E' stato reso disponibile sul blog della Leggereditore un estratto di Menage proibito di Lora Leigh. Vi propongo il primo pezzo, potrete leggere il resto nel link della Leggereditore indicato sotto il brano. Cosa ne pensate? Penso che conosciate già la mia opinione :D
Mac non si fece vedere per pranzo.
Quando Keiley si rese conto di che ore fossero, chiuse il programma a cui stava lavorando, prima di alzarsi dalla scrivania e avanzare a passi misurati verso le ampie porte del patio che si affacciava sul cortile sul retro.
Mac era lì e stava facendo esattamente ciò che Keiley aveva sospettato, ovvero armeggiava con il vecchio trattore di suo nonno. Era a torso nudo, imperlato di sudore, e i jeans gli stavano bassi sui fianchi, mentre lavorava.
I muscoli tesi si flettevano sotto la sua pelle dorata, sussultavano e le facevano prudere le mani per il desiderio di toccarli, di sentirli muoversi tra le sue dita, tendersi e flettersi per il piacere del suo tocco magari, e non come reazione a ciò che in quel momento frullava nella mente di Mac, di qualunque cosa si trattasse.
Stava pensando. Riflettendo. Lavorando a qualcosa nella sua testa. Era questo che faceva, quando lavorava a quel vecchio rottame agricolo.
I folti capelli neri gli ricadevano bassi sul collo, erano leggermente più arruffati del solito, ma gli conferivano un aspetto sensuale e pericoloso. L’aspetto di un maschio indomito. E, in fondo, lo era davvero. Un uomo veramente molto difficile da ingannare e ancor più da convincere a rivelare i propri segreti, se non era lui a volerlo fare.
Keiley non era affatto intenzionata a scordarsi del fatto che il marito fosse stato un agente dell’FBI sotto copertura, prima di dimettersi. E come poteva dimenticarlo? Era uno dei motivi per cui tanta parte dell’uomo che aveva sposato era ancora un mistero per lei. Mac sapeva come mantenere i propri segreti più inviolabili e al contempo riusciva ad amarla con una profondità che la lasciava sgomenta.
Aveva provato a convincersi che, in fondo, sapeva tutto ciò che doveva sapere dell’uomo che aveva sposato. Che c’erano, e per forza di cose ci sarebbero state sempre, delle zone d’ombra dentro di lui. Mac aveva visto il lato peggiore dell’umanità in molte occasioni e questo aveva segnato per sempre la
sua anima.
Ma nel corso degli ultimi tre anni Keiley aveva cominciato a chiedersi se Mac non avesse intrapreso la carriera di agente proprio perché gli permetteva di avere a che fare con qualcosa che conosceva già. Qualcosa che gli aveva dato la forza di reagire ai demoni del passato. Un passato che non
avrebbe mai potuto riportare in vita e cambiare. Era questo che l’aveva attirata tanto potentemente verso
Mac. Questo il motivo per cui non si era ritratta di fronte a lui nonostante le chiacchiere maliziose messe in giro sul suo conto e su quello di Jethro. Come lei, anche Mac sapeva cosa faceva male, ma non si
era precluso la possibilità di amare. Diversamente dal proprio amico, Mac abbracciava la vita e le emozioni. Come Keiley, aveva solo aspettato la persona giusta per abbracciarle completamente.
Un debole sorriso le tese le labbra al pensiero delle prime settimane passate insieme. Quanto era stata diffidente, incerta, a lungo si era sforzata di capire perché Mac volesse proprio lei, quando poteva avere dozzine di donne che sarebbero state ben felici di includere Jethro nella loro relazione.
Quelle donne non lo avevano conosciuto, tuttavia. Prima della fine del loro primo appuntamento Keiley era venuta a conoscenza di lati di Mac che, ne era certa, le altre donne non
avrebbero mai conosciuto. Aveva capito che la sua sessualità dominante non era un gioco, era parte di lui. Lo aveva percepito fin dall’inizio.
A mano a mano che il loro rapporto si era sviluppato, aveva temuto che lui non sarebbe riuscito a fare a meno dei ménage, benché le avesse promesso, le avesse assicurato, che non si trattava affatto di una cosa senza la quale non riusciva a vivere.
Ora lo sapeva. Poteva farne a meno. Poteva amare anche senza il ménage. Ciò che Mac aveva tralasciato di dire era che, rinunciandovi, con il tempo avrebbe finito per rinnegare non semplicemente un desiderio, ma una parte di sé.
Era questa la parte indefinita che l’aveva quasi fatta fuggire allora. Durante i primi mesi del loro matrimonio si era domandata perché lui avesse fin da subito insistito tanto per trasferirsi di nuovo nella sua città natale. Era stato per allontanarsi dal luogo in cui la tentazione era più forte. Via dal club, dagli amici e da Jethro.
Si era forse illuso che, se non li avesse visti, non gli sarebbero mancati?
E lei sapeva che sarebbe accaduto?
Continua a leggere QUI il resto del capitolo!
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