La danza dei draghi - George R.R. Martin
Non c'è fine alla guerra dei cinque re: alimentato dall'infinita sete di potere di troppi condottieri e pretendenti, un insensato bagno di sangue continua a sconvolgere il cuore dei Sette Regni.
Nel remoto nord, alla Barriera ormai travolta dalla furia dell'inverno, il giovane Jon Snow è costretto a compiere una scelta tanto temeraria quanto estrema. Una scelta che susciterà le ire dei suoi stessi confratelli e che potrebbe costargli molto più del rango di lord comandante dei Guardiani della notte.
Ad Approdo del Re, nonostante il suo potere sia ormai disgregato, l'arrogante regina Cersei Lannister riconquista la libertà dalle segrete di una fanatica setta religiosa al prezzo di una pena infamante e ripugnante.
Nel mare stretto, Victarion Greyjoy, brutale e sanguinario ammiraglio della Flotta di Ferro, sta facendo rotta verso la Baia degli Schiavisti per conquistare la mano di Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi: un disegno infido e pericoloso che lo spingerà persino a stipulare una blasfema alleanza.
Ma Victarion non è il solo a desiderare di occupare il trono di spade al fianco di Daenerys. Nella città di Meereen, tuttora sotto assedio, mentre il valoroso Barristan Selmy deve ordire un complotto contro l'ambiguo re Hizdahr, un principe dorniano ossessionato dalla furia dei draghi si lancia in un'impresa destinata a rivelarsi suicida.
E tra le linee dell'assedio yunkai, Tyrion Lannister, l'immarcescibile Folletto, studia una strategia per creare una nuova, inaspettata forza d'invasione con la quale riconquistare i Sette Regni.
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 504
Prezzo: 19,00 euro.
Tanto desiderata e or ben assaporata dai fan della saga, giunge il momento per Dusty Pages di puntar lo sguardo su “A Dance with Dragons”. Volume unico negli USA, si conclude in Italia dopo esser stato spezzettato in tre parti dalla Mondadori: I Guerrieri del Ghiaccio, I Fuochi di Valyria e, appunto, La Danza dei Draghi.
E’ l’ultimo episodio della saga di G.R.R. Martin, “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, la sua uscita sancisce dunque l’inizio dell’attesa per “The Winds of Winter”.
La Danza dei Draghi di certo colpisce immediatamente per una cosa: la copertina. A pieno campo, l’illustrazione di Paolo Barbieri non delude. Un drago nero, forse Drogon, ci guarda ostile con i suoi occhi rossi e le fauci spalancate. Il disegno è ricco di particolari, avvolto in giochi di luci e ombre nei toni del blu e dell’azzurro. Di certo, una tale presentazione non lascia indifferenti gli amanti del genere che finalmente vedono un drago degnamente rappresentato.
Andando avanti con la lettura, si comprende che la trama seguirà le vicende dei Lannister di Approdo del Re, degli uomini alla Barriera, del beneamato Tyrion, di Aria Stark e di Daenerys, con i suoi intrighi nelle città schiaviste oltre il Mare Stretto, mare per cui si avventurano gli odiati Greyjoy, anche loro animati da sogni di gloria e accompagnati dal sempre più presente Dio Rosso. I draghi – intesi sia nell’accezione di Targaryen che di vere e proprie fiere leggendarie -pervadono direttamente o con la loro sempre più decisa indiretta presenza le pagine del libro, prendendo ad acquistare agli occhi del lettore avido di novità sempre più rilevanza. Daenerys infatti non è più l’unica Targaryen e adesso il suo giovane e affascinante nipote sembra esser destinato dalla penna di Martin a grandi cose. Vedremo, ma nel frattempo sarà meglio non affezionarsi troppo!
Il Gioco del Trono nel continente Occidentale continua senza esclusione di colpi all’insegna di tradimenti, improbabili alleanze, complotti, omicidi e poche anime onorevoli che come al solito subiscono pesanti sconfitte. Specchio del reale? Forse qualcuno concorderà con me nel riconoscere molti dei processi descritti come perfetti rimandi al quotidiano.
