martedì 12 febbraio 2013

Recensione: "Il potere della magia" di Terry Brooks

Il potere della magia (Le leggende di Shannara #2) - Terry Brooks
Sono passati cinque secoli da quando una catastrofica guerra scatenata dai demoni ha distrutto il mondo e sterminato quasi completamente il genere umano, avvelenando anche gran parte delle terre un tempo fertili e rigogliose. Da allora i sopravvissuti - umani, Elfi e le nuove razze mutanti - si sono rifugiati in una valle remota, protetta da una magia impenetrabile. Per cinquecento anni hanno goduto di una lunga pace, ma l'incantesimo che li isolava ha cominciato a svanire esponendo migliaia di vite alla minaccia delle forze barbariche che hanno seminato il caos nel resto del mondo. Sider Ament, l'ultimo dei Cavalieri del Verbo, in possesso del bastone nero - un potentissimo talismano tramandatosi per secoli che proteggeva la valle -, è stato ucciso dai Troll, e il suo successore, Panterra Qu, il giovane cercatore di piste al quale in punto di morte ha affidato il bastone, è ancora troppo inesperto per affrontare le forze nemiche provenienti dall'esterno della valle. Nuovi grandi pericoli si profilano infatti all'orizzonte: un agguerrito esercito di Troll vuole impadronirsi della valle segreta e vi ha già inviato le sue spie, mentre Phryne, la figlia del re degli Elfi Oparion Amarantyne, è sotto accusa per l'omicidio del padre e una tremenda congiura mira a usurpare il trono. Ma nessuno di questi rischi è paragonabile alla minaccia più tremenda, con la quale Panterra sarà destinato a misurarsi.
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 380
Prezzo: 18,00 euro



A cura di Sakura87

Il secondo volume della minisaga Le leggende di Shannara, Il potere della magia, prende le mosse esattamente da dove L’ultimo cavaliere (del quale trovate la recensione qui) si era interrotto: Panterra è chino sul cadavere di Sider Ament, chiedendosi se può e deve accettare l’eredità magica che lui gli ha offerto, il bastone nero. Un demone molto potente, celato nei panni di un vecchio Stracciaiolo, è intanto sulle sue tracce intenzionato a nutrirsi della sua magia. Prue è assediata dai troll da cui è riuscita a sfuggire grazie all’aiuto suicida di Deladion Inch. I fratelli Orullian presidiano uno dei valichi di accesso alla Valle, attendendo l’attacco dei troll. Phryne è accusata dell’omicidio del padre, in realtà ordito dalla matrigna Isoeld per salire al trono a suo discapito e perpetrato da Bonnasaint, sicario al servizio di Skeal Eile. Quest’ultimo trama ancora per diventare leader politico (oltre che spirituale) dei Figli del Falco, che ancora attendono il prescelto che li condurrà fuori dalla Valle verso una terra promessa.
Mi spiace dirlo, ma questo libro risulta persino peggiore del precedente. Se anche la trama desta un qualche interesse e riesce a non essere scontata, ci sono trovate che definire imbarazzanti è poco: il libro pullula di personaggi potenti e scaltri che si dimostrano oltremodo idioti. Abbiamo un potente demone che potrebbe eliminare un normale essere umano schioccando le dita e che invece si diverte ad addormentarne uno pizzicandogli i nervi del collo per poi trascinarlo sulla scena di un omicidio per far sì che venga accusato. Abbiamo l’ex protagonista, mago capace, che alla fine del precedente libro si è fatto uccidere da un semplice dardo di cerbottana avvelenato. Un altro personaggio, scaltro e forte, che si è lasciato esplodere per salvare una ragazzina mai vista. Un’intrigante regina che invece di eliminare la figliastra che ha fatto imputare di omicidio la fa chiudere per giorni in una stanza sorvegliata da una sola guardia (aspettandosi che nessuno possa essere dalla sua parte e possa liberarla). Abbiamo dei troll feroci e astuti di nome, e in grado di perdersi in un bicchier d’acqua di fatto. Abbiamo il re del Fiume Argento che si dimostra in grado di intervenire attivamente nella storia dalla parte dei protagonisti, ma che – non viene spiegato il motivo – non risolve tutta la situazione a loro vantaggio con un semplice battito di ciglia. Poi abbiamo un killer spietato, presentato come letalissimo, che fallisce due volte su due (facendosi peraltro catturare) e che spiffera tutto ciò che sa due righe dopo aver detto che non parlerà mai. A tal proposito, abbiamo anche una ragazza che commoventemente offre qualsiasi cosa per ottenere un potenziamento della sua magia al fine di aiutare il migliore amico, e che due pagine dopo si dispera oltre misura per aver perso la facoltà di vedere i colori chiedendosi inoltre con preoccupazione se la gente possa trovarla brutta per il modo in cui appaiono ora i suoi occhi. 
Io, a questo punto, caricherei tutti i personaggi su un pullmino e li porterei con cappellini e palloncini a far visita allo zoo. Perché questo libro non è una parodia, né fa ridere come una parodia, ma i suoi personaggi si comportano da parodie, da fantocci vestiti da protagonisti fantasy che tentano di sembrare autorevoli e profondi. Si salva veramente poco: certamente non la relazione tra l’elfa Phryne e il protagonista Pan (che in realtà protagonista lo è ben poco), nel precedente romanzo prontamente definita ‘amore’ nonostante i due personaggi si siano visti parlare una o due volte, e portata avanti in modo piatto e insensato solo perché ormai era iniziata. Descrizioni ridotte all’osso, psicologia zero: chi ama Brooks può ormai solo rileggersi i primi, classici cicli di Shannara, magari più aderenti allo schema del Signore degli Anelli ma senza dubbio ricchi di situazioni e personaggi di spicco.  
Non parliamo poi dell’edizione, terribile come al solito: refusi su refusi (‘gli’ al posto di ‘loro’, ‘gli’ al posto di ‘le’ o viceversa, punti a fine frase mancanti, parole scomparse nel nulla), di cui tutti noi lettori più attenti continuiamo a lamentarci da anni senza che la Mondadori faccia qualcosa a riguardo, come assumere una manciata di correttori di bozze che si assicurino che ogni cosa sia al suo posto prima di mandare in stampa un testo. Dopotutto, non si tratta di un piccolo editore a gestione familiare in cui il padre si occupa della stampa, la madre della grafica, e la figlia della distribuzione, ma di una delle maggiori case editrici italiane, che peraltro i suoi testi se li fa pagare profumatamente dai lettori. Parole gettate al vento, come sempre.

