martedì 8 aprile 2014

Recensione: “Io Esisto?” di Valerio Monti



Io esisto?, Valerio Monti
Lettere Animate
102 pagine, 1.49 euro
Versione ebook
“Io esisto?” è la domanda inevitabile cui giunge un uomo volontariamente tumulato in casa da anni, un uomo traumatizzato da quello che lui definisce “l'incidente”, la cui natura ci rimane oscura fino alla fine del romanzo. Da quel fatidico incidente, il nostro protagonista privo di nome - di cui ci vengono forniti solo particolari di un corpo sgraziato - ha rifiutato l'umanità intera, accontentandosi di osservarla da lontano attraverso i notiziari. Quel che però ha rifiutato innanzitutto è l'immensità del degli spazi aperti e del cielo, vastità che lo fanno sentir tanto piccolo da farlo precipitare nel panico e nel terrore. Il suo unico mondo è la casa dei genitori, deserta e dalle finestre sbarrate.
In un centinaio di pagine si susseguono i pensieri di un uomo solo, la cui vita è scandita dal rintocco degli orologi lasciati in casa dalla madre, dai libri ereditati dal padre morto quando il protagonista era piccolo, dalla singola visita di un amico, dalle cartoline di buon compleanno che ogni cinque anni giungono da un lontano cugino e dalla macchina da scrivere.

Inizialmente il nostro protagonista senza nome usa la macchina da scrivere per dialogare con la madre defunta, ma nel corso del romanzo si distacca anche da questa entità che aleggia, invisibile, nella casa. L'atto è accompagnato dall'abbandono degli orologi che con il loro ticchettio erano presenza costante per l'uomo ed è proprio in questo modo che l' isolamento si fa sempre più profondo. I pensieri affidati alla macchina da scrivere sono sparsi, privi di qualsiasi senso cronologico e a volte logico, soprattutto nei momenti in cui si riferisce di visioni e sogni cui l'uomo si abbandona sempre più spesso man mano ci si avvicina alla fine del romanzo. In questi passato, presente e un fumoso futuro su cui campeggiano la morte e l'oblio, si mescolano a sogni e immaginazione andando a costituire, con piccole inserzioni narrative in terza persona, il romanzo stesso. Scopriremo solo alla fine che anche le parti cui si racconta del protagonista in terza persona sono state scritte dall'uomo stesso e che dunque quel che abbiamo davanti è l'affresco della mente di un uomo che ha rinunciato a tutto, che stenta a ricordar il suono della propria voce e che, staccato dal mondo, giunge a dubitare della sua stessa esistenza.

La domanda fatidica che fa da titolo al romanzo è quella, tremenda, che il protagonista comincia a porsi sempre più spesso, in un susseguirsi di elucubrazioni sul senso della vita e sul ricordo che si serba di ciascuno dopo la morte. Sono riflessioni che arrivano, in un meccanismo ben noto alla letteratura dal Novecento in poi, a mettere in dubbio la stessa esistenza dell'uomo, senza per altro trovare mai risposta certa e soddisfacente.

È senza dubbio un romanzo d'esordio complicato quello di Valerio Monti, un romanzo che potrebbe spingere ciascuno di noi a infinite riflessioni e che al contempo ci mostra cosa rimane dell'uomo una volta privato di amicizie, incontri, svaghi, occupazioni e interessi. Mostra l'uomo non più come “animale sociale”, ma creatura senziente dalla profonda psiche che si interroga sul senso di un'esistenza privata di fondamentali orpelli, finendo per metterla in discussione. Un particolare osservatorio, limitato a un settoriale punto di vista - quello del protagonista appunto - da cui analizzare la vita dell'uomo moderno.

La scrittura è tutto sommato scorrevole nonostante la materia di certo non leggera o di svago e anche la lunghezza del romanzo, di un centinaio di pagine, è la soluzione giusta per non rendere il tutto troppo pesante o tedioso. Certo, una scelta coraggiosa per un esordiente, dato che non si tratta esattamente di una lettura rilassante o d'evasione, ma bisogna render onore al merito nel dire che Valerio Monti ha saputo mischiare bene gli ingredienti per ottenere un romanzo profondo ma non eccessivamente complesso e difficile da seguire. C'è da chiedersi se Monti in futuro si cimenterà in romanzi con un po' più d'azione senza perdere la profondità del pensiero dei suoi personaggi.

Voto: 


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