Lithium, Chiara Bianca d'Oria e Marika Cavalletto Autopubblicato |
Lithium è una storia scritta a quattro mani da Chiara Bianca d'Oria e Marika Cavalletto. Le protagoniste due amiche, Mya e Chrissie, che lasciano la loro terra natia, l'Italia, per raggiungere St. Jillian in Scozia e qui iniziare una nuova vita. Quello che di lì a poco si prospetterà alle ragazze, però, è leggermente diverso da quanto avrebbero mai potuto immaginare: le due, infatti, si ritrovano coinvolte in un mondo popolato da vampiri, licantropi e cacciatori di mostri. Questi ultimi, a differenza di quanto solitamente accade in libri e film, non sono destinati a combattere per tutta la vita contro le creature delle tenebre ma, grazie a un particolare ciondolo che è la chiave dei loro poteri, ad un certo punto possono passare il testimone a un successore e ritenersi teoricamente liberi dal compito. A causa di un fortunato attentato dei vampiri Katherine, la cacciatrice uscente, non riesce a passare il ciondolo a Lucy che le dovrebbe succedere e, messa alle strette, è obbligata a lasciare il fardello a una delle due protagoniste che si trova malauguratamente a portata di mano. Oltre ai numerosi nuovi problemi, la vita a St. Jillian porta anche nuova linfa alle vite sentimentali delle ragazze, che conosceranno così Dorian, il cacciatore di licantropi, e il misterioso William, sul cui passato e futuro ci sarà molto da scoprire.
La narrazione è in prima persona e i fatti sono sempre raccontati al presente, spaziando però fra i punti di vista dei vari personaggi, principalmente quelli di Mya e Chirissie, passando poi per le loro controparti maschili, Dorian e William, ma anche per alcuni secondari utili a capire lo svolgersi degli eventi o ad aggiungere pepe alla narrazione. Spesso alcuni di questi eventi sono ripresi e rinarrati da più punti di vista, così da permettere al lettore di comprendere meglio i caratteri di ognuno. Il punto forte di Lithium va sicuramente ricercato in questa introspezione dei personaggi, molto presente ma non sempre molto ben scritta. La trama è complicata ma interessante da seguire poiché, oltre agli svariati POV, ognuno racconta quanto gli sta accadendo nel presente, ma anche quanto gli è accaduto nel passato, in un incrocio di storie molto intricato in cui il lettore è fortunatamente aiutato a non perdere il filo dal cambio di carattere.
Fin dal titolo ci troviamo davanti a una delle cose che più colpisce del libro: il litio. L'idea di introdurre questo elemento, che è praticamente fondamentale nella vita di mostri e cacciatori - a voi scoprire in che modo - è molto originale e si sposa benissimo con il mito classico sia sui vampiri che sui lupi mannari. Marika e Chiara dimostrano con questa piccola trovata che è possibile essere innovativi anche nel solco della tradizione e con ottimi risultati.
Lithium è un libro che porta chiaramente l'impronta di due autrici valide, ma inesperte: l'efficacia della trama e il saper gestire abbastanza bene l'aspettativa sono, però, appesantiti dalla scrittura e da alcuni passaggi che avrebbero sicuramente potuto essere curati meglio. Uno di questi lo riscontra già all'apertura del libro che viene affidata ad una lettera scritta nel 1300 e che, fin da subito, introduce il lettore nell'universo popolato da vampiri e lupi mannari che seguirà ed è, fra l'altro, estremamente simile alla trama di Underworld 3.
Non si può ignorare che questa lettera sia scritta in uno stile troppo moderno, senza nemmeno il tentativo di adottare i canoni dell'epoca cui appartiene. Lo stesso appunto va fatto per tutti i passaggi che richiamano eventi storici, passaggi dove si fa luce sul passato di St. Jillian e sulle sue profezie, ma è sempre assente la variazione di stile rispetto ai tempi presenti. Nei primi capitoli si richiede, poi, un livello d'attenzione troppo alto e si resta un po' spiazzati dalla scelta narrativa: ossia una lunga introduzione - una quarantina di pagine - in media res per ogni POV e ci si trova così sballottati fra cacciatori nuovi, vecchi e mostri vari, senza riuscire a comprendere da che parte essi stiano effettivamente, né tanto meno quali siano i loro propositi - a volte non si capisce nemmeno chi siano. Forse un po' più di chiarezza iniziale aiuterebbe il lettore a godere meglio il libro, senza influire sull'aspettativa creata. Passato questo punto di nebbiosità generale la trama cattura molto velocemente l'attenzione, malgrado quello che ci si trova davanti: non, come ci si potrebbe aspettare, una caccia senza quartiere a vampiri e affini, ma più che altro un romance.
L'atmosfera che avvolge i personaggi è cupa e ben costruita, con buone descrizioni, ma, soprattutto, con ottime introspezioni sui problemi connessi all'essere cacciatori di mostri. Al di là di questo, purtroppo, i suddetti mostri si limitano a sporadiche apparizioni e sono per lo più il vago contorno delle avventure sentimentali di Chrissie, Mya e in parte Katherine. Un po' fastidioso è constatare che il cambio di autrice si noti troppo: Marika e Chiara si sono divise le due protagoniste e i relativi partner. A una Mya più pacata, che gestisce i rapporti sentimentali in modo maturo e consono a una ragazza della sua età, si contrappone una Chrissie le cui movenze e i cui dialoghi arrivano spesso ad essere caricaturali.
I discorsi fra lei e William non sono plausibili, sono a volte addirittura irritanti per la loro insensatezza e per l'eccessiva presenza dei cliché del romance. Ad esempio, Chrissie vede per la seconda volta William nella biblioteca dove lavora, ci inciampa addosso - motivo già ampiamente sfruttato dal genere - e, poco dopo, veniamo addirittura a sapere che William conobbe la sua precedente ragazza nello stesso modo. Alla scena segue un intensissimo quanto insulso battibecco, in cui lui fa il possibile per offendere lei, che a ogni offesa si innamora sempre più - sindrome da Mr. Gray? Per concludere il teatrino, William prende Chrissie per il collo e la strozza fino a farla svenire - successivamente noi comprenderemo il motivo, ma lei no! - e lei se ne innamora perdutamente. Queste scenette fra i due si ripetono troppo spesso e non giocano a favore della buona riuscita del libro. Chrissie è un personaggio il cui carattere spesso è marcato all'eccesso, e questo la porta a sfiorare il ridicolo. Ci sono anche una serie di espressioni non proprio canoniche, come “mi guardò con gli occhi a cuoricino”, buona per un manga, ma non troppo adatta ad un libro.
Nel narrare degli altri personaggi, questo cambio di autrice invece non si sente così forte, e gli stili delle quattro mani si confondo e si amalgamano rendendo molto piacevole la lettura.
Voto:
Grazie mille per l'attenta recensione! Ti ringraziamo per averlo letto e averlo apprezzato.
RispondiEliminaSicuramente cercheremo di migliorare gli aspetti negativi che ci hai sottolineato, sperando in questo modo di migliorare sia il nostro stile di scrittura sia - e soprattutto - il seguito della saga, Iridium.
Grazie ancora!!
Grazie a voi per l'attenzione! Vedo che lo spirito è quello giusto e quando è così non si può che migliorare. Dalla vostra prima opera si capisce che c'è del buon materiale su cui lavorare. Mi auguro quindi che scriviate ancora tanto e sempre meglio.
EliminaIn bocca al lupo per Iridium!