Lontane dal nostro sguardo rimangono quelle figure di cui ancora non si intuiscono i destini, ma che pure hanno preso forma nei libri precedenti, come quella di Petyr “Ditocorto” Baelish, Sansa Stark e Doran Martell, la figlia Arianne e le intriganti Serpi delle Sabbie.
Figura di spicco è Barristan Selmy il Valoroso, di cui leggiamo interessanti capitoli in grado di farci riflettere sull’ormai perduta via dell’onore, ma anche sulla ragion di stato e sui modi che questi due “ideali” hanno di entrar in relazione e di scontrarsi. Ancora una volta, sembra che Martin voglia farci sì sognare, ma fino ad un certo punto.
Lo stile dell’autore è sempre lo stesso, quello cui ormai i suoi fan sono abituati. Amante dei particolari, non evita d’esser diretto -a tratti scurrile- o di propinarci i dettagli più delicati, così anche quelli più crudi. Uno spiccato gusto dell’orrido accompagna se necessario descrizioni e dialoghi, senza inutili edulcorazioni. Questo raramente dispiace, perché Martin è un maestro della verosimiglianza.
Sembrerà strano per quella che è un’ambientazione fantasy, ma “verosimiglianza” è una delle parole d’ordine dell’intera saga. La perfetta caratterizzazione dei personaggi- cui vengono dedicati interi capitoli narrati secondo il loro punto di vista- lo dimostra. Leggendo libro dopo libro poi, ci si chiede se la storia non stia forse andando troppo per le lunghe. La Danza dei Draghi, pur pregna di avvenimenti determinanti per il futuro dei Sette Regni, non fa eccezione e non lascia intraveder la fine. E’ un primo pensiero, libero tuttavia da una riflessione più profonda che porta invece a considerare quello che –coniando forse un ossimorico neologismo- mi arrischierei a definire “realismo fantasy”. Chi, come me, segue la storia fin da “Il Trono di Spade”, sa che ogni azione narrata ha conseguenze future, che il dilatarsi degli spazi provoca effettivamente dei ritardi nel trasferimento di eventi, informazioni e processi e che la storia non è fatta di grandi gesta dalla risonanza universale, ma di piccole azioni dei singoli, azioni che combinandosi fra loro finiscono per scrivere la storia di un popolo.
Nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco c’è molto di più quindi che una storia di draghi, di casate in lotta, di guerre e intrighi di corte. C’è l’evolversi di un popolo, c’è un microcosmo che ruota secondo i virtuosismi e i vizi dell’umanità. La Danza dei Draghi è una parte di tutto questo, è uno dei tasselli che porteranno, forse, a una conclusione. In fondo, Valar Morghulis, tutti gli uomini devono morire.
George R.R. Martin (1948)
è stato sceneggiatore per il cinema e la televisione. Ha pubblicato racconti e romanzi di fantascienza, tra cui Fevre Dreams e The Armageddon Rag, vincendo, tra gli altri, i premi Hugo, Nebula, Bram Stoker e Locus. Mondadori ha pubblicato tutti i libri della saga "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", oltre alle raccolte di racconti Le Torri di cenere (2007) e I Re di sabbia (2008). Nel 2011 è uscita in un unico volume la raccolta dei primi quattro titoli delle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". L'autore vive a Santa Fe, in New Mexico, con la moglie e i loro gatti.
è stato sceneggiatore per il cinema e la televisione. Ha pubblicato racconti e romanzi di fantascienza, tra cui Fevre Dreams e The Armageddon Rag, vincendo, tra gli altri, i premi Hugo, Nebula, Bram Stoker e Locus. Mondadori ha pubblicato tutti i libri della saga "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", oltre alle raccolte di racconti Le Torri di cenere (2007) e I Re di sabbia (2008). Nel 2011 è uscita in un unico volume la raccolta dei primi quattro titoli delle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". L'autore vive a Santa Fe, in New Mexico, con la moglie e i loro gatti.
Complimenti per la recensione.
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