venerdì 7 ottobre 2011

Il tempio degli Otaku... Trentunesimo appuntamento "I fiori del male"


A cura di Surymae Rossweisse


Salve a tutti, e bentornati ad un'altra puntata de “Il tempio degli Otaku”. Ricordate di cosa abbiamo parlato, la scorsa volta? Nientemeno che di Gesù: argomento più sacro di quello... Quindi, per contrappasso, è giusto bilanciare con un manga – anzi: un manga coreano, chiamato manhwa – che parla di un tema che più profano non si può: l'incesto.

Okay, okay, capisco le vostre reazioni. Effettivamente, per la nostra società è un vero tabù, sia per le implicazioni genetiche – unioni di questo genere danno luogo a parecchie malformazioni fisiche e mentali ad un eventuale bambino – che soprattutto psicologiche e religiose. Nel mondo asiatico è invece un argomento molto più comune: gli hentai (manga per maggiori di diciotto anni, con spiccato contenuto sessuale) ne sono pieni, e comunque tante altre opere hanno parecchi sottintesi a riguardo. Questo quando si è fortunati: a volte gli incestuosi diventano la coppia ufficiale, principalmente per dare un po' di pepe a quella che sarebbe una comune storia d'amore, e perché il pubblico è attratto dagli scandali come le mosche dalla spazzatura. Alcuni/e mangaka ne hanno fatto una seconda professione, soprattutto nel campo degli shojo. Tra l'altro, pure la serie di cui parliamo oggi appartiene a questo target: ma lungi da me affermare che rientri nella (disprezzabile) categoria sopraccitata, così come l'autore o chi lo ha apprezzato è un immorale da rinchiudere immediatamente. Spero che possiate capire. Uomo avvisato, mezzo salvato: se l'argomento vi turba fareste meglio a non procedere oltre nella recensione de “I fiori del male” di Lee Hyeon – Sook.

Se Jun e Se Wa sono gemelli. E' arcinoto che il rapporto tra gemelli è molto più intimo di quello dei normali fratelli, ma loro lo portano su livelli più alti, ed inquietanti. A prima vista il problema sembrerebbe Se Wa, la ragazza: terribilmente gelosa e possessiva nei confronti del fratello, non sopporta di essere separata da lui in nessuna maniera, nemmeno quando si tratta di dormire in camere diverse per la notte. Non l'aiuta il fatto che Se Jun sia piuttosto popolare a scuola: tutta gente, secondo lei, che non fanno altro che portarglielo via e distoglierlo dal suo affetto. Proprio per questo atteggiamento infatti ha la triste nomea di essere psicopatica. Non che gliene importi molto...
E lui? Non è estremo come Se Wa, ma non è libero da colpe. Non apprezza le attenzioni eccessive della sorella, ma non le respinge con molta forza. E' quello che vuole mantenere salde le apparenze – anche per rispetto dei loro genitori, che Se Wa disprezza – ma alla fine torna sempre da lei, ad assecondare le sue manie. Anche lui, infatti, prova lo stesso amore malato, sebbene non sembri.
Tuttavia, non si può restare nel limbo per sempre. Ma quando entrano in scena Shi-Yeon, il cui unico difetto è innamorarsi perdutamente di Se Jun, e Gi-Hoon, attratto da Se Wa, ecco che arriva la spinta per i due per confrontarsi seriamente sulla loro non-relazione, e magari cambiare anche i propri obiettivi. Sembra una cosa positiva, vero? Sì, peccato solo che condurrà ad una vera e propria tragedia...

