Faccio mea culpa perché sono due settimane che non aggiorno questa rubrica e non potevo trascurarla anche questa volta. Lo spunto (e magari servirà ad ispirarvi) me l'ha dato appunto il Beauty Contest. Bellezza? E chi ne parla? Tantissimi, ma, in particolare, mi sono subito venute in mente due poetesse di cui abbiamo già discusso: la prima è Saffo, la seconda Emily Dickinson. Uno dei frammenti più noti della poetessa di Lesbo è quello che riporto in basso: intimorisce quasi la forza di questa donna che dalla sua parte ha solo un sentimento come l'amore, in un mondo maschile popolato da guerra ed eserciti cruenti e dove le armi lucenti sono adorate come dei. Cosa può Afrodite contro Ares, la bellezza di una donna contro quella magnetica di una spada? Ma per Saffo le faccende maschili sono rozze e lontane... le cose belle sono quelle di cui può godere nel suo tiaso...
La seconda poesia è la perfetta espressione dell'arte di Emily Dickinson... Una bellissima immagine, delicata, elegante, ed originale, tenera e pacata nell'espressione. E di bellezza, si può morire?
La cosa più bella
Chi un esercito di cavalieri, chi una schiera di fanti,
chi una flotta di navi dirà che sia sopra la terra nera la cosa più bella.
Io dico, ciò che si ama...
I'm died for Beauty
Ero morta per la Bellezza, ma da poco
Ero stata accomodata nel sepolcro
Quando uno che era morto per la verità fu deposto
Nella stanza accanto.
Dolcemente, mi chiese, Come è mancata lei?
"Per la bellezza", riposi.
" Ed io per la verità, le due sono una:
Siamo fratelli", disse.
Così, come conngiunti che si incontrano di notte
Parlammo da una stanza all'altra
Fino a che il muschio raggiunse le nostre labbra
E coprì i nostri nomi.
[Leggi il testo originale qui]
Chi è l'autrice?
Saffo era originaria di Mitilene, città dell'isola di Lesbo nell'Egeo. Di famiglia aristocratica, per motivi politici da bambina seguì la famiglia in esilio in Sicilia, probabilmente a Siracusa o ad Akragas, per una decina d'anni, a causa delle lotte politiche tra i vari tiranni che vi erano allora a Lesbo (ricordiamo tra i tanti Mirsilo, Pittaco e Melancro) ma poi ritornò a Mitilene dove curò l'educazione di gruppi di giovani fanciulle, incentrata sui valori che la società aristocratica richiedeva a una donna: l'amore, la delicatezza, la grazia, la capacità di sedurre, il canto, l'eleganza raffinata dell'atteggiamento. Ebbe tre fratelli, Larico, coppiere nel pritaneo di Mitilene, Erigio, di cui si conosce solo il nome, e Carasso, un mercante, che durante una missione in Egitto pare, dalle poesie di Saffo, che si fosse innamorato di una cortigiana, Dorica, rovinando economicamente la sua famiglia. In alcuni versi Saffo prega affinché sia garantito un ritorno sicuro al fratello per poter essere riammesso in famiglia e lancia una maledizione alla giovane donna. Secondo leggende legate ad alcuni versi del poeta lirico Alceo, ancora una volta per autoschediasmo questi fu ritenuto il suo amante; ma gli stessi poeti antichi smentirono questa ipotesi, ritenendo che i versi in questione erano da interpretare come un'idealizzazione non autobiografica. Da riconoscere è però che Alceo conobbe la poetessa, prima che questa fuggisse a causa delle guerre dei tiranni, e la ritrae, in uno dei suoi componimenti, come una donna bella e piena di grazia, dal fascino raffinato, dolce e sublime, sfatando così le leggende che aleggiavano intorno alla sua non avvenenza fisica, tanto da portarla a togliersi la vita per amore, non corrisposto, nei confronti del giovane Faone.
La Suda dice che Saffo sposò un certo Cercila di Andros, nota evidentemente falsa e tratta dai commediografi, dal marito ebbe comunque una figlia di nome Cleide a cui dedicò alcuni splendidi e teneri versi. Alcuni versi proverebbero che la poetessa raggiunse un'età avanzata ma il dato non giunge a sicurezza poiché era usanza comune tra i poeti lirici di utilizzare la prima persona in modo convenzionale.
[Fonte: Wikipedia]
Cresciuta in un ambiente familiare piuttosto soffocante a diciotto anni viene allontanata dalla scuola e la sua vita sociale si fermava a pochissime conoscenze, cosa che si accentuò a venticinque anni quando decise di chiudersi nella sua camera e di estraniarsi dal resto del mondo anche a causa di una malattia agli occhi. La maggior parte delle sue poesie vennere pubblicate soltanto dopo la sua morte.
Emily Dickinson è conosciuta soprattutto per il suo linguaggio semplice e i temi ricorrenti della sua poesia sono la Natura, l'Amore e la Morte.
I dettagli sulla sua vita sono piuttosto incerti. Si pensa che molte poesie d'amore fossero state composte pensando a Charles Wordsworth, uno dei pochissimi uomini di cui si innamorò e con i quali non ebbe mai una storia felice.
Emily e Saffo *-*
RispondiEliminaEh vi tratto bene u.u
RispondiEliminaScusa Malitia, sapresti dirmi di chi è il dipinto in basso? L'ho già visto e non riesco proprio a ricordarmi l'autore :)
RispondiEliminaE' "Ofelia" di Millais :)
RispondiEliminaGrazie Malitia :-)
RispondiEliminaEmy