Siamo sempre lieti di ospitare sul blog Massimo Cortese, varie volte intervenuto con articoli, interviste e racconti. Quello che ci ha proposto questa sera è il riepilogo di un' esperienza legata alla neve che sta imperversando in quasi tutta Italia - la mia terra, la Sicilia, costituisce una piacevole eccezione. I disagi del maltempo causano feriti e mettono in pericolo la vita di molti senzatetto e poveri malcapitati. Per fortuna al nostro Cortese è finita bene, ma quanti danni può fare la cattiva amministrazione pubblica?
LA BEFFA DEL TRENTATRE '
Spala, Massimo, altrimenti il carro da morto come fa a
passare?
E’ vero, mio nipote ha ragione, dobbiamo liberare il
passo carrabile dalla neve, in modo da consentire al
carro funebre il passaggio senza problemi. Dalla notte
scorsa la neve sta cadendo copiosa, forse per
vendicarsi del fatto che era da molto tempo che
mancava in così grande quantità, al punto da farci
dimenticare il quarantennale dalla terribile scossa di
terremoto del lontano 4 febbraio 1972. Per la cronaca, il
carro funebre riuscirà a passare, anche se l’autista deve
aver avuto qualche sudarella per un improvviso
slittamento dei pneumatici: tuttavia, al funerale hanno
partecipato più persone del previsto, ed io me ne sto al
capolinea dell’Autobus numero Trentatrè, che appuntò
mi riporterà a casa. Sono le ore 19.30, ormai è un’ora
che aspetto, e sto cominciando ad avere qualche timore
circa la regolarità del servizio. Nevica ininterrottamente,
ho saputo che il Trentatrè passa regolarmente, ma
proprio ora qualche passante mi dice che la linea è stata
sospesa per via di uno slittamento dell’autobus,
avvenuto verso le tredici e trenta.
Telefono allora a mia
moglie, e lei mi assicura che l’autobus non passa più:
visto che nessuno può venire a prendermi con
l’automobile, a causa delle critiche condizioni del tempo,
dovrò percorrere la strada a piedi, non è poi così tanta,
a meno che qualche volenteroso non mi dia un
passaggio, come in passato è sempre accaduto. Nel
frattempo al capolinea passa uno studente universitario,
anche lui pensa di prendere l’autobus per arrivare a
casa sua, che si trova in una frazione un po’ più lontana
della mia. Ha il cellulare scarico, gli faccio telefonare dal
mio, e concordiamo subito che se qualcuno verrà a
prenderlo, darà un passaggio anche a me, visto che mi
trovo sulla stessa strada. Tuttavia, il tale non riesce a
stabilire un contatto con i suoi parenti, e decide di
andare a piedi a casa sua: a quel punto, anch’io
m’incammino, altrimenti finisco col morire assiderato.
Non l’avessi mai avuta una pensata del genere, ho
corso un grandissimo rischio di essere la prima vittima
del maltempo: tanto per iniziare, faticavo non poco a
stare in coda al tale, la cui falcata era esattamente la
mia di trent’anni prima. Poi imperversava il buio più
totale che, accompagnato alla bufera di neve ed al
flusso continuo di automobili che continuamente mi
sfioravano, con il supplemento di insulti da parte dei loro
conducenti, mi fece cambiare idea sulla pensata che
avevo avuto, ma ormai era troppo tardi.
Non ce la faccio più – pensai tra me e me – ma non
esternai la sofferenza che si era impadronita della mia
psiche.
Ad un certo punto abbiamo imboccato la strada
provinciale, e la luce della luna, della neve, o forse
della disperazione, ha cominciato a darmi un po’ di
fiducia, nella speranza che il supplizio nella tormenta
avesse fine. La decisione di camminare a piedi era
stata senz’altro avventata e non ben ponderata, ma
ormai bisogna stringere i denti ed andare diritto, senza
cedimenti, altrimenti rischiavo veramente la pelle: d’altra
parte, nessun automobilista ascoltava le mie invocazioni
d’aiuto o si fermava al mio gesticolare. Fu così, come
per miracolo, che due automobilisti, parenti o amici
del compagno di sventura, ci vennero in soccorso,
offrendoci un passaggio: finalmente l’odissea stava
terminando. Ma la peggiore delle beffe era in agguato:
stavo per ringraziare quelle persone, quand’ecco che,
improvvisamente, vedo sopraggiungere il Trentatrè.
Molte sono state le esclamazioni, sempre formulate
a livello di pensiero, che hanno accompagnato quella
visione, ma è meglio non approfondire.
Ciao, ti volevo informare che ho premiato il tuo blog con il "The Versatile Blogger Award"
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