domenica 26 febbraio 2012

On my wishlist (24)

Hosted by Book Chick City




Dopo settimane di assenza torna il nostro On my wishlist! Una sbirciata nella mia lista dei desideri -divisa, come sempre, tra classici e contemporanei- che, chissà, magari servirà a rimpinguare la vostra. Cosa c'è in questa puntata? L'ultimo esame -avevo da studiare una raccolta di saggi sulla relazione tra il cinema e l'ambiente- mi ha ulteriormente incuriosito verso un recente premio Pulitzer che sfoglio sempre in libreria: ed ecco che l'apocalittico La strada, di Cormac mcCarthy, è finito sulla mia wishlist, accompagnato dall'antitetico La straordinaria invenzione di Hugo Cabret -di Brian Selznick-, oggetto di una trasposizione cinematografica uscita meno di un mese fa. Tra i classici c'è, invece, Cent'anni di solitudine di Marquez.


Tra i classici:

Cent'anni di solitudine - Gabriel  García Márquez
E' la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illeggittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e le morti dei vari Buendia.




Tra i contemporanei:

La strada - Cormac McCarthy
Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...


La straordinaria invenzione di Hugo Cabret - Brian Selznick
La luna, le luci di una città, una stazione affollata, due occhi spaventati. Le immagini a carboncino scorrono come in un cinema di carta fino a inquadrare il volto di Hugo Cabret, l'orfano che vive nella stazione di Parigi. Nel suo nascondiglio segreto, Hugo coltiva il sogno di diventare un grande illusionista e di portare a termine una missione: riparare l'automa prodigioso che il padre gli ha lasciato prima di morire. Ma, sorpreso a rubare nella bottega di un giocattolaio, Hugo si imbatterà in Isabelle, una ragazza che lo aiuterà a risolvere un affascinante mistero in cui identità segrete verranno svelate e un grande, dimenticato maestro del cinema tornerà in vita. Tra romanzo, cinema e graphic novel, un libro in cui le parole illustrano le immagini.

4 commenti:

  1. La strada è straziante, ferente. Io non ce l'ho fatta a rileggerlo. E' uno di quei libri che non sai dove ti porterà, ma sicuramente non dov'eri prima di leggerlo.

    Invece Hugo Cabret è proprio un altro genere, un altro stile. Bello in modo diverso, innovativo, quasi rivoluzionario, un libro-fumetto-film, e direi quasi che merita più per come è stato scritto che per la storia. Comunque è piacevole, si lascia leggere facilmente, e alla fine ti lascia... qualcosa. La voglia di leggere una cosa del genere. Però magari con meno immagini e più scritto.

    Invece Cent'anni di solitudine non l'ho letto, non fa per me :)

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  2. La straordinaria invenzione di Hugo Cabret sta proprio spopolando ! Desidero tanto leggerlo anch'io !!! *-*

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  3. "La strada" l'ho letto, e sono d'accordo con Less, è devastante.

    Gli altri due, invece, voglio, anzi DEVO, leggerli anch'io! :)

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  4. Anche a me hanno parlato in questi termini del libro di McCarthy, e appunto per questo voglio leggerlo :)

    Hugo Cabret mi lascia per certi versi perplessa, non so come potrei giudicarlo :/

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