Vi sembrerà strano vista tutta la pappardella scritta fin qui, però vi inviterei a non considerare “I fiori del male” come una storia di due fratelli incestuosi e basta, quanto invece come quella di una relazione molto, ma molto malata. Che non è, badate bene, la stessa cosa. Un sacco di relazioni nella vita reale sono malate pur non coinvolgendo parenti: pensate ad esempio agli uomini che picchiano le loro compagne, le coppie che si lasciano e si riprendono con mezzi decisamente poco ortodossi, ecc. Certamente nell'economia del manhwa gioca parecchio il fatto che i protagonisti siano due gemelli, ed è sicuramente piuttosto importante ma “I fiori del male” non è fatto solo dall'incesto.
Il problema, qui, è principalmente l'influenza eccessiva che i due hanno sull'altro. Anche se non a questi livelli, può capitare che persone legate in una relazione sviluppino una vera e propria ossessione per l'altro. Se Wa, almeno all'inizio della storia, non concepisce una vita senza il fratello: il suo mondo è costituito da lui e dalle persone che si mettono in mezzo, punto e basta. Per attirare l'attenzione di Se Jun è disposta a tutto, anche ad usare mezzi poco ortodossi, perché sa – o meglio spera, perché altrimenti ne andrebbe della sua vita – che riuscirà nell'intento. Questo almeno fino a quando non entra in gioco il misterioso Gi-Hoon, che cercherà di farle capire che l'universo non è popolato da una sola persona...
Alla luce di tutto questo, potrebbe sembrare che Se Jun sia quello più normale dei due. Però il condizionale è d'obbligo. E' vero che è quello che più tiene ad una sembianza di normalità, e che cerca in qualche modo di combattere ad un amore che per la società è quanto più di amorale possa esserci, ma bisogna vedere se ci riesce, e la risposta è no. E' vero che ha una ragazza, Shi-Yeon, ma è anche vero che nei momenti più importanti egli predilige sempre e comunque Se Wa; è vero che non vuole ferire i genitori, ma alla fine risponde comunque alle attenzioni morbose della sorella; è vero che desidererebbe che lei si faccia una vita, ma quando il misterioso Gi-Hoon prova – ricambiato? - un interesse per la “sua” Se Wa la cosa non gli piacerà affatto. Più di tutti è lui che deve fare una scelta, e su questo si gioca gran parte del manhwa.
Col passare dei volumi, infatti, la situazione comincia a capovolgersi: Se Wa comincia ad apprezzare il mondo esterno, seppure con i suoi limiti, e Se Jun cerca disperatamente di rimetterla nel recinto dalla quale sta scappando utilizzando gli stessi metodi della sorella, che prima disprezzava tanto. Se all'inizio il lettore non aveva dubbi su chi fosse la mela marcia dei due, adesso è costretto a rivedere la sua posizione, in un fine gioco psicologico che lentamente ma inesorabilmente si protrae di volume in volume.
Tuttavia non ci sono soltanto gli ingombranti protagonisti ne “I fiori del male”, ed anzi è piuttosto interessante vedere i personaggi secondari rapportarsi a queste spinose situazioni, riuscendo pure ad essere caratterizzati molto bene. Penso ad esempio ai genitori dei gemelli: non approvano per niente quello che vedono, e probabilmente inconsciamente subodorano anche qualcosa, tuttavia non riescono a porvi freno, principalmente per paura di ferire la fragile Se Wa (fragile anche fisicamente... ma questa è un'altra storia). Penso ad esempio a Shi-Yeon, divisa tra l'amore che prova per Se Jun e l'amor proprio: d'accordo stare con l'uomo che si ama, ma sarà una buona idea stare con l'uomo che si ama pur sapendo che tiene molto di più a sua sorella? Penso ad esempio a Gi-Hoon, legato da uno strano rapporto con i fratelli: un misto di odio ed amore, vendetta e pietà, che affonda le proprie radici in un passato a dir poco da incubo. Oppure – personaggio più secondario di così proprio non si può... - penso al compagno di scuola di Se Wa innamorato cotto di lei, e che purtroppo per questo avrà una brutta esperienza con delle scalinate. Insomma un cast eterogeneo, una ciliegina sopra la torta di un manhwa la cui carne al fuoco certo non mancava.

Il tratto di Lee Hyon Sook – tra l'altro, dimenticavo: i manhwa si leggono all'occidentale, e non da destra verso sinistra – potrebbe riassumere, da solo, le caratteristiche della storia: una predominanza del bianco e del nero, arricchite però da tantissime sfumature di grigio; personaggi dai lineamenti estremamente aguzzi, che a volte però danno anche un'impressione di dolcezza, e riescono ad essere gradevoli; una costruzione irregolare delle vignette e una regia lenta, ma che senza fretta arriva a destinazione. Qual è questa destinazione? Di certo non la propaganda a favore dell'incesto, ma neanche un'aperta denuncia: sta al lettore decidere da che parte stare. Probabilmente la destinazione è semplicemente raccontare una storia, il vero obiettivo che ogni autore dovrebbe avere.

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