Il maledetto, Joyce Carol Oates
Mondadori
627 pagine, 25.00 euro
|
Il maledetto non dispone, quindi, di pietre di paragone con altri romanzi dello stesso genere scritti dalla Oates – non nella mia esperienza di lettura, almeno, ma sono quasi sicura che non siano stati pubblicati in Italia altri suoi libri simili a questo. E quindi ci avviamo dentro a un campo quasi del tutto sconosciuto: Joyce Carol Oates che indaga il soprannaturale, in verità, non l'avevamo mai vista. Il risultato è un romanzo che conserva moltissime delle caratteristiche tipiche di questa scrittrice: già la finzione narrativa parte da una presunta verità storica e il libro è disseminato di personaggi realmente esistiti, alcuni dei quali svolgono la funzione di protagonisti.
Imponente il lavoro di ricerca che si nota alle spalle di questo tomo di 600 pagine, e che riesce a rendere in maniera fedele le atmosfere e il modo di vivere di una cittadina americana del primo Novecento. L'azione è svolta a Princeton – dove l'autrice vive e insegna – e racconta di una Maledizione che sembra essersi scagliata contro la comunità: ragazze di buona famiglia che fuggono con misteriori sconosciuti, apparizioni di fantasmi, omicidi senza spiegazione.
I punti di vista adottati sono molteplici ma tutti accattivanti, il libro scorre con pochi momenti di noia, caratterizzato dall' alternarsi di eventi realistici e fantastici – questi ultimi dotati di una grande potenza espressiva e da richiami ai maestri del genere. Memorabile il capitolo con la descrizione di un decadente castello orrorifico, dove trionfano personaggi grotteschi e spaventosi – nonostante si ricavi l'impressione che, di questi, non si parli abbastanza approfonditamente. Ma il motivo è semplice: il lato sovrannaturale, che resta sempre immerso in un clima onirico e che ha confini sfumati, viene affidato a una narrazione riportata da terzi. E il richiamo alla razionalità è presente nelle parole di chi collaziona queste vicende, uno storico che, ottant'anni dopo, ricostruisce minuziosamente gli eventi susseguitesi nei quattordici mesi tra il 1905 e il 1906. I suoi interventi all'interno del romanzo tendono spesso a chiarire verità ambivalenti, di cui i personaggi – voci narranti – non sono a conoscenza; ma anche a contestualizzare e a ribattere alle probabili critiche che i “colleghi storiografi” potrebbero muovergli. Già da subito il racconto è infatti presentato come una cronaca, e l'intenzione principale di chi la racconta è quella di riportare, nei minimi dettagli, fatti che erano stati da altri taciuti perché considerati frutto di farneticazioni. Diari personali, epistolari, confessioni scritte concorrono a formare il quadro documentario del lavoro di ricerca, e tingono di mistero e brivido le pagine del romanzo. Mai, in realtà, il lettore prova paura o terrore: la narrazione della Oates è quella sospesa tipica del primo genere fantastico – “Lo Strano caso del Dr Jeckyll e del Signor Hyde” – e le situazioni che vengono a costruirsi rimandano all'horror puro. Vari e differenziati i personaggi, tormentati, razionali, pusillanimi o temerari, forse troppi per il complesso di pagine e alcuni dei quali un po' abbandonati a se stessi – avrei preferito, ad esempio, una maggiore caratterizzazione di Wilhelmina, che rivela un potenziale inespresso.
Decisamente piacevole questo ultimo lavoro di Joyce Carol Oates, sebbene mi fossi aspettata qualcosa di diverso e sebbene si noti una certa differenza con gli altri romanzi dell'autrice – dove è innegabile ci sia maggiore pregnanza e incisività. Tuttavia la penna risulta essere l'autentica manifestazione del talento di Joyce Carol Oates: con una scrittura che oserei definire maschile, che non cede alle digressioni sentimentali ma che riporta analiticamente gli eventi in modo asciutto e oggettivo, la scrittrice americana riconferma il suo talento indiscutibile di narratrice.
Voto:
Ce l'ho in ebook ma ho timore di iniziarlo perchè sarebbe il mio primo Oates e credo di dover cominciare con un altro suo libro!
RispondiEliminaSì, secondo me meglio cominciare da altro. Io consiglio sempre La ragazza tatuata
EliminaVabbè, rosico più di prima ora!
RispondiEliminaAhaha, non è una lettura stupenda, ma molto piacevole!
EliminaCiao, ti ho nominata per il Liebster Award, spero ti faccia piacere: http://whisperlavocedeltempo.blogspot.it/2015/03/liebster-award-2015.html .
RispondiEliminaA prestissimo :D
Grazie, sono passata dal tuo blog!
Elimina