![](http://christianfloris.files.wordpress.com/2011/01/a12ea33d66bfebb8791ef3fa88840a90_medium.jpg)
Il
romanzo di Rita Charbonnier parla di un incontro molto particolare,
quello tra Maria Stella Chiappini e lo scrittore francese Alexandre
Dumas, giunto da quella che crede essere solo un’astrologa per
farsi leggere il futuro, ma pronto ad ascoltare una storia che forse
potrà raccontare nei suoi romanzi. Vi presento il testo attraverso
la sinossi, seguita dall’intervista alla quale ho sottoposto
l’autrice.
La
strana giornata di Alexandre Dumas – Rita Charbonnier
Parigi,
1843. Alexandre Dumas è un famoso autore di teatro, ma non ancora il
romanziere in grado di appassionare schiere di lettori alle avventure
dei suoi Moschettieri. Ed è superstizioso: crede nel potere degli
amuleti e degli astri. E decide di andare da un astrologo.
Incappa
in un’anziana astrologa che tutto sembra tranne una veggente: è
troppo raffinata, troppo eccentrica, troppo loquace, e soprattutto
sembra conoscere Dumas fin troppo bene. Quella donna, Maria Stella,
ha attratto a sé lo scrittore con l’inganno. Vuol raccontargli la
storia della propria vita perché lui la eterni in un romanzo.
In
effetti la biografia della vecchia signora contiene tutti gli
ingredienti del feuilleton: scambi nella culla, nobili natali, falsi
genitori… nei suoi racconti rivive il mondo dell’Opera, quello
della grande nobiltà europea… e non mancano aspetti più profondi:
un difficile rapporto tra madre e figlia, l’evoluzione spirituale
di una donna che, da bambina abbandonata, in balia delle proprie
paure, si è trasformata in una persona salda e consapevole.
Dumas,
“sequestrato” da Maria Stella per un’intera giornata nel corso
della quale ascolta i suoi discorsi, legge i suoi diari, mangia
ottime pietanze alla sua tavola e beve il suo tè inglese, è
affascinato dalla sua personalità, ma più volte prova il desiderio
di andarsene e mandarla al diavolo.
Lo
farà? Scriverà il romanzo sulla vita di quella strana donna?
Interview
with…
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/50/RitaCharbonnier.jpg/220px-RitaCharbonnier.jpg)
Rita
Charbonnier
![]() |
Maria Stella Chiappini |
Ciao
Rita, benvenuta su Dusty Pages in Wonderland. I nostri lettori ti
hanno già conosciuta con il racconto L’assemblea
di Natale,
appartenente alla raccolta della terza edizione del Christmas Tales,
e attraverso un articolo sul tuo più recente romanzo, Le
due vite di Elsa.
Oggi parliamo di quello che è definito come il migliore dei tuoi
scritti, ossia La
strana giornata di Alexandre Dumas,
uscito da poco in una nuova edizione autopubblicata e disponibile
solo in formato digitale. Puoi parlarci di questo romanzo e di come è
stato concepito?
RC.
Questo romanzo dura lo spazio di un giorno, e nello stesso tempo dura
una vita. Il giorno è quello in cui Dumas padre viene “sequestrato”
da una vecchia signora che lo coccola, lo blandisce, lo mette alla
prova; la vita è quella di lei, che gliela racconta nella speranza
che lui ne tragga un romanzo. Anche la signora in questione, oltre
ovviamente all’autore de I
tre Moschettieri,
è un personaggio realmente esistito: una certa Maria Stella
Chiappini che ai primi dell’Ottocento intentò un’azione legale
contro il re di Francia, sostenendo che lei e il re erano stati
scambiati nella culla e che quindi sul trono doveva starci lei.
Maria
Stella era una cantante d’opera: per questo “inciampai” nella
sua storia, facendo ricerche per il mio primo romanzo La
sorella di Mozart.
La vicenda mi colpì e mi trovai a riflettere sulle ripercussioni che
può avere, per l’individuo, il crescere in una famiglia che non
gli appartiene, biologicamente o magari perché ha un’indole
diversa. Poi scoprii che Dumas si era occupato di Maria Stella nei
suoi scritti, e da lì mi è venuta l’idea di accostare queste
prorompenti e diverse personalità.
