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Il richiamo del cuculo, R. Galbraith Salani |
A volte gli scrittori ignorano quanto sia importante la creazione di un protagonista credibile e affascinante in un giallo, poliziesco o thriller che si rispetti. Capita infatti spesso di incontrare investigatori scialbi e già visti, noiosi e per niente carismatici: hanno caratteristiche interessanti ma non riescono in alcun modo ad avvicinare la particolarità delle raffinate cellule grigie di Hercule Poirot o l'eccentricità delle orchidee di Nero Wolfe. Capita altrettanto spesso che uno scrittore estraneo al genere decida di cimentarsi in quello che troppe volte viene considerato a torto come letteratura usa e getta ma che in realtà, come si è visto, nasconde insidie e trappole di ogni tipo. Ecco perché anche J. K. Rowling ha deciso di tentare questa strada e, senza incorrere nei rischi di cui si parlava poco sopra, sotto lo pseudonimo maschile di Robert Galbraith, ci ha regalato Il richiamo del cuculo, uscito per Salani a novembre e primo di quella che sarà quasi sicuramente una nuova serie di romanzi. The Cuckoo's Calling, questo il titolo originale del libro, è ambientato nel mondo della moda, dello spettacolo e del denaro a pioggia: per questo se una top model famosissima e problematica cade dal balcone in una notte di neve nessuno resta stupito e i media, ancor prima della polizia, decidono si tratti di suicidio piuttosto che di omicidio. Tre mesi dopo il fratello della vittima, deciso a riaprire il caso, affida le indagini a Cormoran Strike, investigatore privato un po' sovrappeso, pieno di debiti e reduce della guerra in Afghanistan. Cormoran è un personaggio dal fascino complesso e irresistibile che riesce a essere scrupoloso e geniale sul lavoro, comprensivo e refrattario nel privato e maledettamente profondo in ogni suo pensiero. Nella vita ha visto e sperimentato di tutto: dalla morte per overdose della madre, ex super groupie degli anni d'oro, alla perdita di una gamba in guerra. Splendide e toccanti sono le sue riflessioni sul mondo femminile e soprattutto sulle donne che scelgono di seguire una strada diversa da quella principale, come sua madre e Lula: qui la Rowling tira le somme sul mondo dello spettacolo e quello della moda, critica la crudeltà e spietatezza dei media sempre pronti a strumentalizzare la notorietà, ma anche più semplicemente analizza la vita di tutti i giorni e come a volte sia difficile essere se stessi. Robin, la sua assistente, è una controparte divertente e buffa, stempera le tensioni e fa sorridere il suo capo e il lettore. Inutile dire che i due sono una coppia davvero ben assortita e molto affiatata. Tra gli altri spicca soprattutto la bella e problematica Lula Landry, il cui carattere emerge dalle dichiarazioni e dai pensieri di chi la conosceva: a lei è affidato il grande compito di rivalutare il mondo della moda e sfatare i luoghi comuni che considerano le modelle involucri senza cervello. Un altro "personaggio" fondamentale descritto con amore e passione è infine Londra: frenetica e radiosa di giorno, malinconica e magica la notte, la città britannica esplode a ogni riga di colori sempre più vasti e sognanti. I dialoghi tra i personaggi sono semplici e realistici e ricordano in un certo senso lo stile immediato delle serie tv poliziesche targate BBC: ognuno utilizza il registro proprio della classe sociale di appartenenza o del lavoro che svolge, e l'effetto generale risulta per questo ancora più credibile. Grazie a The Cuckoo's Calling abbiamo finalmente l'opportunità di capire quali siano i veri punti forza di questa scrittrice che è senza dubbio cresciuta e migliorata nel tempo: se nella saga di Harry Potter ci si lasciava trascinare dalle vicende del protagonista senza comprendere più di tanto la magia letteraria che aveva luogo, ne Il seggio vacante la psicologia accurata dei personaggi e la forza espressiva facevano già capolino tra le pagine per esplodere poi ne Il richiamo del cuculo con tutta la loro intensità. Ci rendiamo allora conto che la Rowling è in grado di raccontare grandi storie corali, ripercorrendo, almeno per quanto riguarda il giallo, lo stile che ha reso immortale Agatha Christie, e di delineare con precisione dei personaggi a cui ci affezioniamo pagina dopo pagina. Tutto questo migliorato da uno stile incalzante, caratterizzato da uno straordinario modo di usare la lingua inglese, musicale e preciso al contempo, scandito da un ritmo costante e carico di tensione, capace se possibile di creare una magia ancora ulteriore. Nonostante le 560 pagine di cui è composto, The Cuckoo's Calling non risulta per questo affatto noioso, come poteva apparire a tratti il suo fratello maggiore The Casual Vacancy, un romanzo ibrido di ampio respiro, forse più particolare e meno focalizzato come genere. Consiglio infine come sempre di acquistare J. K. Rowling in lingua originale per poter apprezzare a pieno il suo stile scorrevole e fresco: al di là del colpo di scena finale più o meno annunciato, Il richiamo del cuculo è infatti un romanzo da godere e vivere fino in fondo, senza modifiche o censure imposte da un diverso registro linguistico, proprio per il piacere che può dare semplicemente nella sua lettura. In conclusione il ritorno della scrittrice sotto mentite spoglie rappresenta un passo avanti in una direzione più precisa, eclettica e soprattutto più matura e focalizzata rispetto al primo volume del dopo Harry Potter: la Rowling sembra infatti sulla buona strada per svestire finalmente i panni di mamma del maghetto e consacrarsi una volta per tutte scrittrice per adulti. Il giro di boa definitivo per lei potrebbe essere il secondo volume con protagonista Cormoran Strike: solo lì potremo capire se continuerà su questa strada scrivendo una pallida copia de Il richiamo del cuculo o riuscirà a migliorare ancora dai suoi errori. Ma per questo dovremo aspettare il seguito o qualsivoglia nuovo avatar in cui vorrà trasformarsi la Rowling, probabilmente utilizzando qualche pozione.
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