L'intervista con l'autore di Cenerontola, principessa all'arrembaggio, la simpatica fiaba per adulti e piccini della principessa con le forme.
Interview with...
Davide Nonino
Malitia: Ciao Davide,
benvenutissimo su Dusty pages in Wonderland! Ci parli un po' di te?
Davide: Grazie, un piacere entrare in Wonderland. Per palare un po'
di me lascerei spazio ed immagini a
questo video che racconta delle mie due passioni e di come si siano fuse nel
percorso che ha portato alla nascita di Cenerontola: http://www.youtube.com/watch?v=seCisY7odM4
Da un lato la passione per la
scrittura, dall'altra l'esperienza come educatore con bambini e ragazzi.
E' proprio nei laboratori nelle
scuole o su un bel prato verde che è nato il personaggio di Cenerontola, che
poi il collante delle attività che porto avanti e dei miei piccoli sogni.
Sul web per Cenerontola metto le
mie competenze del lavoro di ogni giorno in agenzia di comunicazione, nelle
scuole l'esperienza come educatore e l'idea di portare la scrittura creativa
anche nel mondo dell'infanzia.
M.: Hai detto che
Cenerontola è nata grazie alla tua esperienza di educatore, ma quel è stata
precisamente la sua genesi?
D.: Precisamente è nata da
un esercizio di scrittura creativa proposto in classe, tratto da quelli
inventati dal mitico Gianni Rodari. A volte basta storpiare una lettera per
inventare un nuovo personaggio e così quando propongo il modulo sulla creazione
dei personaggi questo esercizio è un classico ne nascono di tutti i colori, io
propongo cenerentola poi nascono Pidocchio, Neraneve e un sacco di personaggi
stralunati che si inventano i ragazzi
M.: Fai sicuramente un bellissimo lavoro. Cosa ti affascina dei
bambini? Cosa credi che abbiano in più degli adulti?
D.:
Il lavoro è quello in agenzia, questa è la parte di passione... sinceramente
non si potrebbe senz'altro vivere di questi laboratori... li faccio sperando di
lasciare un segno i bambini hanno senz'altro l'ingenuità e la fantasia che gli
adulti hanno decolorato nel tempo.
M.: Qual è la reazione dei
più piccoli di fronte al personaggio "Cenerontola"? Ci parli un po'
di lei?
D.: Cenerontola spiazza
scatenando un sorriso alla prima occhiata. Il mondo delle principesse Disney è
così da sogno ma anche così a paletti che darci uno sguardo fuori cambiando una
lettera porta una sana ventata di fantasia. Cene non è un'eroina da cartone in
3 dimensioni, né una vamp da copertina, né una fashion victim o simili.... è
una ragazza normale che ha dei sogni e che per realizzarli mette in campo
quello che sa fare meglio, trovare una soluzione nelle piccole cose di ogni
giorno senza spegnere mai il suo sorriso. Alla fine tutti ce la possono fare,
anche se sei un loser del mondo delle fiabe. E farlo a modo tuo non ha prezzo.
M.: Al giorno d'oggi, in cui
le attenzioni delle bambine sono attratte da protagoniste filiformi e che
gravitano intorno al mondo della moda e dell'apparenza (le Winx, le Bratz...),
secondo te Cenerontola può trovare un suo spazio?
D.: Tonda com'è Cenerontola
di spazio ne ha sempre bisogno eheh! Scherzi a parte, Cene è una che sta al
gioco e non si offende, io credo che lo spazio lo possa trovare, anche perché
rappresenta uno stimolo al diverso in una cultura normalizzante. Tutti a parole
oggi accettano gli altri, sono pronti ad aprirsi al prossimo anche si di colore
etc. ma è poi nei fatti che le cose cambiano... e non dimentichiamo poi che
essere un filo o anche due fili sovrappeso oggi è forse una delle peggiori
diversità che possano esistere. Ecco, oggi, esiste un mondo fantastico in cui
poter trovare riscatto ma capire anche che ci si può dare da fare per
raggiungere un obiettivo.
M.: Parliamo di te: hai
cominciato a scrivere a quindici anni, e questo ti ha dato l'input per
proseguire, nonostante la tua laurea in ingegneria gestionale, questa grande
passione. Hai pubblicato con Lulu.com il tuo primo libro, La nostra occasione, nel 2007. Ci racconti come sei arrivato alla
pubblicazione?