Nei
grandi store online, il romanzo viene presentato come un romanzo
storico, ma sfogliando questa riedizione è forte la sensazione che
si tratti di qualcosa di molto più complesso.
RC.
Ti ringrazio di questa osservazione. Qualche tempo fa un’amica mi
disse una cosa che non potrò mai dimenticare: “I tuoi libri, Rita,
sembrano
dei normali romanzi storici. Il lettore alla ricerca dell’intreccio,
della ricostruzione di un’epoca, anche del divertimento, ce li
trova. Ma poi, ben nascosta, c’è una materia più profonda, che
riguarda l’evoluzione di un’anima: quella dei tuoi personaggi,
quella di ognuno di noi”.
Da
dove nasce l’idea dell’autopubblicazione del romanzo in un
formato sicuramente più ricco di contenuti – appendice e
illustrazioni – rispetto alla prima edizione?
RC.
Diciamoci la verità: a me non sarebbe dispiaciuto che Piemme,
l’editore del romanzo in cartaceo, avesse deciso di pubblicare
questa edizione digitale; e non solo per il prestigio del marchio, ma
perché autopubblicare l’eBook è stata una faticaccia! La casa
editrice, però, non aveva la possibilità oggettiva di mettere in
cantiere una vera e propria riedizione come quella che io desideravo
fare; ad esempio, per la sezione aggiunta in appendice (lo scritto di
Dumas padre, che ho tradotto dal francese) avrebbero dovuto
assegnarmi un editor, quindi impiegare risorse in un’operazione che
per loro non è molto remunerativa.
Riguardo
all’iniziativa di aggiungere all’edizione digitale dei contenuti
nuovi, mi sono ispirata all’industria discografica (che potrebbe
fornire più ampi e illuminanti esempi al mondo dell’editoria
digitale). Anni fa, quando ancora si usavano i CD (sto esagerando: si
usano ancora, ma temo siano già supporti obsoleti), gli artisti
facevano uscire le riedizioni degli album con una canzone in più, la
cosiddetta “bonus track”. Ecco, qui il “bonus” è uno scritto
di Dumas padre che in italiano non si trova da nessuna parte, che è
strettamente collegato al romanzo e che è (ovviamente) molto
gustoso. Inoltre ci sono le immagini: a me sembra che un
eBook illustrato possa rappresentare per il lettore un’esperienza
multimediale che compensa la mancanza dell’oggetto materico, in
continuità con la grande ricchezza di immagini accessibili nella
rete.
![]() |
La copertina dell'ebook |
Che
tipo di differenze riscontri tra il formato cartaceo e quello
digitale? Trovi che l’uno sia superiore all’altro o credi che
siano due entità diverse che rispondono a diverse esigenze da parte
del lettori?
RC.
Personalmente
leggo in entrambi i formati e non sono una feticista dell’oggetto
materico; a meno che non si tratti di un libro di grande importanza,
di un caposaldo della letteratura che è senz’altro più
soddisfacente “possedere”. Oppure di un libro antico, di una
prima edizione, di un testo che contiene annotazioni dell’autore a
penna… casi rari, insomma. Per il resto, mi sembra che il digitale
offra diversi vantaggi, non ultimo quello di affaticare meno la vista
(se il supporto non è retroilluminato). Ma non parlerei di
superiorità o inferiorità: solo di forme diverse che,
probabilmente, nei prossimi tempi tenderanno a differenziarsi sempre
più.
Per
la pubblicazione ti sei affidata alla piattaforma Narcissus,
prima in Italia per il self-publishing. Come funziona questo sito e
quali sono i vantaggi che derivano dall’autopubblicazione?
RC.
Narcissus funziona perfettamente e non posso che dirne ogni bene.
Prima di tutto occorre crearsi un account, dopodiché si carica il
file epub del libro e la copertina in jpeg, e il gioco è fatto. Se
non si possiede il file epub, Narcissus offre un servizio di
conversione dal file word a costi accettabili; ed è anche possibile
crearlo da sé online, gratuitamente, sempre attraverso la
piattaforma (certo, occorre una minima competenza informatica). Se
non si possiede la copertina, Narcissus può creare anche quella, a
costi veramente concorrenziali. L’unico costo di partenza che
occorre sostenere in ogni caso è quello dell’attribuzione del
codice Isbn (4 euro). Dopodiché, se si hanno problemi si può
inserire un messaggio nel forum, oppure rivolgersi al servizio di
assistenza, con il quale ho interagito per alcune piccole questioni e
che ha sempre risposto in tempi brevi e con grande competenza.
