Un'altra famosa penna lascia orfano il suo pubblico: è morta Doris Lessing, al secolo Doris May Tyler, scrittrice britannica premio Nobel 2007 perché «cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa». La critica le ha attribuito un posto onorario nel filone femminista, ma la Lessing non si è mai dichiarata vicina al movimento, anzi ha polemizzato sulla diffusa tendenza a semplificare le questioni di genere:
«Quello che le femministe vogliono da me è qualcosa che loro non hanno preso in considerazione perché proviene dalla religione. Vogliono che sia loro testimone. Quello che veramente vorrebbero che io dicessi è "Sorelle, starò al vostro fianco nella lotta per il giorno in cui quegli uomini bestiali non ci saranno più". Veramente vogliono che si facciano affermazioni tanto semplificate sugli uomini e sulle donne? In effetti, lo vogliono davvero. Sono arrivata con grande rammarico a questa conclusione».
Nella sua opera letteraria si intravedono tre periodi: quello comunista (scrittura dal 1944 al 1956), quello psicologico (1956- 1969) e quello sufista. La scrittrice ha sperimentato generi letterari diversi, dedicandosi sia alla poesia che alla fantascienza, sempre mantenendo come tema centrale quello sociale, chiedendosi fin dove può spingersi l'evoluzione culturale e quali sono i suoi limiti. Oltre che l'ambito Nobel, la sua carriera è stata costellata di riconoscimenti: il Somerset Maugham Award nel 1954; il Premio Shakespeare nel 1982; il Premio Los Angeles Times Book nel 1995 e, nello stesso anno, il James Tait Black ed una laurea honoris causa dall'Università di Harvard; nel 1999 viene proclamata Companion of Honour. Seguono nel 2001 il Premio letterario britannico David Cohen, il nostrano Grinzane Cavour e il premio Principe delle Asturie; nel 2002 riceve il Dupont Golden Pen Award.
Tra le sue opere, tradotte in italiano, ricordiamo:
- L'erba canta (The Grass Is Singing, 1950)
- La serie Figli della violenza (Children of Violence, 1952-1969):
- Martha Quest (1952)
- Un matrimonio per bene (A Proper Marriage, 1954)
- Echi della tempesta (A Ripple from the Storm, 1958)
- Mr. Dollinger (pièce di teatro) (1958)
- A ciascuno il suo deserto (Each His Own Wilderness, 1959), pièce di teatro
- L'abitudine di amare (The Habit of Loving, 1957), raccolta
- Il taccuino d'oro (The Golden Notebook, 1962)
- Commedia con la tigre (Play with a Tiger, 1962), pièce di teatro
- Racconti africani (African Stories, 1964)
- Discesa all'inferno (Briefing for a Descent into Hell, 1971)
- L'estate prima del buio (The Summer Before the Dark, 1973)
- Memorie di una sopravvissuta (Memoirs of a Survivor, 1974)
- La serie Canopus in Argos: Archivi (1979-1983):
- Shikasta (1979)
- Un pacifico matrimonio (The Marriages Between Zones Three, Four and Five, 1980)
- Un luogo senza tempo (The Making of the Representative for Planet 8, 1982)
Con lo pseudonimo di Jane Somers:
- Se gioventù sapesse (If the Old Could..., 1984)
- La brava terrorista (The Good Terrorist, 1985)
- Le prigioni che abbiamo dentro (Prisons We Choose to Live Inside, 1987), saggi
- Il quinto figlio (The Fifth Child, 1988)
- Sorriso africano: quattro visite nello Zimbabwe (African Laughter: Four Visits to Zimbabwe, 1992), memorie
- Racconti londinesi (London Observed: Stories and Sketches, 1993), raccolta
Autobiografia di Lessing:
- Amare, ancora (Love, Again, 1996)
- Mara e Dann (Mara and Dann, 1999)
- Ben nel mondo (Ben, in the World, 2000), seguito di Il quinto figlio
- Il sogno più dolce (The Sweetest Dream, 2001)
- The Story of General Dann and Mara's Daughter, Griot and the Snow Dog (2005), seguito di Mara e Dann
- Una comunità perduta (The Cleft, 2007)
- Alfred e Emily (Alfred and Emily, 2008)
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