale, le cui poche pagine a disposizione bastano per farlo maturare sotto gli occhi del lettore. Lo stesso si può dire del protagonista del primo racconto, Pierre, mentre invece delude quella dell'ultimo, i cui comprimari – e l'evento storico di cui è suo malgrado testimone – sono molto più carismatici. Sono difetti però comprensibili per un'opera prima, e i tentativi di correggerli, seppure timidi, sono evidenti.
Lo stile di Alberto Petrosino è semplice, ma allo stesso tempo ricercato. I periodi sono brevi, così come i paragrafi, probabilmente il frutto di molte revisioni. C'è molta attenzione al ritmo della lettura, infatti, nel dosare le pause e mettere l'enfasi nei punti salienti. Le descrizioni pur non essendo lunghe sono curate, con numerose metafore forse in alcuni casi eccessive ma di sicuro effetto. I dialoghi sono realistici, anche se i personaggi hanno un po' tutti la stessa voce. La lettura è sempre agile e scorrevole: uno stile piuttosto maturo, per un esordiente.
“Oltre il buio” è un romanzo convincente, ben oltre la sufficienza. Da tenere d'occhio, insieme al suo autore.
Alberto Petrosino
nasce a Livorno nel 1985. Figlio unico, trascorre calde giornate estive in un campeggio sulla costa etrusca, tra amicizie che resistono allo scorrere del tempo e amori marchiati per sempre a fuoco nel suo cuore. È alle medie che comincia a interessarsi a giochi, hobby e letture che lo avvicinano al mondo Fantasy. La passione per l’universo fantastico cresce di anno in anno, portandolo a scrivere racconti in grado di condurlo in un luogo incantato dal quale non vorrebbe mai far ritorno. La scrittura diventa uno strumento che crea un ponte tra vita e immaginazione. Frequenta la Facoltà di Psicologia di Firenze, specializzandosi in Psicologia Sociale e delle Organizzazioni. Pian piano si rende conto che scrivere è un modo per vivere nuovi sogni, poiché quelli degli altri a volte non bastano. È fidanzato con Alessia, una splendida ragazza dagli occhi smeraldo conosciuta in quel campeggio sulla costa etrusca, ed è felice.
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