L’autopubblicazione
in sé comporta vantaggi e svantaggi. Prima di tutto, l’Autore ha
il controllo di ogni dettaglio relativo al suo libro: il testo
(contenuto e stile), la copertina, la quarta di copertina, il prezzo
di vendita, fino
al momento in cui l’opera va sul mercato ed eventualmente ne viene
ritirata. Inoltre i suoi ricavi sono più alti. Se su un libro
cartaceo un Autore prende di norma l’8% del prezzo di vendita, e su
un eBook pubblicato da una casa editrice digitale o mista di norma il
25%, l’eBook autopubblicato può fruttargli anche il 60%. Sul piano
negativo, tutto ciò comporta una totale solitudine e una maggiore
responsabilità: ogni errore eventualmente commesso ricadrà
esclusivamente sull’Autore, che non ha un editor al quale mandare
le stesure del suo testo per avere un feedback, non ha un correttore
di bozze e non ha neppure un ufficio stampa che promuova il suo libro
una volta pubblicato.
![](http://ambassador-international.com/wp-content/uploads/2012/06/ebook-library.jpg)
RC.
A quanto mi risulta, diverse persone che, come te, scrivono su blog
letterari, hanno deciso a un certo punto di non recensire più testi
autopubblicati, perché spesso erano degli… posso usare una parola
forte? Degli obbrobri. Scarsi sul piano stilistico, per non parlare
dei contenuti, di nessun interesse per un pubblico esteso, inutili o
altrimenti “impubblicabili”. Il raggiungimento, in alcuni casi,
di esiti scadenti è una conseguenza inevitabile della mancanza di un
filtro tra l’Autore e il lettore. Ma arrivare a dire, da questo,
che l’autopubblicazione è il male assoluto, mi sembra voler
buttare l’acqua sporca con il bambino dentro.
Sappiamo
che stai per avviare un’agenzia di servizi per l’autopubblicazione.
Puoi parlarci di questo progetto e quale sarà il suo obiettivo?
RC.
Molte
grazie di questa domanda, che mi consente di parlare pubblicamente
per la prima volta di questa iniziativa. L’agenzia si chiama
“Scrittura a tutto tondo” (http://scritturaatuttotondo.it/);
ho sviluppato l’idea d’impresa con il sostegno di un progetto
finanziato dalla Provincia di Roma e dal Fondo Sociale Europeo,
denominato “STAF – Sviluppo Territoriale Autoimprenditorialità
Femminile”. Vogliamo offrire (non sono sola: il gruppo di lavoro è
in via di definizione) un servizio di consulenza a tutto tondo,
appunto, rivolto al mondo della scrittura e dell’editoria digitale.
L’idea
nasce
da una richiesta specifica, e reiterata nel tempo, che ho ricevuto:
tramite il mio sito e a seguito dei corsi di scrittura che ho tenuto
di quando in quando, a partire da alcuni anni a questa parte ho
ricevuto email da diversi aspiranti scrittori che mi pregavano di
rivedere i loro scritti. Ho sempre declinato le offerte, arrivando a
chiarire sul mio sito che non leggevo inediti; ora invece ho deciso
di dare ascolto a queste richieste. Ci
occuperemo di revisione e valorizzazione di testi destinati alla
pubblicazione, sia nel mercato di massa che all’interno di contesti
più ristretti, e di realizzazione di libri elettronici di qualità.
L’autopubblicazione del mio La
strana giornata di Alexandre Dumas
è stata una sorta di prova generale: ho voluto sperimentare su me
stessa quel che intendo offrire agli altri.
In
Italia è forte la polemica sul prezzo “giusto” del formato ebook
rispetto alla copia cartacea. In funzione di questa tua esperienza
con il digitale, quale deve essere, a tuo parere, il compromesso che
può riportare a toni più distesi questa grande diatriba?
