giovedì 23 gennaio 2014

WILD CARDS, ovvero il lato positivo del marketing



Qualche tempo fa sul blog avevamo dedicato una serie di articoli a Geroge R.R. Martin e al suo A Song of Ice and FireIn uno di questi interventi ci eravamo soffermati, in particolare, su un progetto da lui curato, cioè Wild Cards

Riassumendo in poche parole, si tratta di una serie - che per ora consta di ventuno libri - di romanzi fantascientifici scritti a più mani, nata da un'idea di Martin e di altri autori e basata su un gioco di ruolo. La serie si è poi estesa fino a diventare un progetto vasto e in continua crescita, che coinvolge sempre più penne/tastiere e storie. L'universo delle antologie è condiviso: la Terra è stata invasa da un virus alieno, detto appunto Wild Cards, che risulta altamente letale per gli esseri umani. Fra le persone colpite dalla malattia ci sono due categorie molto particolari, gli Aces, ovvero gli Assi, che non solo sopravvivono al virus ma, grazie a esso, ottengono un superpotere, e i Jokers, che non traggono vantaggi dal Wild Cards e il cui aspetto diventa mostruoso. Per questo vengono ben presto isolati dalla società, andando a rimpinguare gli strati più loschi della popolazione. Dopo un iniziale sbandamento del genere umano la situazione torna parzialmente sotto controllo e Aces Jokers si ritrovano utilizzati/amati/odiati dalla popolazione terrestre. Partendo da questi presupposti ogni autore - e si sono cimentati davvero in tanti – crea una sua storia che si lega o meno a quella degli altri, ma comunque contestuale all'universo che va espandendosi racconto dopo racconto. Le possibilità sono molteplici, c'è chi riprende personaggi chiave di un'altra storia, chi quelli secondari, chi se ne inventa di propri: ogni idea è la benvenuta.

L' esperimento narrativo ha saputo dare ottimi risultati: se il primo libro della serie presenta qualche lacuna e manca a tratti di armonia, grazie alla levatura degli autori e alla varietà di stili l'opera nel suo complesso risulta comunque originale e degna di nota.

Perché ne riparliamo? Ebbene, nell'ambito della traduzione italiana, arenatasi ai primi due libri della serie (Wild Cards – L'origine Wild Cards – L'invasione, uscite in patria nel 1987 e portate in Italia da Rizzoli nel 2010), c'è una grossa novità: non solo i primi due volumi sono stati ripubblicati da Mondadori ma, cosa ancor più stupefacente, nonostante i ritardi a cui siamo ormai abituati e il timore che il progetto di pubblicazione in Italia fosse stato abbandonato, è uscito anche il terzo volume, Wild Cards – L'assalto.
Stranamente il progetto, ripartito a giugno 2013, è passato in sordina con pochi echi anche on-line, dove solitamente le novità rimbalzano fino a riempire completamente la rete.

Il motivo di un rinnovato interesse per la serie è comunque presto svelato: da un lato gioca un ruolo principe l'improvviso balzo di notorietà di George R. R. Martin, grazie anche ai telefilm dedicati a A Song of Ice and Fire, che hanno finito per coinvolgere e appassionare persino i non lettori o i refrattari del genere fantasy. Dall'altro, il fatto che la nuova notorietà di Martin ha catturato l'attenzione di Hollywood: l'occhio della Syfy Film e della Universal Picture si è focalizzato proprio su Wild Cards, di cui da tempo sono stati comprati i diritti per l'adattamento sul grande schermo (la notizia risale già al 2011). L'attesa potrebbe essere lunga, vista la necessità di sviscerare tutto il materiale disponibile per estrarne un' unica storia.

Mondadori deve aver quindi fiutato l'affare, rimettendo i primi due volumi sul mercato con una copertina tutta nuova, e pubblicando  il terzo. Da febbraio 2014, con un po' di fortuna, potrebbe approdare in libreria anche il quarto volume. Tutto dipende però dall'esito delle vendite dei primi libri: dopo l'entusiasmo iniziale, infatti, la casa editrice si è resa conto che la serie procede a gruppi di trilogie, nonostante la struttura non sia uguale in tutti e ventuno i volumi. Poiché il quarto volume rappresenta l'inizio della seconda trilogia, la casa editrice sta tentennando. La speranza resta quella che gli appassionati di Wild Cards possano godere della serie al completo, ma le complicate dinamiche editoriali e la corsa al guadagno  - che costringe spesso a interrompere le saghe - non giocano a favore del futuro italiano di questo meritevole progetto.





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