D.: A Lulu.com sono arrivato
dopo essermi messo alla prova partecipando ad alcuni concorsi letterari
nazionali dove ho ottenuto dei fiduciosi piazzamenti e qualche vittoria.
L'invio infatti agli editori del
mio manoscritto aveva ottenuto come risultato molti complimenti ma anche bozze
di contratto tipici dell'editoria a pagamento. Ma io non ci volevo stare, un
editore deve assumersi il rischio - è il suo mestiere - se l'autore vale. Così,
ho deciso di provare sul campo se valevo e col piglio folle dell'esordiente ho
deciso di pubblicarmi con self publishing stampando i libri in spagna e
vendendoli poi attraverso un tour di presentazioni in tutta Italia, un sito web
e delle attività sui social network (grazie anche alla fiducia di una
giornalista di Repubblica che ha introdotto il libro credendo nella mia
scrittura): Nel 2008 La nostra occasione è diventato il libro italiano più
venduto su Lulu.com e alcuni editori mi hanno notato riuscendo a vendere più copie
con metodi non convenzionali di quanto loro riuscissero a fare con le solite
attività.
Certo, si parla del mondo delle
poche copie della piccola e media editoria, ma anche di un mondo serio e
competente che lavora per passione e non per fatturazione
Così ho potuto scegliere il mio
piccolo/medio editore nella persona che più ha stimolato la mia fiducia ed è
nata la collaborazione con le edizioni il Ciliegio
M.: Il 10% del ricavato dei
tuoi libri sono devoluti all'associazione Francesca Rava. Di cosa si tratta?
D.: Dedicando il tempo alla
scrittura e meno all'attività coi bimbi sul campo mi sono detto che i miei
libri avrebbero dovuto aiutare il più possibile i ragazzi.
E' nato così l'incontro con la Fondazione Francesca
Rava che mi ha colpito per serietà e professionalità nonché trasparenza. Ogni
iniziativa è legata ad un singolo progetto e rintracciabile.
M: Nel campo dell'editoria (e in special modo
quella italiana), quanto è difficile fare lo scrittore?
D.: Se c'è un luogo comune verissimo è che in
Italia c'è più gente che legge rispetto a quela che scrivi. il mercato è
decisamente saturo e per la narrativa gli sbocchi sono pochissimi essendo la
distribuzione l'unica via per ottenere visibilità tuttavia la distribuzione
resta in mano ai grandi gruppi editoriali che opzionano gli scaffali, e senza
quelli non ci sono molte opportunità il web può aiutare ma senz'altro non può
essere (ancora) la soluzione completa. Così parte dei proventi del libro va al
progetto Maternità sicura, per dare a chi non se lo può neppure sognare, un
futuro da vera principessa.
M. :Ritorniamo a Cenerontola: perché un nostro lettore dovrebbe
acquistare il tuo libro?
D.: Per mettere un piedino
in un mondo diverso da sempre dove aspettarsi un sorriso ma anche un qualcosa
di più nascosto fra le righe io: Ti
faccio una domanda un po' particolare: per le sue caratteristiche, secondo te
Cenerontola può essere definito un personaggio da chick lit? Una sorta di
Bridget Jones dei bambini?
M.: Ti faccio una domanda un po' particolare: per
le sue caratteristiche, secondo te Cenerontola può essere definito un
personaggio da chick lit? Una sorta di Bridget Jones dei bambini?
D.: Direi di sì, mentre la scrivevo ci pensavo... è senz'altro uno
degli strati del libro, come le famose torte di cui è golosa la Cene
M.: Forse è questo il motivo
per cui potrebbe piacere tanto anche alle mamme? Per la tua esperienza,
Cenerontola conquista anche gli adulti?
D.: Sì, alcune mamme lo hanno letto in anteprima
ed è stato un successone
M.: Prima tra tutte Claudia De Lillo, famosa in rete con il nick
Elasti ed il suo blog"nonsolomamma" che ha scritto la prefazione del
tuo libro. Com'è nata questa collaborazione?
D.: E' nata in quanto ADORO la sua rubrica su D e stimo da sempre
il suo blog, mamma blogger prima che fosse una moda. Ho preso il coraggio nelle
dita e le ho scritto una mail spiegandole il progetto più strambo del mondo
delle fiabe e lei ha accettato di fare la fata madrina per me e per Cene una
soddisfazione.
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