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhExTcJdkJMzQKdKtkTtrpmQR0Ct8Zy9QaEspsK02QcGJIX0EtYIYxwRwlUSnyLkWvrEA4nsJnn4PUvoCrzVLDDUlGjXWJGJVzg63yDE7NrAKcGnLlmaUOagIw45sUHBt8KSUebx2STZQQ/s1600/digital-self-publishing.jpg)
Forse
si potrebbe dare un’occhiata a quel che è successo nel mondo della
musica, visto che l’industria discografica è da anni alla ricerca
di soluzioni al problema del download illegale dei brani musicali.
Esperienze quali Spotify e Netflix hanno provocato un crollo della
pirateria, dimostrando come, davanti a un’alternativa legale
conveniente, gli utenti siano spinti a utilizzarla. Inoltre, ancora
una volta, possiamo fare riferimento a Narcissus – o meglio, alla
piattaforma di distribuzione degli eBook “Stealth”, utilizzata da
Narcissus e che fa parte della stessa famiglia (Simplicissimus Book
Farm). A maggio dello scorso anno si è tenuto un convegno di
Stealth, nel corso del quale sono stati resi pubblici i dati relativi
alle migliori performance per prezzo di vendita: ebbene, i prezzi
ideali sembrano essere € 1,99 e € 4,99. In ogni caso sembra
assolutamente sconsigliabile superare la soglia dei 6,99.
Il
mondo digitale è spesso visto come un cancro dall’editoria
tradizionale, tant’è vero che è tra le prime cause citate quando
si disquisisce della crisi dell’editoria. Qual è il tuo pensiero
al riguardo?
RC.
Io
penso che chi cerca di fermare il progresso sia destinato a fallire.
Penso che si dovrebbe tentare di cavalcare le onde montanti, quando
arrivano, anziché erigere muri che prima o poi saranno inghiottiti
dall’acqua. In Italia si è cercato (lo affermo sulla scorta dei
miei contratti di edizione) di
“proteggere” il cartaceo con due azioni fondamentali: quando si
pubblicava un nuovo libro, si metteva in commercio la versione
elettronica alcuni mesi dopo quella stampata; e si imponeva per la
versione elettronica un prezzo di vendita non troppo inferiore a
quello del libro stampato. Queste scelte hanno inciso poco
sull’espansione dell’editoria elettronica e hanno, piuttosto,
favorito il prosperare della pirateria, come dicevo prima.
Se
invece di cercare di “contenere il mare” si fossero investite
risorse, che so, nella realizzazione di un eBook reader tutto
italiano, non sarebbe stato meglio? E invece adesso ci ritroviamo a
utilizzare dispositivi americani, canadesi, giapponesi e quant’altro,
e stiamo qui a lagnarci che i libri di carta non li compra più
nessuno.
Il
self-publishing è spesso la scelta preferenziale per gli esordienti
che sognano di diventare scrittori. Quali consigli vorresti dare a
coloro che si cimentano nell’impresa dell’autopubblicazione?
RC.
Prima
di tutto, interrogatevi sulla vostra disponibilità ad affrontare la
desolante solitudine che vi attende (poiché, come dicevo prima,
l’Autore che si autopubblica è totalmente solo). E se questa
solitudine vi inquieta, e avete qualche risorsa economica da
investire, allora provate a farvi fare un preventivo da un’agenzia
qualificata di servizi editoriali (preventivo gratuito, beninteso).
Può essere utile avere un interlocutore con l’aiuto del quale
analizzare la propria idea originaria e la propria motivazione –
perché si vuole scrivere, e perché di quell’argomento? – nonché
identificare l’interlocutore al quale ci si rivolge: per chi si
vuole scrivere? Prevalentemente per gli uomini, per le donne, per un
pubblico di livello culturale più o meno elevato, per una nicchia
specifica con determinati interessi e competenze – o magari per un
circolo ristretto di clienti, oppure di semplici conoscenti o
familiari…?
La
qualità di ogni esito creativo è interna al genere al quale l’esito
stesso appartiene, e per raggiungere un obiettivo, quale che esso
sia, è necessario averlo ben chiaro. Chi ritiene di non aver bisogno
di un interlocutore per questa analisi preventiva, e per le
successive fasi di sviluppo del proprio progetto – chi, in
sostanza, non è spaventato dalla solitudine – non può che avere i
miei complimenti, e il mio più caloroso in bocca al lupo!
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