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Il marchese di Montespan, Jean Teulé
Beat edizioni
252 pagine, 9.00 euro
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stati versati per questa Dama, madre di ben sei figli riconosciuti dal Re, ma pochi hanno indagato la storia di quello che era il marito di Madame de Montespan.
Ebbene sì, la Montespan non era certo nubile, ma piuttosto la moglie del Marchese di Montespan, che – remando controcorrente per quelli che erano gli usi della nobiltà del tempo - rifiutò gli onori e i favori che il Re usava concedere come indennizzo a coloro che dovevano concedergli la moglie.
Jean Teulè ci racconta infatti dell'incontro tra Marchese di Montespan e signora, delle ristrettezze economiche a cui condussero i bagordi cui i due sposi si abbandonarono e della dolorosissima vita del Marchese tradito dalla sua consorte. Si seguono così le varie proteste che il Marchese, in barba al pericolo, sbandiera in faccia al Re Sole, fino ad arrivare alla morte di lui e poi di lei, conclusione di una vita in cui mai il Marchese ha rinnegato i suoi sentimenti e i suoi diritti di marito, incurante delle punizioni che pur arrivano a ogni sua sfacciata rivendicazione della moglie.
Nel corso della storia che Teulè ci racconta, si nota come l'amore che il Marchese nutre per la moglie non venga mai a mancare, in un atto di devozione che non solo sfidava i tempi, in cui i matrimoni tra nobili erano dettati da meri interessi economici e politici, ma che sfiderebbe anche il pensiero moderno, dove un tradimento del genere non sarebbe certo così facilmente perdonato.
Il tutto si svolge sullo sfondo della Francia del secondo Seicento, di cui Teulè presenta in modo piuttosto irriverente diversi scorci. Vediamo quindi il cinismo e la venalità dei nobili, scopriamo con orrore il motivo per cui si dice che i francesi amassero i profumi e veniamo a contatto con un ritratto della corte non proprio aureo e raffinato, del tutto diverso da quello che siamo abituati a trovare sui libri, nei film o in altri tipi di rappresentazione. Unendo narrativa a storia, Teulè ci porta sì a seguire la vicenda del protagonista, lo sventurato marchese, ma anche a scoprire senza troppi complimenti il lato “lercio” della Francia della Corte di Versailles, con la sfacciata raffigurazione di usi, costumi e modi di vita che mai avremmo associato alla dorata raffigurazione degli stessi.
Lo stile di Teulè è particolare e probabilmente si discosta da quello tipico degli scrittori di romanzi storici. Più che presentarci una storia che scorre fluida, uniforme, con fatti legati da nessi causa-effetto, l'autore accosta le scene, capitolo dopo capitolo, mostrandoci e narrando solamente i punti focali della vicenda e lasciando in ombra i più trascurabili, dopo tutto animati solo dalla cupa disperazione del marito tradito.
Inizialmente uno stile siffatto può provocare un certo smarrimento e lasciare insoddisfatti, dando la sensazione si stia leggendo una storia in modo discontinuo e incompleto, tuttavia quando si entra nel vivo della vicenda e ci si abitua a questo particolare modo di raccontare, la lettura risulta tutto sommato gradevole. I personaggi sono descritti in un modo che ben s'accosta allo stile della narrazione. I caratteri principali di ognuno vengono evidenziati e forse anche esaperati sia nei dialoghi che nella gestualità, così che potremmo dire di avere, in conclusione, personaggi che corrispondono a maschere fisse dai particolari tratti. Il tutto è condito da un linguaggio piuttosto ironico e divertito, irriverente. Abbiamo così scene allusivamente maliziose e scene in cui non ci vengono risparmiati particolari piuttosto piccanti o – per la maggior parte – raccapriccianti.
Teulè, insomma, racconta con allegria smaliziata, in quella che sembra una tragicommedia o un'opera di Moliere – addirittura citato e rappresentato all'interno del romanzo insieme a Racine – la storia di un Marchese che l'autore non esita a bollare come “becco” o “cornuto”, in un susseguirsi di scene, per l'appunto, tragicomiche.
Il romanzo è così veloce e scorrevole, una lettura leggera ma anche pregna di quelle che sono informazioni, o meglio, curiosità che vanno ad arricchire un quadro storico conosciuto ai più per ben altri aspetti. Romanzo perfetto, quindi, per chi è curioso ma non è alla ricerca cerca un troppo impegnativo saggio storico.
Voto: ![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisT2LQaGKOAV9eDI6lfgrZ5NY0wDVYkl3NHedPHMpyLCcA7Y7VTW5b-iHiCRYYGTjA_EwSXFeqJ3rFafdaf-W6YVjXMX2GHLRCIenSTNJsHTI8Wxfv0rmezSIx6Z63K-Qpz4ZlCL_gQJE/s1600/pieno.png)
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E' tanto che non riuscivo a passare di qui Malitia
RispondiEliminaun saluto e tanti auguri per una felice e serena pasqua
http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/2014/04/auguri-di-buona-pasqua-tutti.html
Grazie Arwen, tanti auguri anche a te :)
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