 Terry Brooks
è il più celebre e amato autore di fantasy nel mondo. Nel 1977 esce il suo primo romanzo, La spada di Shannara, che ha dato origine al famoso Ciclo di Shannara, seguito dai nuovi episodi dello stesso ciclo, Le pietre magiche di Shannara, La canzone di Shannara, Il primo re di Shannara. Da allora Brooks ha scritto altri bestseller, tra cui Il ciclo degli eredi di Shannara, Il ciclo di Landover, Il ciclo del Demone, Il ciclo del viaggio della Jerle Shannara, Il ciclo del Druido supremo di Shannara, Il ciclo della Genesi di Shannara. Nel 2008 è stata pubblicata la graphic novel Lo spirito oscuro di Shannara e nel 2011 L’ultimo Cavaliere, primo episodio del nuovo ciclo Le leggende di Shannara.

2 commenti:

  1. A cura di Sakura87
    Carissimo signore, me sembra che Lei dovrebbe rifare questo libro: Il potere della magia, corregendo tutti "gli errori" dell'autore Terry Brooks.
    Sarebbe meraviglioso e tante gente che pensa come Lei sarebbe proprio contenta.
    Cordialmente
    dadefranco

    RispondiElimina
  2. Concordo con Sakura87, un libro veramente brutto! Sembrava che Terry (o chi per lui) non sapesse come concludere la storia e dare un senso agli eventi! Ed infatti ci sono cose buttate lì, per riempire le pagine, senza senso o cmq con molto poco, cose che, a mio parere, bastava rifletterci poco di più per trasformarle in qualcosa di leggibile.
    Poi i personaggi dovrebbero essere ben chiari nella mente dell'autore (o dei ghost writers!), invece leggiamo all'inizio del libro che la principessa degli elfi ha i capelli scuri, a metà che è castana, e alla fine che li ha color del miele! Che l'abbiano scritto in più mani?

    RispondiElimina

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